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Bagnaia: “Cruciale la partenza, ma il valore aggiunto è stato il pubblico”





Festeggia Bagnaia al termine del GP d’Italia, al Mugello Pecco è riuscito a trionfare grazie ad una super partenza, studiata prima del via, al calore del pubblico e per mezzo di una strategia poco ortodossa in cui alternava giri veloci a giri di cool down. Il #1 ha spiegato che questa strategia è stata necessaria per gestire l’usura delle anteriori medie mal accordate con le posteriori soffici.

© MotoGP

Neppure la penalizzazione di tre posizioni in griglia ha potuto qualcosa contro questo entusiasmante Francesco Bagnaia, che oggi ha dominato dall’inizio alla fine la gara della MotoGP del GP d’Italia, come la Sprint ieri. Al Mugello sono bastate due curve al #1 per prendersi la prima posizione, grazie ad una super partenza seguita da una maestria da Campione nel pennellare le curve San Donato e Luco aggirando Martin prima e Bastianini poi per affrontare la Poggio Secco in terza posizione. “Oggi è stato fantastico, sapevamo quanto fosse cruciale la partenza e mi sono concentrato per farla nel migliore dei modi possibile” spiega Pecco ai microfoni di Sky Sport MotoGP. “Sicuramente era fondamentale stare all’esterno della prima curva e provare ad avere un vantaggio da questo, buttarmi dentro curva 2 per passare Jorge. Da quel momento in poi sapevamo che la gara sarebbe potuta essere nelle nostre mani quindi è stato fondamentale partire così.

Bagnaia ha ammesso che la manovra nelle prime due curve era stata studiata prima della gara, non è quindi frutto del momento anche perché “la vena chiusa non non paga mai, bisogna sempre riuscire a fare la cosa giusta al momento giusto“, dice il #1. La strategia messa a punto col team per la partenza si è rivelata azzeccata, anche se spesso tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e spesso queste strategie non è possibile concretizzarel: “L’intuizione era stata quella giusta, l’avevamo pensata bene ma poi farla non è mai facile, è vero che si provano delle strategie ma non sono mai facili da mettere in pratica. Al via era fondamentale rimane lucidi, così appena ho visto che Jorge era stato un po’ conservativo all’uscita della prima curva ho detto “adesso gli do io per per buttarmi dentro la 2” e ha funzionato. Sicuramente era troppo importante e onestamente questa è una cosa che mi dà veramente un gran gusto. Ma il valore aggiunto qua è stato il pubblico, che dà sicuramente una carica aggiuntiva importante.

© MotoGP

Ma oggi come ieri Bagnaia ha avuto difficoltà a gestire l’anteriore Medium, che mal si è accordata in questo Gp con la soluzione Soft al posteriore. “Oggi è stata molto strano perché non riuscivo a essere costante coi tempi, ma dovevo dovevo far così. Quando ho provato a esserlo davanti andavo veramente in difficoltà, l’anteriore muoveva tanto e chiudeva molto, quindi l’unica strategia che ho portato avanti è stata alternare un giro veloce e uno di cool down, era l’unico modo per riuscire a tenere il vantaggio che avevo su Jorge.” Strategia poco ortodossa quindi, ma che ha funzionato: Non è stata una strategia normale sicuramente ma che ha pagato, perché nel primo giro riuscivo a dargli quel pelino di più che riuscivo a gestire nel giro dopo.

Con questa vittoria, Bagnaia ha accorciato drasticamente in classifica generale su Jorge Martin, che resta leader iridato ma ora è a soli 18 punti. Punti che sarebbero potuti essere solo 5 senza l’errore di Bagnaia nella Sprint del GP di Catalogna. Errore che pecco non ha dimenticato e non vuole dimenticare, anzi. “A me servono sempre molto da lezione gli errori che commetto, la caduta di Barcellona mi è servita per capire che con la nostra moto non ti puoi permettere di fare una cosa anche leggermente diversa: devi essere molto preciso, sempre nella stessa posizione” spiega Bagnaia. “In quel giro lì quando sono caduto a Barcellona ero semplicemente più allineato con le ruote, il dietro ha spinto il davanti e così mi sono steso. Quindi devi sempre cercare di essere il più pulito possibile e non è facile, però cadere cadere serve sempre da lezione.





Tags : motogpMugello
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.