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Una gara fantastica quella di Assen, con Petrucci e Rossi fantastici. Ma il Dottore si è lasciato sfuggire delle dichiarazioni molto infelici. Mentre Marc Marquez sveste i panni del Kamikaze per vestire quelli della formichina, Maverick Vinales diventa cicala facendo sognare Dovizioso e tutti i Desmohead. Ecco le pagelle dei protagonisti!

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VALENTINO ROSSI, voto: 10-. Anche i migliori sbagliano. E Valentino ha sbagliato nel post gara con delle dichiarazioni che a molti hanno fatto storcere il naso, mettendo così in ombra una prestazione fantastica, che gli sarebbe valsa anche più di 10 visto il record di longevità. Gestisce bene bene le prime libere, lavorando sul nuovo telaio e cercando più del solito un buon piazzamento in classifica conscio di previsioni meteo pessime per il sabato. In qualifica perde tanto nel settore finale, vedendosi sfuggire la prima fila per 2 decimi. Prima della gara fa la danza del sole: ha a disposizione un solo nuovo telaio, che tanto gli è piaciuto, quindi in caso di cambio moto sarebbe dovuto tonare al vecchio a gara in corso. Nei primi giri sembra in difficoltà con la hard al posteriore, poi tiene senza problemi il passo degli altri compagni di scorribanda. Al decimo giro passa Marquez, in quello successivo, in concomitanza con il ritiro di Vinales, infila Zarco alla 1. Ed alla 2 il problema. Rossi allarga più del solito, portandosi però grande velocità nella piega, Zarco prova a rispondere ma le traiettorie dei due si incrociano: un normalissimo contatto di gara. Tiene la prima posizione e dopo alcuni giri inizia ad allungare. Quando il suo vantaggio raggiunge il secondo svanisce l’effetto della sua danza del sole. Petrucci si rifà sotto, assieme all’ardente Dovizioso. Tra i due è il ternano ad avere la possibilità di lottare con Valentino per la vittoria. Rossi resiste, Danilo trova un buco in cui infilarsi. Ma il #46 vuole la vittoria: porta a segno un sorpasso fantastico nella chicane conclusiva che va oltre le leggi della fisica visto la potenza frenante espressa sull’asfalto viscido. I doppiati però ci privano di un ultimo giro da annali, i nostri cuori al limite dell’infarto ringraziano. Gara bellissima per Valentino, tanto di testa quanto di cuore. Il problema sono quelle dichiarazioni. A me personalmente non hanno infastidito le parole, ma il tono freddo e perfido che ha solo un precedente: Valencia 2007. Forse anche lo stesso Valentino se n’è pentito, tirando fuori la storia della fattura per sdrammatizzare e metterci una pezza. Zarco in quel momento, dopo aver incassato il sorpasso, ha visto nello spazio lasciato dal Dottore un’opportunità, come vide un’opportunità lo stesso Valentino a Jerez nel 2005 o a Motegi 2010 o più recentemente a Misano lo scorso anno, e di esempi sono molti altri. Valentino Rossi ha avuto paura, paura di chiudere lì la sua gara perdendo, e questa volta non per colpa sua, punti pesantissimi in un annata questa in cui si passa dall’essere ultra-competitivi a faticare al limite della Top10 nel giro di 7 giorni. Una stagione questa in cui il titolo potrebbe essere deciso da un 7° posto anziché un 8°. La prestazione è stata fantastica, il record è indelebile, il tono lascia un segno negativo ed un punto interrogativoDark Side of the Vale.

DANILO PETRUCCI, voto: 10. Nelle qualifiche riesce a far farci sognare una sua Pole Position, la terza posizione in griglia al fianco di Marquez ci fa temere uno start simil-Barcellona. Fortunatamente Danilo riesce a tenere a bada la GP17 questa volta. Curva dopo curva si francobolla a Valentino, seguendolo come un ombra e facendo a sportellate con chi si frappone tra lui ed il #46. Quando Vale allunga, la fida pioggia aiuta il buon Danilo a ricucire il gap. Dovizioso prova a ridimensionarlo a finisce per essere brutalizzato dal Gorilla che sente il profumo bagnato della vittoria. Riesce a portarsi in testa ma Valentino lo ripassa con un colpo da maestro. Gli ultimi 3 giri sarebbero potuti diventare un nuovo inno del motociclismo ma i commissari fanno il pasticcio dell’anno ed a Danilo tocca fare a sportellate pure coi doppiati. Con Rins a pagare il conto per tutti. La certezza che avrebbe vinto non c’è, di sicuro ci avrebbe provato e la rabbia nel dopo gara ne è una prova. Fear the Gorilla.

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MARC MARQUEZ, voto: 9. Passa un week end con la calcolatrice in mano: non cade e limita a zero i rischi. In gara segue senza forzare Zarco prima e Valentino poi. Gli viene segnalato  che Vinales è fuori dai giochi e diventa ancora più tranquillo, lasciando passare passare l’irrequieto Petrucci. Non prova nemmeno ad inserirsi nella lotta fratricida tra il ternano e Dovizioso, risultando uno spettatore non pagante ad un paio di metri. Amministra le proprie energie senza provare a strafare. Si rimette il coltello tra i denti per i giri finali, tornando guerriero per respingere l’assalto impetuoso di Crutchlow. Formichina

CAL CRUTCHLOW, voto: 8,5. Buon venerdì per Cal, mentre il sabato mattina, sotto la pioggia, soffre molto. Sbaglia in qualifica, di conseguenza la terza fila può accompagnare solo. In gara gestisce e controlla, guidando più con una corona di margherite in testa che col solito coltello tra i denti. Si limita a stare al passo con Vinales e Bautista, fino alla loro autoeliminazione, e Dovizioso. Proprio Bautista fa perdere a Cal il contatto con Dovizioso. Arrivata la pioggia la Ducati #04 è ormai un miraggio a oltre 4 secondi, che diventano 6 il giro successivo. Cal ci mette un po’ a carburare, ma quando lo fa, lo fa alla grandissima: in 3 giri recupera 6 secondi a Dovizioso e Marquez, riuscendo a copiare i tempi di Rossi e Petrucci. La battaglia si fa aspra ma non riesce a raggiungere il podio. Come se non piovesse.

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ANDREA DOVIZIOSO, voto: 8,5. Buono il venerdì di Andrea, dove riesce nel duplice intento di mettere a punto la moto ed essere veloce. Il sabato commette un clamoroso errore in qualifica che lo relega in terza fila, in compagnia dell’altro asinello Crutchlow. E proprio con Crutchlow passerà la prima metà della corsa, danzando anche con Iannone, Bautista e Vinales davanti al gruppone degli inseguitori. Riesce a riavvicinarsi ai primi verso metà gara, allungando su quelli dietro e quando inizia a piovere non se ne accorge, arrivando a fionda su Marquez. Inizia quindi un bel duello rusticano con Petrucci, una sorta di selezione per decidere chi dovesse giocarsi la vittoria con Valentino. Ma perde il duello e poi viene beffato da Marc e Cal, complici forse le gomme usurate. Riscuote comunque i punti necessari per issarsi in prima posizione nella classifica generale, facendo sognare tutti i Desmoheads. Desmohero4.

JACK MILLER, voto: 7. Miglior risultato stagionale per il giovane australiano, che sul traguardo impenna come se avesse vinto. Ed effettivamente, vedendo il distacco con quelli davanti e con quelli dietro, possiamo ritenerlo quasi il primo dei terrestri. Parte 13° e per la prima parte di gara non riesce a schiodarsi da quelle zone di classifica. Trova però il treno giusto in Espargaro e Redding, con cui riesce a risalire la classifica. Ad otto giri dal termine, con l’asfalto viscido, quelli davanti spariscono ai suoi occhi e quelli dietro sprofondano nel profondo Blu, lasciandolo solitario nella terra di mezzo. Frodo.

ANDREA IANNONE, voto: 7. Sembra un fine settimana come tutti gli altri per Andreino. Soffre molto ed in qualifica resta impantanato nelle Q1. Ma in gara parte bene e recupera molte posizioni, risultando addirittura il più veloce in pista per un paio di tornate. Riesce a guidare la Suzuki come lui vorrebbe, buttandola in piega a velocità incredibile. Purtroppo verso metà gara i problemi della GSX-RR si rifanno vivi, soprattutto l’esponenziale decadimento prestazionale man mano che gli pneumatici si usurano. La pioggia non lo aiuta ma riesce a chiudere in Top10, ad un soffio dal 7° posto.

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ALEIX ESPARGARO, voto: 6-. Sufficienza striminzita per il buon Aleix. Dopo delle relativamente buone libere perde brutalmente il confronto in qualifica con il compagno eternamente ultimo. In gara gli riesce tuttavia una buona rimonta che lo porta fino alla settima posizione, con quasi 2 secondi di vantaggio su Miller. Poi però inizia a piovere, e lui si scioglie completamente: dal 20° al 26° ed ultimo giro accumula quasi 40 secondi di distacco da Jack. Felino.

SAM LOWES, voto: 7. La vicinanza con la natia Gran Bretagna, il profumo delle Belghe d’Abazia e la pioggia. Unite queste tre cose e vi troverete un Sam Lowes passare dall’ultima alla decima posizione in griglia di partenza, riuscendo a tenersi dietro gente del calibro di Vinales e Pedrosa. Parte però male, scivolando in 12/a posizione prima e 15/a poi. Invischiato nel traffico non riesce a seguire le proprie precarie traiettorie e conclude anzitempo la gara al sesto giro, ruzzolando tra i verdi e profumati prati olandesi. La pioggia di sabato ha però fatto emergere il suo talento, al elevato tasso… tecnico. E la prossima tappa è questo fine settimana, in Germania. LöWESbräu

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JOHANN ZARCO, voto 6. Si guadagna la prima Pole Position in MotoGP e non la spreca, partendo bene e tenendo la testa della corsa per 12 giri. La scelta della doppia Soft lo aiuta in questo, ma l’affondo di Rossi, ed il successivo contatto, lo mandano in bambola, si infila subito anche Marquez ed alla curva successiva cozza con Petrucci. Perso il ritmo inizia lentamente ad accumulare ritardo, passato anche da Dovizioso. Appena vede cadere le prime gocce tenta l’azzardo estremo: o la va o la spacca! Purtroppo la scelta si rivelerà sbagliatissima ed oltre al danno la beffa: eccede il limite di velocità della Pit Lane ed è costretto ad un Ride Trough. Ci arriverà.

DANI PEDROSA e JORGE LORENZO, voto: 4. Stupiscono in negativo per tutto il week end. Entrano in crisi nelle seconde libere, con l’asciutto, sprofondano con la pioggia, soprattutto Lorenzo che si ritrova ad essere l’ultima Ducati sulla griglia di partenza. In gara la situazione non migliora: Dani veleggia attorno alla 10/a posizione, Jorge a gran fatica risale in 12/a posizione. Poi inizia la pioggerellina e crollano, venendo passati come birilli. Lorenzo prova il colpo della disperazione cambiando anche moto, ma il risultato è il doppiaggio. Squali.

MAVERICK VINALES, voto: 3. Venerdì è davvero imprendibile, ma il sabato sparisce, annaspando nei suo problemi con la pioggia e venendo regolato sa Sua Maestà Sam Lowes. L’undicesima posizione in griglia non lo demoralizza e giro dopo giro guadagna una posizione arrivando davanti al gruppetto degli inseguitori. Ma in poco meno di 100 secondi tutto viene vanificato da un erroraccio all’ultima curva. Nuovamente accenna ad una presunta colpevolezza della Michelin, ma qui l’errore è tutto suo: sbaglia ad impostare la curva e sbaglia a correggere la traiettoria, dando vita ad un rodeo in cui ha rischiato grosso. Tutto il vantaggio accumulato nelle prime gare viene dilapidato ed il morale finisce sotto le pedane. Flop Gun.

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Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.