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Terminato il quatro round di questo Mondiale 2017, con qualcuno che aveva promesso di andare a Calcutta a fare qualcosa se avesse vinto Pedrosa… Vediamo di dare meriti e demeriti ai piloti.

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DANI PEDROSA, voto: 10+. Comanda le libere, si prende la pole, parte a fionda senza più farsi raggiungere da nessuno. E fa suo pure il giro più veloce in gara. Cosa chiedergli di più? Week End perfetto il suo e quella commozione sincera e spontanea sul podio gli vale la lode. Per il titolo c’è anche lui? Dani’s on fire.

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MARC MARQUEZ, voto: 8. Se la prende con più calma rispetto a Dani, non trovandosi subito a proprio agio. Dani è imprendibile per tutto il week end è Marc risulta il primo degli altri. Riporta la alla calma il tornado Zarco. Punti pesanti che gli permettono di annullare l’errore di Termas de Rio Hondo, complice una Honda che fa lavorare alla perfezione le gomme Hard. Quick shadow.

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JORGE LORENZO, voto: 9. Sin dalle seconde libere dimostra un ottimo passo, complice il circuito di Jerez riesce a mostrare una confidenza mai vista finora con la Desmosedici. Parte bene e si dimostra a proprio agio anche nella bagarre del gruppone. Alla caduta di Cal capisce che il podio non è un’utopia e si fionda alla ricerca di Zarco. Negli ultimi giri gestisce al meglio il tentativo di rimonta del francesino e porta a casa un podio importantissimo, che rialza il morale alla truppa di Borgo Panigale. I problemi della moto però sono rimasti. Casa dolce casa.

JOHANN ZARCO, voto 8,5. Non parte benissimo, ma nei primi tre giri inanella sorpassi su sorpassi, anche irriverenti. Arriva a prendere e superare Marc Marquez, che ormai aveva staccato il gruppone. Poco dopo il ritmo cala leggermente, a metà gara Lorenzo lo raggiunge e lo sorpassa. Prova a riprendersi il podio nel finale ma Jorge ha tutto sotto controllo. Freccia nera.

ANDREA DOVIZIOSO, voto: 7. Un sabato disastroso, in cui commette errori sia nelle FP3 che nelle Q1. Gli tocca partire 14° ma recupera molte posizioni sin dalla prima staccata.  Controlla bene la propria moto e conquista la Top5 senza strafare, complici gli errori e le cadute altrui. Formichina.

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MAVERICK VINALES e VALENTINO ROSSI, voto: 6 (per l’impegno). Non hanno colpe. Finché l’anteriore tiene quel poco riescono a lottare, poi la sua usura prematura li rende facili prede da bullizzare. A fine gara Rossi è altresì vittima di una grave usura al posteriore che lo rallenta ancora di più, facendolo diventare una Chicane Mobile. Chi ha incastrato i Peter Pan?

DANILO PETRUCCI, voto: 7. Lotta alla grande, e per pochissimo non riesce superare anche Vinales. Soprattutto nel finale guida alla grande e se non si fosse trovato le due Yamaha davanti probabilmente avrebbe lottato per la 5/a posizione con Dovizioso. Track Fighter.

JONAS FOLGER, voto: 6,5. Viene ancora estremamente ridimensionato da Zarco che lotta per le prime posizioni mentre lui arranca. Capovolti definitivamente i test invernali anche se Jonas sta sempre più avvicinando in gara le prestazioni del compagno. Lo si vede solo quanto passa Rossi. Casper.

ALEIX ESPARGARO, voto: 7. Riporta l’Aprilia in Top10, conquistando un ottimo 9° posto. Oro colato per la marca di Noale chiudere davanti a Valentino, raccogliendo punti importanti che le consentono di stare davanti alla Suzuki in classifica. Noalito.

ANDREA IANNONE, voto: 4,5. Parte bene, benissimo, issandosi in terza posizione. Subisce poi la furia di Zarco e la rimonta di Crutchlow. L’errore di Vinales alla 13 gli fa perdere tre posizioni. Da quel momento sembra perdere il ritmo e di lì a poco, stranamente, cade. Terzo zero in quattro gare, è questa volta, alla luce dei ritiri e dei problemi delle due Yamaha, è davvero un’occasione mancata. A Cannone.

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CAL CRUTCHLOW, voto: 4. Butta alle ortiche un podio quasi certo, complice una Honda che sarebbe riuscita a star davanti a tutte anche con gomme realizzate 100 anni fa. Iannone213-V.

ALVARO BAUTISTA e JACK MILLER, voto: 4. Alvaro rovina la gara a Jack, Jack si mette a menare Alvaro manco fosse in lotta per il titolo. Tutti e due dietro la lavagna. Asinelli.

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Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.