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Cal conquista le FP2. Molto bene le Yamaha ed i fratelli Espargaro, mentre Marquez…





Il turno si apre con un brutto High Side di Marc Marquez tra Maggots e Bekcets, forse tradito dalla posteriore Hard non ancora perfettamente in temperatura. Il #93 è rimasto a terra per alcuni istanti, lasciando tutti col fiato sospeso salvo rialzarsi repentinamente, controllare la moto ed avviarsi claudicante verso un marshall pronto a dargli uno strappo ai box. Il primo run si apre sotto l’insegna di Maverick Vinales, che riesce a portarsi in testa replicando subito i tempi delle FP1, seguito da Rossi. Arriva però Cal Crutchlow, che si porta in testa e per primo scende sotto il 2’02 con un 2’01’918 a dieci minuti dall’inizio del turno, con Hard davanti e dietro.

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Momentaneamente terzo Aleix Espargaro, vittima di dolori costali, che scivola quarto quando Rossi risale dalla 12/a alla seconda posizione. Cal riesce a migliorarsi di quasi due decimi allontanando tutti a mezzo secondo. Quindi tutti a mezzora dal termine rientrano ai box concludendo il primo run mentre Marc Marquez riparte, con Hard davanti e Medium dietro, arrivando al primo giro lanciato ad 1 decimo dal britannico frapponendosi fra lui e Rossi. In questa fase di prove di passo, a differenza delle prime libere, Andrea Dovizioso non è più l’unica Ducati in Top10, a fargli compagnia Abraham e Redding, con Dovizioso 5° a 2 centesimi da Vinales, mentre lorenzo è 16°.

Mentre i piloti escono per il secondo run, Marquez migliora il proprio tempo, portandosi a 31 millesimi da Cal ed al giro successivo lo passa, portando il limite a 2’01’611: Marc è riuscito a girare per 4 giri filati sotto il 2’01”750. Per il secondo Run Rossi ha optato per due Hard, mentre Lorenzo ha scelto Medium davanti ed Hard dietro, riuscendo con questa combinazione a scalare la classifica, arrivando quarto a 24 millesimi dal tempo di Rossi, che invece non migliora svelando un ritmo, forse voluto, molto altalenante, alternando settori quasi in linea con gli intertempi di Marquez a settori in cui rallenta. Si migliora invece Vinales, che scavalca il compagno. ma a stupire è Pol Espargaro, che con doppia Hard porta la sua KTM in terza posizione con un 2’02’0 a meno di 4 decimi da Marquez. Pol ha però trovato Iannone alla fine del terzo settore, che lo ha involontariamente rallentato…

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I primi a scendere in pista per il rush finale sono stati Zarco, con due Soft nuove, e Marc Marquez, con doppia Hard ma nuova solamente al posteriore. Johann si migliora subito, mentre a Marc servono due giri per riportarsi almeno in linea coi tempi precedenti, riuscendo a segnare anche un paio di caschi rossi al secondo e terzo passaggio senza però migliorarsi completamente. A far segnare caschi rossi pesanti sono Lorenzo, con due Medium nuove, e Cal Crutchlow, con Soft nuova dietro. Solamente Cal riesce a capitalizzare, realizzando uno strepitoso 2’00’897 mentre Lorenzo chiude ad una manciata di millesimi dal 93.  Passano pochi istanti e Marquez, a 3 minuti dal termine, cade nuovamente, questa volta per una perdita di aderenza all’anteriore alla curva 13. Vinales, con Hard davanti e Soft dietro nuova, si migliora e passa in seconda posizione e dopo 30 secondi viene scavalcato da Rossi, con Medium davanti e Soft nuova dietro, che si porta a 241 millesimi da Crutchlow dopo aver acceso due caschi rossi ad inizio giro. Il duo Yamaha ha a disposizione un ultimo tentativo ma entrambi capitolano nell’ultimo settore, mentre risale Aleix Espargaro che si mette alle spalle delle due M1 ufficiali, tenendosi dietro marquez, Lorenzo ed il fratello Pol su KTM. Solamente 9° Andrea Dovizioso ad un secondo dalla vetta.

A fine turno un paio di giri supplementari, per provare la nuova procedura di flag-to-flag, con le moto disposte in modo tale da evitare il “salto della cavallina” ed i meccanici dotati di lollipop come in Formula 1. Proprio in questa fase Jorge Lorenzo è rimasto senza benzina a centro pista.

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Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.