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Test Sepang, Day 2: Iannone…a cannone! E la Yamaha nasconde le ali





Dopo una mattinata all’insegna dell’attesa, Iannone si è portato al comando. Conferme per Viñales , che si piazza in seconda posizione, con la Yamaha che svela la sua nuova veste aerodinamica. Un Jorge Lorenzo in netta ripresa (8°) è stato l’unico a girare la mattina sull’asfalto umido. Stoner non è sceso in pista. Ancora attardata la coppia HRC Marquez-Pedrosa.

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Conclusa anche la seconda giornata di test collettivi in quel di Sepang. Le bizze meteorologiche di ieri, che hanno posto fine anticipatamente al Day 1, hanno avuto i loro strascichi oggi. La pista ancora umida la mattina, a causa dello strato di posa che non consente all’asfalto di asciugare, ha fatto propendere verso l’attesa tutti i piloti tranne Lorenzo ed i collaudatori delle case giapponesi. Il pilota maiorchino ha sfruttato questa condizione particolare per conoscere meglio la sua Ducati.

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Nel primo pomeriggio sono riusciti a girare tutti i piloti con regolarità, e tra tutti è emerso Andrea Iannone, che con un tempo di 1:59,452 dimostra di aver feeling con la sua nuova Suzuki. Il pilota di Vasto è stato l’unico, assieme a Viñales, a scendere sotto il “muro” dei due minuti. Maverick, con un tempo di 1:59,858, si dimostra sempre più a suo agio con la Yamaha. Al terzo posto troviamo Alvaro Bautista, confermatosi sulla forma di ieri con la sua nuova Desmosedici GP16. Quarto posto per Valentino Rossi, che ripresosi dagli acciacchi di ieri ha potuto girare con regolarità, pozzanghere permettendo. Il dottore è stato autore di un 2:00,254. Il duo Yamaha ha potuto testare la nuova veste aerodinamica Yamaha, dopo i test svolti ieri dal giovane collaudatore Kohta Nozane

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fb_img_1485853928481La Yamaha per prima ha portato in pista le nuove doti aerodinamiche, che hanno impegnato molto tempo e risorse a tutte le Case. L’intento di tutti è recuperare il più possibile carico aerodinamico dopo il divieto posto sulle alette anche se, ricordando le parole di Kouichi Tsuji alla presentazione della casa di Iwata, non sarà possibile ottenere gli stessi valori”La soluzione Yamaha si basa su una doppia carena, una esterna ed una più interna parallela, con all’interno canalizzazioni e deviatori di flusso. Tutto ciò ha la funzione di creare carico aerodinamico all’asse anteriore, per evitare il sollevamento della ruota in accelerazione. Questa soluzione non è nuova in ambito motoristico, basti pensare alla Lotus 88 di Formula 1 del 1981, che sfruttava un doppio telaio con canalizzazioni interne. Posizione di queste “bocche” poi non è nuova in casa Yamaha: le 500 due tempi di Iwata in quella posizione avevano i condotti dell’air box, per sfruttare l’effetto RAM perdendo meno efficienza aerodinamica rispetto a mettere la bocca sul cupolino.

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A Zarco, ottimo 5° tempo con la Yamaha Tech 3, e Barbera (6°) seguono le due Ducati ufficiali. Dovizioso trova il 7° tempo con 2:00,481 mentre Lorenzo lo segue di 11 millesimi. Jorge è stato tra l’altro autore di ben 66, dei quali una ventina la mattina con le rain, mentre Andrea ha potuto provare parecchie novità per la GP17. Ancora attardati in classifica i piloti del Team Repsol. Marc Marquez chiude infatti la Top 10, dietro a Folger con l’altra Tech 3, con un  tempo di 2:00,531. Chiude invece quattordicesimo Dani Pedrosa con un tempo di 2:00,886.





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Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.