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Bagnaia non sa spiegare la caduta ad Austin: “Lo chiederò al team”





Secondo ritiro consecutivo per Bagnaia, che gettato il podio a Termas replica al COTA mentre occupava stabilmente la prima posizione nel GP delle Americhe.

È scuro in volto Francesco Bagnaia al termine del GP delle Americhe. Dopo la festa di ieri, fra pole e successo nella Sprint, Pecco era tranquillo oggi al punto da dichiarare già come avrebbe festeggiato la vittoria in gara – con degli stivali da cowboy nel giro d’onore. Se potesse si teletrasporterebbe in Italia all’istante. Non prima però di aver analizzato ogni singolo dato raccolto dalla centralina per comprendere quella che secondo lui è una caduta inspiegabile.

Difficile accettare di essere caduto per il secondo week end di fila, e questa volta senza un motivo. Non riesco a spiegare cos’è successo” dice il Campione in carica.“Io ci metto la faccia, perché sono io il pilota e se son caduto è perché ho commesso un errore io. Ma sarebbe bello capire quale è stato il mio errore, questo è quello che chiederò alla mia squadra. Io non sto capendo come sia possibile fare sempre la stessa cosa per 60-80 giri in tre giorni e poi cadere in gara senza aver fatto nulla di diverso.

Tutto è successo all’inizio dell’ottavo giro di gara, quando Bagnaia era saldamente in testa e stava provando a mettere del margine tre sé e Alex Rins, martellando sul 2’03” basso. Arrivata la seconda curva, rotonda e veloce verso destra che si imposta in discesa, l’anteriore della Desmosedici ha alzato bandiera bianca. Bagnaia si è sforzato, ha provato a dare una spiegazione, senza troppa convinzione. “Nella gara scorsa mi son steso ridando gas sul bagnato, ci può stare in quella condizione. La caduta di oggi non me la spiego e non riuscirò mai a spiegarmela. Può capitare quando sei in gestione o in controllo, ma oggi, lì, non mi stavo rilassando.”

Per Bagnaia e Ducati, ora è fondamentale ritrovare serenità. Perché due ritiri consecutivi possono essere molto pesanti a livello mentale per una persona così competitiva e incapace di perdere come Pecco. Spero di capire cos’è successo, sennò così è molto difficile andare avanti. Proveremo ad analizzare il tutto. In due week end ho buttato via 45 punti, non è il massimo. Noi abbiamo la miglior moto, la GP23 è in assoluto la migliore che abbia mai guidato. Forse però fa troppo filtro con le gomme e magari mi mancano alcuni avvertimenti in termine di sensazioni. Prendetemi per pazzo, ma per in un certo senso preferirei girare un paio di decimi più piano ma avere maggior feeling.

Neppure il caro vecchio “mal comune, mezzo gaudio” tira un po’ su il morale a Pecco. Sono infatti sette i piloti caduti per perdita dell’anteriore nella gara della MotoGP al COTA. “La pista è peggiorata rispetto al 2022, il grip è peggiorato ma eravamo comunque mezzo secondo al giro più veloci. Ci sta scivolare in questo contesto. Poi oggi abbiamo deciso tutti di correre con la hard davanti. Era il miglior compromesso, ma non troppo perché le temperature erano un po’ basse” spiega Bagnaia. Nella sprint di ieri infatti l’asfalto ha superato i 45° C, mentre nella gara di oggi ha toccato appena i 42°C quando le Hard portate da Michelin garantiscono la tenuta ideale sopra i 44°C sul suolo.





Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.