“E’ incredibile che un pilota Mercedes, al quale è stato promesso un sedile per il 2020, vada addosso al leader della gara”. Non ha usato giri di parole Helmut Marko per descrivere il controverso episodio che nel corso del 43° giro del GP del Brasile ha visto protagonisti Esteban Ocon e Max Verstappen. L’ex pilota austriaco, a margine della gara carioca, ha infatti dato voce a tutti coloro che, notando l’assurdità dell’incidente tra il #31 ed il #33, avevano dato adito ad ipotesi complottistiche.
“Sarebbe stato decisamente più corretto dirgli di non attaccare il leader, anche se aveva gomme nuove” – ha proseguito Marko – “E’ stato inaccettabile, ed è ancor più inaccettabile che tale idiota abbia ricevuto solamente 10″ di penalità senza che nessuno abbia invece pensato di squalificarlo. E gli è andata bene che non ci fosse il papà di Max, Jos, a vedere la gara nei box…”. Parole decisamente al vetriolo dunque, che a dispetto degli stucchevoli video distensivi che la F1 cerca di propinare alle masse sono sicuramente lo specchio di come in casa Red Bull sia stato vissuto l’accaduto.
A non essere d’accordo con le parole di Marko, ovviamente, è chi ha Esteban Ocon sotto contratto. “L’incidente è stato solamente frutto di una sfortuna“ – ha infatti commentato Toto Wolff – “Esteban stava cercando di sdoppiarsi perché aveva gomme più fresche, era molto più veloce di Verstappen: erano vicini ed alla fine si sono toccati. Sono sicuro che anche Esteban avrebbe voluto evitare le critiche“. Critiche che invece, visto l’accaduto, sono puntualmente arrivate, come dimostrato poche righe più sopra. Ma Wolff non sembra darci troppo peso: “Incidente causato da un pilota Mercedes? Queste parole sono il frutto del modo in cui il dottor Marko vede il mondo. Preferisco lasciargli la sua visione, non voglio abbassarmi al suo livello. Preferisco celebrare il nostro 5° titolo costruttori consecutivo in questo momento”, ha concluso infatti il team principal delle Frecce d’Argento.