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Tutti pronti, si corre a casa di Lewis Hamilton. Sarà infatti l’asfalto inglese del circuito di Silverstone lo scenario del decimo appuntamento stagionale del Mondiale di F1, reduce da un faticoso back-to-back dopo il GP d’Austria che si è corso appena una settimana fa. Sebastian Vettel è atterrato oltremanica con 20 punti di vantaggio sul #44, che dopo la gara del RedBull Ring ha visto avvicinarsi in classifica anche Valtteri Bottas: ecco le caratteristiche principali del circuito che potrà fare da palcoscenico ad una sua reazione.

© Sutton Images
© Sutton Images

Ricavato inizialmente da un vecchio aeroporto della RAF (la Royal Air Force, ndr), il layout del circuito di Silverstone è cambiato di molto rispetto al disegno originario della pista, che risale addirittura al 1950 e che sfruttava semplicemente le piste dell’aeroporto unite da dei tratti asfaltati di raccordo. Un giro del tracciato inglese così com’è ora – dopo l’ultima modifica avvenuta nel 2011 – è lungo 5,891 km ed i piloti, al termine dei 52 passaggi previsti, avranno percorso complessivamente 306,198 km. Sono 18 le curve di Silverstone, delle quali 10 a destra ed 8 a sinistra, con alcuni complessi – come quello di Maggots, Becketts e Chapel – che sono ormai diventati iconici nella storia della F1. Nonostante il numero elevato di curve, quello inglese è un tracciato piuttosto veloce: i piloti trascorrono infatti il 66% del tempo sul giro con l’acceleratore completamente pigiato, e ciò comporta un consumo medio di 2,02 kg/giro. La sua conformazione impone ai team di utilizzare un compromesso tra una configurazione a basso carico aerodinamico ed una ad alto, visto che lunghi rettilinei dove si raggiungeranno velocità di punta nell’ordine dei 320 km/h si alternano ad ampi curvoni veloci e tornanti stretti. Poco sollecitati sono, per via sempre del layout della pista, i freni: secondo Brembo infatti i piloti trascorrono solamente il 10% del tempo sul giro con il pedale del freno premuto, e nonostante un valore medio di decelerazione pari a 4,1 G ed un picco massimo di 5,5 G (raggiungibili alla staccata di Curva 9, la Vale) l’impianto frenante non è soggetto a pericolosi surriscaldamenti per via del tempo che intercorre tra una brusca staccata e la successiva. Poco sollecitato è anche il cambio, visto che nel 2016 si sono registrate in media 50 cambiate a giro, mentre la più alta forza G in percorrenza di curva i piloti la subiscono in Curva 11, dopo si registra un valore di 4 G per 1″. 

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Due saranno le zone DRS: la prima sarà quella del rettilineo che da Curva 5 porta alla Brooklands, mentre la seconda troverà posto sull’Hangar Straight, il rettifilo che dalla Chapel porta alla Stowe. Due saranno di conseguenza anche i Detection Point: il primo è posto all’ingresso di Curva 3, mentre il secondo è posizionato tra Maggots e Becketts. Nonostante questa doppia area di utilizzo dell’ala mobile nel 2016 si sono avuti solamente 10 sorpassi.

Per 25 volte nel corso della storia in Gran Bretagna ha trionfato il pilota che partiva dalla Pole Position, mentre il pilota che ha vinto il GP partendo più indietro nello schieramento si era qualificato 8°. Si attesta poi al 54% la possibilità di veder scendere in pista la Safety Car, che lo scorso anno ha addirittura accompagnato le F1 nel corso dei primissimi giri del GP.

Per quanto riguarda i record, il giro più veloce in prova appartiene all’idolo di casa, Lewis Hamilton. Il #44 a bordo della sua Mercedes W07 Hybrid ha fermato il cronometro sull’1’29″243, mentre il giro più veloce in gara lo ha fatto segnare Fernando Alonso con la sua Ferrari F10 in 1’30″874. Sulla distanza il record è invece di Mark Webber, che con la RedBull RB6 completò il GP in 1 H 24’38″200. L’edizione 2016 ha visto trionfare Lewis Hamilton davanti a Max Verstappen e Nico Rosberg, quest’ultimo 3° nonostante avesse tagliato il traguardo per 2° per via dei 10″ di penalità comminati dalla FIA per aver ricevuto istruzioni dal muretto box nel tentativo – riuscito – di risolvere un problema tecnico.

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Pirelli per il GP di Gran Bretagna ha dovuto operare un cambio in corsa. Inizialmente, per questa gara, era stato infatti deciso di portare Hard, Medium e Soft. La mescola con la banda arancione, tuttavia, è stata criticata a più riprese dai piloti, che l’avevano giudicata inutilizzabile addirittura con le alte temperature del GP di Barcellona e che quindi si temeva potesse non funzionare neppure in Inghilterra. Ecco perché Pirelli ha deciso di accontentare i driver, optando per le mescole Medium, Soft e SuperSoft, scelte in misura differente di Team in Team. Si parte infatti dai 10 set di “rosse” della McLaren per arrivare ai 6 treni della Mercedes, passando per i 9 set di Ferrari e gli 8 di RedBull. Secondo Mario Isola, la presenza di una mescola morbida come la SuperSoft su un circuito che stressa parecchio gli pneumatici sia per l’abrasività dell’asfalto che per via dei carichi laterali potrebbe portare ad avere strategie a più di una sosta. Sempre che il meteo decida di non tirare qualche brutto scherzo al Circus, visto che le previsioni parlano di un clima variabile per tutta la durata del weekend con possibilità di scrosci…

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Il GP di Gran Bretagna tornerà ad essere una diretta esclusiva di SkySport F1 (canale 207), mentre la RAI proporrà il weekend in differita: ecco tutti gli orari.

Venerdì 14 luglio

  • 10:00 – 11:30 -> FP1 | diretta su Sky / differita su RAI Sport 2 a partire dalle 15:30
  • 14:00 – 15:30 -> FP2 | diretta su Sky / differita su RAI Sport 2 a partire dalle 18:45

Sabato 15 luglio

  • 11:00 – 12:00 -> FP3 | diretta su Sky / differita su RAI Sport a partire dalle 18:00
  • 14:00 -> Qualifiche | diretta su Sky / differita su RAI 2 a partire dalle 19:25

Domenica 16 luglio

  • 14:00 -> GP Gran Bretagna | diretta su Sky / differita su RAI 2 a partire dalle 21:00

Qui trovate invece la Classifica Piloti aggiornata al GP d’Austria:

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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow