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Bagnaia: “Più deluso che arrabbiato. Incidenti in più? Forse c’è poco gap con le moto clienti”





Cinque giri. Tanto è durato il Gran Premio di Francia per Pecco Bagnaia, finito nella ghiaia insieme a Maverick Vinales dopo un contatto fortuito che ha visto sfortunati protagonisti l’alfiere di Ducati e quello di Aprilia. Il #1, che dopo il risultato positivo maturato nella Sprint Race del sabato puntava a racimolare altri punti importanti, si è visto negare la possibilità di consolidare la propria leadership in campionato per via del più classico – seppure piuttosto rocambolesco – incidente di gara.

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© Ducati Media House

Il patatrac si è consumato tra Curva 11 e Curva 12 del Circuito Bugatti, un destra-sinistra piuttosto veloce che conduce verso le ultime pieghe della pista. Vinales, entrato all’interno della traiettoria di Bagnaia ma finito largo in uscita, nel richiamare la propria Aprilia verso la seconda parte della “esse” si è ritrovato la Ducati GP23 del torinese sulla destra. Il #1, che dal canto suo stava provando ad approfittare del lungo di Vinales per affiancare nuovamente il pilota spagnolo all’esterno, decidendo di non mollare il gas e di non allargare ulteriormente la propria linea, si è toccato con l’Aprilia dell’avversario finendo a terra e venendo seguito a distanza di pochi attimi dallo stesso Vinales.

La dinamica rende sinceramente difficile attribuire chiare responsabilità all’uno o all’altro pilota, tanto che i Commissari di gara hanno – con saggezza – deciso di classificare l’accaduto come un incidente di gara. Secondo alcuni Vinales avrebbe potuto e dovuto aspettarsi la presenza di Bagnaia all’esterno dopo essere finito lungo, secondo altri Bagnaia avrebbe invece potuto e dovuto vedere il rientro di Vinales al centro della pista. Che si voglia dare ascolto all’una o all’altra campana, comunque, il risultato non cambia: entrambi i piloti sono finiti a terra, mandando in archivio con un mesto 0 in classifica la loro domenica di Le Mans. 

È proprio la delusione per l’ennesimo risultato utile sfumato a farla da padrone nell’animo di Pecco Bagnaia. Il #1, ben consapevole del fatto che le Ducati abbiano il potenziale per fare bene su tutti i circuiti del calendario, recrimina non poco per un altro GP terminato a bocca completamente asciutta. È la terza volta in cinque gare che avevamo il passo per puntare alla vittoria e non ce l’abbiamo fatta: è davvero un peccato” – ha esordito Bagnaia – “Quando è avvenuto l’incidente in realtà eravamo abbastanza lenti, ma devo dire che ogni volta che provo a essere attendista succede sempre qualcosa: forse è meglio dare ascolto all’istinto e non frenarsi nel tentativo di rimanere calmo. Sono deluso, perché abbiamo dimostrato di essere sempre veloci eppure sono in testa al Mondiale con un solo punto di margine. Anzi, sono fortunato che quest’anno abbiano introdotto le Sprint, perché altrimenti sarei molto più indietro. D’altro canto, sarei anche potuto arrivare a questo punto della stagione con circa 70 punti in più”.

“Su quanto accaduto oggi si possono avere tanti punti di vista, ma secondo me si è trattato di una circostanza sfortunata e di un incidente di gara – dice il torinese – “Credo si potesse evitare: Maverick magari avrebbe potuto fare più attenzione non tornando in traiettoria come se io non ci fossi, mentre io avrei potuto chiudere il gas per evitarlo. Io non l’ho visto, lui probabilmente non mi ha considerato ed è successo quello che è successo”. “Reputo sempre sbagliati certi momenti di tensione, ma non sono arrabbiato con Maverick – prosegue Bagnaia commentando il vivace… scambio di opinioni avuto con il portacolori di Aprilia – “Penso bisognerebbe tenerli lontano dalle telecamere, perché non è bello. Non mi è piaciuta molto la sua reazione, ma ci può stare: l’adrenalina e il nervosismo a volte giocano brutti scherzi. Abbiamo avuto un confronto con gli Stewards, e ho chiesto esplicitamente che ci fosse anche lui perché credo sia la cosa più giusta quando si verificano episodi di questo tipo”. 

“È necessario chiarirsi anche di fronte ai Commissari, e ho consigliato che si agisca sempre così quando c’è una caduta a seguito di un contatto” – ha aggiunto Bagnaia – “All’inizio avevamo punti di vista differenti, ma alla fine abbiamo trovato un punto di incontro: parlare è sempre il modo migliore per affrontare le cose. È quasi incredibile poi pensare che un qualcosa di simile sia successo a noi perché siamo due tra i piloti più corretti della griglia, si è trattato di una circostanza un po’ sfortunata”.

Archiviata la questione legata all’incidente avuto con Maverick Vinales, al ducatista è stato domandato di esprimere un’opinione in merito all’aumento di contatti e cadute registratosi in questo inizio di 2023. “Sono due anni che si cerca di vincere la gara nei primi giri: chi scatta dietro prova a superare anche 5 o 6 piloti in uno stesso giro, e non credo che le cose dovrebbero andare così” – ha detto Bagnaia – “Siamo tutti al limite, e quindi penso che soprattutto nella prima fase di gara sia sbagliato provare a strafare. La maggior parte degli incidenti avvengono nei giri iniziali, forse proprio perché c’è troppa agitazione. Si dovrebbe fare qualcosa per migliorare questa situazione, perché così non è sicuro”.

Secondo il Campione del Mondo il “qualcosa” dovrebbe riguardare le moto clienti, ree – a detta sua – di essere troppo vicine come prestazioni a quelle fornite ai piloti ufficiali. “Tutte le moto in griglia possono vincere potenzialmente, non ci sono più i 6 o 7 decimi che ballavano tra la moto ufficiale e quella clienti” – sostiene Bagnaia – “Era un gap che in qualche modo serviva: i fantastici quattro sono nati sia perché erano i più forti sia perché avevano le moto ufficiali. Adesso il livello è molto alto, e tutti hanno la possibilità di poter vincere. Augusto Fernandez ha chiuso 4°: è vero che è un Campione del Mondo, ma è altrettanto vero che è al debutto. Non ci saremmo aspettati di avere questo passo gara oggi, e ciò ha fatto sì che il gruppo fosse molto più unito. Secondo me bisognerebbe tornare ad avere un po’ di gap tra le moto ufficiali e quelle clienti, o in ogni caso trovare una soluzione”. Che però, a detta di chi scrive, difficilmente sarà quella che si auspica il Campione del Mondo. 





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow