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F1, GP d’Arabia Saudita: tutti i segreti del Jeddah Corniche Circuit





A poco meno di due settimane dal GP del Bahrain che ha aperto il Mondiale 2023 di Formula 1, il Circus più veloce del mondo si prepara a tornare in pista per il suo secondo appuntamento stagionale. Max Verstappen, Sergio Perez & Co. se la vedranno in questo fine settimana con il velocissimo – e modificato – Jeddah Corniche Circuit, pronto a ospitare per la terza volta il GP d’Arabia Saudita.

segreti circuito jeddah
© Antonin Vincent / DPPI

Il secondo atto di questa stagione di F1 andrà quindi in scena lungo i 6,174 km del circuito di Jeddah, realizzato nella zona costiera della città araba da cui prende in prestito il nome. Sono ben 27 le curve di questo tracciato, 16 delle quali a sinistra e 11 invece a destra, mentre saranno 50 i giri che dovranno essere percorsi per coprire la distanza complessiva di 308,45 km.

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© F1

Stando ai dati raccolti nelle precedenti edizioni si prevede che piloti trascorreranno l’82% del tempo sul giro con il pedale dell’acceleratore completamente pigiato, un dato porta inevitabilmente in eredità un consumo di carburante definito “High” da tutti i team. Stando ai dati forniti da Brembo, il circuito arabo è uno di quelli parecchio impegnativi per i freni: i piloti del Circus si aggrapperanno a pinze e dischi in 8 delle 27 curve del tracciato, un dato che in termini temporali si traduce in poco meno di 11” di utilizzo durante ogni passaggio e nel 13% del tempo totale di gara. La staccata più impegnativa è quella dell’ultima curva: in Curva 27 i piloti scaleranno da 319 a 113 km/h, impiegando 2”5 per percorrere 123 m e subire una decelerazione di 4,9 G. Mediamente stressato dovrebbe poi essere la trasmissione, con 42 cambiate previste nell’arco di ciascun passaggio, mentre la forza G più elevata in percorrenza i piloti la subiranno nella Curva 8, lì dove dovrebbe registrarsi un picco di 5 G.

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© Brembo

Confermate sono le tre zone DRS – ciascuna con il proprio Detection Point – utilizzate nel corso delle passate edizioni. La prima area d’utilizzo dell’ala mobile sarà da Curva 20 a Curva 22 – con il Detection Point piazzato in uscita di Curva 17 -, la seconda zona DRS sarà invece da Curva 25 a Curva 27 (e lì invece il Detection Point sarà posto in ingresso di Curva 22) e infine la terza e ultima area d’utilizzo dell’ala mobile sarà sul rettifilo di partenza a e arrivo, con il Detection Point posizionato ora in uscita di Curva 27Si prevede che le velocità massime possano essere vicine ai 325 km/h, mentre con una Pit Lane lunga 391 m si trascorreranno 18 con il limitatore di velocità attivato. Il poleman scatterà dal lato destro della griglia, e per difendersi dagli eventuali attacchi degli inseguitori avrà a disposizione 305 m prima di inserire la propria monoposto in Curva 1. Il giro più veloce mai registrato sull’asfalto di Jeddah lo ha messo a segno Lewis Hamilton: il #44, nel corso dell’edizione 2021 che verrà ricordata per il suo durissimo duello con Max Verstappen, ha fermato il cronometro sull’1’30”734. L’olandese della Red Bull, dal canto suo, ha chiuso davanti a tutti il GP dello scorso anno: sfruttando al massimo una strategia a una sola sosta (effettuata nel corso del 16° giro), il #1 è riuscito ad avere la meglio su Charles Leclerc e Carlos Sainz.

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© Pirelli F1 Press Area

Pirelli, per il GP dell’Arabia Saudita, ha messo a disposizione di team e piloti le Hard C2, le Soft C3 e le Medium C4“Per il veloce circuito di Jeddah abbiamo confermato la scelta delle mescole dell’anno scorso perché hanno dimostrato una buona consistenza durante tutto il weekend di gara” – ha commentato Mario Isola, Direttore Motorsport di Pirelli – “Nelle due edizioni fin qui disputate, il Gran Premio dell’Arabia Saudita è stato abbastanza imprevedibile perché sono state frequenti le bandiere rosse e le neutralizzazioni, essendo un tracciato tipicamente cittadino. La singola sosta è stata l’opzione più veloce nel 2022 quando l’anticipazione dei pit stop, determinata proprio da una safety car in pista, ha permesso alla maggior parte dei piloti di concludere la gara sulle Hard. Le squadre dovranno inoltre lavorare molto sull’assetto delle vetture perché avranno a disposizione solo le prove libere per perfezionare il bilanciamento con i nuovi pneumatici. Trazione e frenata, forze predominanti in Bahrain, lasciano infatti il passo alle sollecitazioni laterali di Jeddah, pista con caratteristiche completamente differenti da Sakhir”. A fronte infatti di un’evoluzione delle condizioni del tracciato molto simile a quella vista in Bahrain, diminuiscono a Jeddah sia l’abrasività dell’asfalto sia lo stress causato dalle brusche frenate di Sakhir e dalle ripartenze dalle basse velocità. A disposizione di team e piloti ci saranno ovviamente anche Intermedie e Full Wet, ma come ampiamente prevedibile nessuna delle coperture da bagnato sarà utilizzata nel corso del weekend: le previsioni meteo parlano infatti di una fine settimana privo di precipitazioni, con temperature medie nell’ordine dei 30°.

Il Gran Premio dell’Arabia Saudita sarà trasmesso in diretta esclusiva da Sky Sport F1 HD (canale 207), mentre TV8 proporrà in differita qualifiche e gara. Ecco tutti gli orari del weekend, mentre il programma della Formula 2 potete consultarlo qui.





Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow