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Bottas ha rallentato per cedere la prima posizione a Hamilton? “No, ho dato tutto per la pole”





Che la lotta per il titolo iridato tra Lewis Hamilton e Max Verstappen sia senza esclusione di colpi, ormai, lo sanno anche i sassi. Che un ruolo cruciale in questa battaglia senza quartiere possano ricoprirlo i compagni di squadra degli appena citati duellanti, idem. Non c’è occasione infatti in cui l’operato tanto di Valtteri Bottas quanto di Sergio Perez non finisca sotto i riflettori, con gli addetti ai lavori o i semplici appassionati spesso impegnati a chiedersi quanto – e se – siano volontari alcuni comportamenti del #77 e dell’#11. In questo senso, le qualifiche del GP di Turchia non hanno di certo rappresentato un’eccezione.

© Steve Etherington
© Steve Etherington

Partiamo da un dato concreto: a Lewis Hamilton, date le 10 posizioni di penalità in griglia comminategli a seguito della sostituzione del motore, essere riuscito a concludere le qualifiche il più in alto possibile nella lista dei tempi ha sicuramente fatto comodo. Scattare dalla 11^ o 12^ piazza non rappresenta una differenza così drammatica direte voi, ma in presenza di un imbuto come quello di Curva 1 dell’Istanbul Park ogni dettaglio può rivelarsi cruciale per l’andamento della propria gara. In Mercedes questo devono saperlo molto bene, ed è per questo che ci si è domandati da più parti se a Valtteri Bottas (in possesso di un ottimo passo nelle qualifiche di oggi) sia stato chiesto di alzare il piede nel Q3 in modo tale da “cedere” la prima piazza al plurititolato compagno di squadra per concedergli una posizione di partenza leggermente più favorevole.

“No, non mi è assolutamente stato chiesto di rallentare e ho anzi fatto tutto ciò che potevo per conquistare la pole” – ha risposto però Bottas – “Con l’anteriore ho iniziato a faticare più di quanto mi aspettassi nell’ultimo settore, quindi ho accusato un po’ di sottosterzo nelle curve 12 e 14 e mi sono reso conto di aver perso del tempo. Credo di avere chiesto troppo alle gomme nella prima parte del giro, e questo è sintomo del fatto che stessi spingendo per la pole”. “Sono davvero motivato, voglio fare bene – ha aggiunto il finnico – “Come sapete non ho ancora vinto un GP nel 2021, e sicuramente voler centrare un successo rappresenta per me uno sprone molto rilevante. Ho bisogno di concentrarmi su alcuni aspetti gara per gara e devo sempre focalizzarmi sull’obiettivo. Dopodiché, sperare nel meglio”.

A pensare male si fa peccato ma quasi sempre si indovina, diceva Andreotti. Che oggi forse – forse – si sarebbe trovato di fronte a uno di quei casi in grado di sfuggire al suo “quasi sempre”.





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow