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Si scaldino i gabbiani, è già tempo di MotoGP a Phillip Island!





Il secondo appuntamento del trittico asiatico-oceanico è il GP Australia in programma dal 20 al 22 ottobre a Phillip Island (Australia) ed è valido come 16° appuntamento del Mondiale della MotoGP. Inaugurato nel dicembre 1956, il tracciato ospita la 500-MotoGP dal 1989 e il Mondiale Superbike dal 1990. 
Situato sull’omonima isola a 140 km da Melbourne, è il circuito più vicino al Polo Sud dell’intero campionato. Nelle ultime due edizioni i suoi 38 gradi di latitudine si sono tradotti in temperature piuttosto rigide: nel 2015 durante la gara la temperatura dell’aria è arrivata ad un massimo di 15 gradi e l’anno scorso non ha superato i 13 gradi. 

Per mantenere adeguata la temperatura iniziale dei freni spesso le MotoGP utilizzano le cover in carbonio, le stesse usate anche in altri circuiti in caso di pioggia. Pur disponendo di 12 curve la pista australiana presenta solo 6 punti in cui vengono utilizzati i freni dalle MotoGP, uno in meno delle frenate delle Superbike. Su nessun’altra pista del Mondiale MotoGP si registrano così poche frenate. A Phillip Island i freni sono usati per 20 secondi al giro, equivalenti al 22 per cento della durata. Oltre tutto la vicinanza con le gelide acque dell’Oceano Pacifico facilita la dispersione del calore accumulato. La decelerazione media è di 1,12 g ma per 3 delle 6 frenate non supera 1 g. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi non si superano i 750 kg, il valore più basso dell’intero campionato.
A seguito di questi fattori, questo è il tracciato meno difficile per l’impianto frenante.

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Nessuna frenata è considerata altamente impegnativa per i freni, 2 sono di media difficoltà e 4 sono light. La prima curva dopo il traguardo è la più dura, le MotoGP passano da 341 a 189 km/h in 3,3 secondi durante i quali i piloti sono sottoposti ad una decelerazione di 1,5 g, percorrendo oltre 230 metri. In questa curva la frenata delle Superbike richiede meno tempo (2,6 secondi) e spazio (173 metri) perché le moto sono più lente di una trentina di chilometri.
La curva 4 invece si mette è notevole per i valori elevati del carico sulla leva del freno superiore ai 5 kg e la pressione del liquido freno che arriva a 8,8 bar. Questo nonostante le MotoGP inizino a frenare ad una velocità non troppo elevata pari a 221 km/h, dopo aver percorso la mitica curva Stoner. La frenata si protrae per 4,5 secondi, con una decelerazione di 1,1 g.
Nelle altre 4 frenate la diminuzione di velocità è sempre inferiore ai 100 km/h e di conseguenza i relativi spazi di frenata non superano mai i 150 metri. Per la curva 9 i freni sono in funzione per soli 2,6 secondi, sufficienti a scendere da 221 km/h a 146 km/h.

Il tracciato misura 4’448 metri, e vanta 7 curve a sinistra e 5 a destra. Due di queste ultime sono tornantini da prima o seconda marcia. Le curve finali sinistrose – la leggendaria 9 con cui si aggira una colinetta, la 11 e la 12- provocano un grande stress per il posteriore, soprattutto la 11 da percorrere in massima accelerazione. Le MotoGP si sfideranno su 27 giri, le Moto2 su 25 e le Moto3 su 23. Entrambi i record sul giro risalgono all’edizione 2013, con la pole record di Jorge Lorenzo in 1’27”899 (182,1 km/h di media) ed il record in gara di Marc Marquez in 1’28”108 (181,7 km/h).
Il rettilineo principale misura 900 metri, ed ha inizio e conclusione con due curve da 200 all’ora. Ciò consente velocità massime molto elevate: il record rilevato dal rilevatore ufficiale è di Andrea Dovizioso con 348,0 km/h nel 2015.

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Lo scorso anno vinse Cal Crutchlow a 176,5 km/h di media
, con Valentino Rossi e Maverick Vinales a completare il podio. Quasi impossibile che questo trio possa ricomporsi sui tre scalini, alla luce dei recenti risultati. Anche se le basse temperature potrebbero far tornare a volare le M1.
Per ora le previsioni parlando di forte vento
, oltre i 30 km/h, per tutto il week end e temperature comprese tra i 12 ed i 15°C. Venerdì ci sarà il sole, mentre sabato il cielo sarà plumbeo. Precipitazioni probabili nella tarda mattinata di domenica, durante le gare di Moto3 e Moto2, mentre complice il forte vento i piloti della MotoGP potrebbero avere la fortuna di partire con le slick.

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A proposito di gomme, Phillip Island è un tracciato molto complicato per chi le fornisce. Basse temperature e lunghissimi curvoni veloci non vanno molto d’accordo. Michelin ha deciso di portare mescole su misura. Saranno suddivise nelle consuete varianti Hard, Medium e Soft, e saranno tutte asimmetriche, con il lato sinistro più duro. “Benché ogni gara sia importante per la Michelin, l’evento di Phillip Island riveste un significato particolareha dichiarato Taramasso, project leader- in quanto il nome della nostra azienda vi è associato in veste di sponsor principale. Ciò determina un coinvolgimento ancor più marcato ed aggiunge un interesse globale, che riguarda l’intera azienda e non solo il settore due ruote. Il mercato della zona Asia-Pacifico è molto importante per la Michelin, per cui una gara che si corre sotto il suo nome in questa regione è un grande onore ed ha un enorme significato.

Phillip Island è uno tra i circuiti più selettivi e difficili del calendario e questo ci mette ulteriore pressione ed enfatizza l’evento, poiché al fatto d’esserne lo sponsor principale si sommano le difficoltà insite in un tracciato così insidioso e complicato da affrontare. Logicamente, quindi, vogliamo che i nostri pneumatici si mettano in luce offrendo ottime prestazioni e consentendo ai piloti di dare spettacolo. Abbiamo messo a punto una gamma di pneumatici che deve dare soddisfazioni sposandosi ad elevate velocità sul giro ed a curve molto veloci. C’è bisogno d’aderenza ma anche di durata, il tutto associato ad una certa facilità nel salire molto rapidamente alla giusta temperatura d’esercizio, poiché a Phillip Island può anche far abbastanza freddo. Gli pneumatici che porteremo quest’anno derivano sia dall’esperienza dello scorso anno sia da quanto visto nel corso dei test invernali svolti qui lo scorso febbraio. Abbiamo dato vita a pneumatici che potranno far fronte a tutte le difficoltà ed a tutti i limiti che Phillip Island potrà sottoporci e, conoscendo la storia di questo tracciato, essi potrebbero essere veramente estremi in ogni direzione”.

Ma vediamo ora gli orari. L’evento sara in diretta esclusiva su SKY Sport MotoGP, con una differita (ad orari umani) ed una replica serale su TV8.
Cominciamo con SKY:

Venerdì 20 ottobre

00.45: Paddock Live
01.00: Diretta Moto3 Prove Libere 1
01.55: Diretta MotoGP Prove Libere 1
02.55: Diretta Moto2 Prove Libere 1
04.50: Paddock Live
05.10: Diretta Moto3 Prove Libere 2
06.05: Diretta MotoGP Prove Libere 2
07.05: Diretta Moto2 Prove Libere 2
08.00: Paddock Live
10.00: Paddock Live Show

Sabato 21 ottobre
00.45: Paddock Live
01.00: Diretta Moto3 Prove Libere 3
01.55: Diretta MotoGP Prove Libere 3
02.55: Diretta Moto2 Prove Libere 3
04.15: Paddock Live
04.35: Diretta Moto3 Qualifiche
05.30: Diretta MotoGP Prove Libere 4
06.10: Diretta MotoGP Qualifiche
07.05: Diretta Moto2 Qualifiche
09.30: Conferenza Stampa Post-Qualifiche
10.00: Paddock Live Show

Domenica 22 ottobre
01.30: Paddock Live
01.40: Diretta Moto3 Warm Up
02.10: Diretta Moto2 Warm Up
02.40: Diretta MotoGP Warm Up
03.30: Paddock Live
04.00: Diretta Moto3 Gara
05.20: Diretta Moto2 Gara
06.15: Paddock Live Gara
06.30: Grid Pre-Gara MotoGP
07.00: Diretta MotoGP Gara
08.00: Zona Rossa
08.45: Paddock Live Ultimo Giro

Questa invece la programmazione di TV8:

Sabato 21 ottobre
08.00: Studio MotoGP
09.00: Differita Qualifiche MotoGP
10.10: Studio MotoGP

Domenica 22 ottobre
10.00: Studio MotoGP
11.00: Differita Moto3 Gara
11.55: Studio MotoGP
12.10: Differita Moto2 Gara
13.05: Studio MotoGP
14.00: Differita MotoGP Gara
15.00: Studio MotoGP
20.15: Replica MotoGP Gara

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Tags : gp australiaInfo & Orarimotogpphillip island
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.