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SuperMonday: l’Estoril chiude una strepitosa stagione





Erano anni che la stagione del mondiale Superbike non vedeva il suo campione incoronato all’ultima tappa: in questo travagliato 2020 le sorprese non sono mancate, ma alla fine a spuntarla è stato sempre il solito, incredibile Jonathan Rea. Ripercorriamo questo anno più breve causa Covid, con un occhio a chi si è reso protagonista di questi otto round.

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IR(REA)LE – Sì, il gioco di parole con il cognome del nordirlandese non è certo nuovo, ma come altro descrivere Jonathan Rea? Il pilota Kawasaki ancora una volta si rende protagonista di una stagione, per la precisione la sesta. Di seguito. Cosa rende così forte Johnny non è solo il suo incredibile talendo o il feeling perfetto con la sua moto, ma la capacità di avere sotto controllo ogni cosa all’interno del team, indicando a meccanici ed ingegneri le sue necessità. Riesce a gestire anche i weekend meno favorevoli come quello portoghese, minato da una caduta nelle fasi iniziali delle qualifiche, costruendo la stagione e facendo tesoro di ogni punticino. Quest’anno riesce a vincere con meno punti di vantaggio dello scorso anno, ma abbastanza per concedersi anche una scivolata in Gara2. C’è chi dice che la SBK è noiosa a causa sua, ma uno che si mette a piangere con incredulità quando ha in mano il sesto mondiale è fatto di talento e passione: ci farà “annoiare” ancora per molto.

RICREDUTO – Così, più di qualcuno, ha definito Scott Redding all’annuncio del suo approdo in Ducati. Un passato travagliato in MotoGP e qualche polemica di troppo a causa del suo carattere frizzantino hanno fatto passare in secondo piano la sua vittoria nel BSB con la stessa moto che andava a cavalcare nel WSBK. Chi lo considerava una testa calda un po’ troppo sicura di sé ed inadatta al campionato mondiale, si è dovuto ricredere a fine stagione, quando Redding ha lottato fino alla fine per riportare il Titolo a Borgo Panigale. Nessuna polemica, nessuna parola di troppo, tanti “ho imparato dagli errori di questo weekend” e tanti punti messi in tasca gara dopo gara, con il bellissimo saluto a Rea dopo Gara1, quando la ha aspettato al parco chiuso per complimentarsi di persona. Johnny sei avvisato, Scott non è che vuole solo la rivincita, vuole anche la corona.

DISOCCUPATO – Lo status attuale di Chaz Davies è questo, al momento. Dopo sette anni in Ducati ufficiale, il gallese lascia gli uomini in rosso e va verso un futuro incerto. Lui stesso ci gioca, chiedendo all’altro disoccupato in rosso, Andrea Dovizioso, se ha bisogno di qualcuno per bagnare la pista da cross. Al suo posto vedremo Michael Rinaldi, una decisione criticata da molti tifosi e ritenuta prematura, accolta invece molto bene da chi pensa che Chaz abbia avuto fin troppo tempo per mettere le mani sul trofeo. Fatto sta che, lo scorso anno, Davies si è ritrovato su una simil-MotoGP su misura per Bautista, si è lentamente abituato al V4R, crescendo esponenzialmente in questa stagione. Avrebbe potuto l’anno prossimo lottare per il Mondiale? Non è escluso, ma sicuro è che ha lasciato più di qualcuno in lacrime dopo aver chiuso la sua carriera in Ducati con una magistrale vittoria. Ciao Chaz e grazie per le emozioni, speriamo di rivederti in pista l’anno prossimo. Magari a dar fastidio alle moto rosse.

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MISSIONE IN INCOGNITO – Quando è stato annunciato l’approdo di Alvaro Bautista in HRC, le dichiarazioni della casa giapponese sono state circa un nuovo, grande progetto basato sullo spagnolo, con il fine ultimo di tornare nella lotta mondiale in pompa magna. Purtroppo questa missione si è rivelata più difficile del previsto e i due piloti, Bautista e Haslam, hanno chiuso a pari punti (113), altalenando belle gare a giri nella ghiaia. Due agenti in incognito, probabilmente, visto che spesso sono risultati talmente anonimi da riapparire in camera solo a causa di cadute. C’è anche da dire che è stato il primo anno di Honda in veste ufficiale e che i dati raccolti saranno sicuramente usati in maniera magistrale dai giapponesi. Mai abbassare la guardia e mai sottovalutare nessuno.

SILENZIOSO – Nove podi con tre vittorie non si conquistano per opera divina, soprattutto quando hai degli avversari come quelli della stagione attuale. E un quarto posto mondiale non è niente male! Eppure la stagione di Topraz Ragatlioglu è parsa a tratti insipida, silenziosa. Il turco ha dato vita a gare molto belle, lotte da pilota navigato (ricordiamo che ha 24 anni, giovanissimo per la media della SBK!), sorpassi stupendi e si è sempre riuscito a ritagliare il suo spazio fra i big del WorldSBK: forse l’unica cosa che gli manca è un po’ di carisma, ma, come detto prima, mai sottovalutare nessuno. E questo era solo il primo anno da ufficiale, occhio al 2021…

PROMOSSO! – In tutti i sensi! Michael Rinaldi fa una stagione che gli vale un 10 e lode in pagella, conquistando il settimo posto della classifica mondiale e il titolo di Miglior Indipendente. In più di qualche occasione si mette dietro i piloti Aruba e ad Aragon mette a segno la sua primissima, emozionantissima, vittoria. Viene promosso in Ducati ufficiale a spese di Chaz Davies, ereditando un posto difficile: oserà lottare per il Mondiale o dovrà fare da secondo a Redding? La scelta Ducati è stata criticata da più di qualcuno: Michael è pronto o rischia di bruciarsi? Un altro anno in GoEleven sarebbe stato l’ideale per il passaggio in ufficiale, vista la giovane età? (è del 1995) Il 2021 ci darà tutte le risposte, intanto Michael oggi ha già messo la maglietta Aruba: la nuova stagione è ufficialmente iniziata.

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Come da tradizione, qui trovate solo i protagonisti di questa stagione, elencarli tutti vi porterebbe a finire di leggere alla vigilia del primo round 2021. Possiamo solo ringraziare tutti, piloti e team, per lo spettacolo che ci hanno regalato in questo strano e complicato 2020, che ha reso il lavoro più difficile a tutti, solo lontanamente percepibile da spettatori. Ogni stagione che si chiude rattrista un po’, ma, se tutto va bene, abbiamo la fortuna che il WorldSBK ricomincia sempre un po’ prima degli altri campionati… ve la ricordate la tappa australiana? Sembra ANNI fa!
Se siete arrivati fin qui, grazie per la compagnia durante questa stagione. Ma attenzione, ci riaggiorniamo fra poco… c’è il mercato piloti ancora aperto!





Tags : estorilSBKSuperbikesupermonday
Maria Grazia Spinelli

The author Maria Grazia Spinelli

Classe 1994, molisana. Da piccola vedevo mio padre seguire la Formula 1 e mi chiedevo cosa lo appassionasse così tanto, poi ho avuto un colpo di fulmine con le due ruote in un pomeriggio d'estate ed ho capito. Qui vi racconto la MotoGP e il Mondiale Superbike.