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Marc Marquez nei guai, tornata la diplopia dopo il botto in Indonesia





Nuovo episodio di diplopia per Marc Marquez, a seguito del violento high side di cui è stato vittima in Indonesia. Il #93 seguirà un trattamento conservativo come a fine 2021, da definire i tempi di recupero.

Il tunnel in cui si è infilato Marc Marquez dopo il GP di Spagna del 2020 sembra senza fine. Dopo la commozione cerebrale rimediata domenica nel warm up del GP d’Indonesia che lo ha reso un-fit per la gara, a causa di un violento high side in curva 7, il #93 domenica è stato nuovamente colpito da diplopia durante il volo di ritorno in Spagna.

Di seguito, il comunicato rilasciato dal dottor Sánchez Dalmau, oculista di fiducia del #93, alla luce della visita svolta ieri presso l’Hospital Clínic de Barcelona: “La valutazione neuro-oftalmologica effettuata su Marc Marquez lunedì (ieri, 21 marzo ndr) dopo il trauma cranico avvenuto al Gran Premio d’Indonesia, mostra un nuovo episodio di diplopia causato da una recidiva della paralisi del quarto nervo destro, con un coinvolgimento minore rispetto a quello avvenuto nell’infortunio del novembre 2021. Dopo questo esame, è stato inizialmente deciso di seguire un trattamento conservativo con controlli medici periodici. La prossima settimana, Marc Marquez si sottoporrà a un nuovo controllo per valutare l’evoluzione dell’infortunio e prevedere il periodo di recupero stimato per tornare alla competizione“. 

Si tratta della terza volta che l’otto volte campione del Mondo soffre di questo sintomo visivo, sempre per paralisi dello stesso nervo che serve a guidare l’occhio lungo l’asse verticale, a seguito di traumi al cranio. In entrambe le occasioni precedenti, l’ultima lo scorso anno durante un allenamento, era stato necessario un intero inverno per il pieno recupero.





Tags : diplopiamarc marquezmotogp
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.