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GTWC, intervista a Lorenzo Patrese: “Mio papà Riccardo mi aiuta soprattutto fuori dalla pista”





© Tresor by Car Collection

Noi di Fuori Traiettoria non ci facciamo mai gli affari nostri. Con la solita scusa del portarvi contenuti interessanti, questa volta abbiamo raggiunto Lorenzo Patrese per parlare con lui di quella che è stata sin qui la sua carriera, del rapporto con suo padre Riccardo e quali sono i suoi obiettivi futuri.

Piccola preview nella preview: Lorenzo, classe 2005, è stato il più giovane pilota DI SEMPRE ad aver partecipato alle 24 ore di SPA.

FT: Ciao Lorenzo! Ti ringrazio già per la disponibilità. partiamo con la più classica delle domande: Quando hai iniziato a correre e quale è stato il tuo percorso?

LP: Ho iniziato a correre nel 2017, che alla fine non sono tanti anni fa! (Lorenzo ride NDR). Avevo già 11 anni, decisamente più tardi rispetto alla media. Qui devo ringraziare mio papà per avermi seguito al meglio insegnandomi tanto. Sono partito dai campionati Nazionali finchè mio padre ha deciso che ero pronto a fare il salto in campionati più importanti, così nel 2019 abbiamo pianificato di fare la prima stagione internazionale nella categoria OK Junior con il team di Dino Chiesa. Già a metà del 2019 però sono passato alla categoria OK Senior, la più importante per i monomarcia, dove ho corso poi per tutto l’anno 2020. Nel mentre ho fatto i miei primi test su una F4 e due gare, Mugello e Monza in vista del passaggio definitivo avvenuto l’anno successivo.

Nel 2021 sono passato alle Formula 4 Italia in pianta stabile. Ho fatto tutta la stagione con AKM Motorsport, appena sbarcato nella categoria. Siamo partiti che avevamo pochi riferimenti ma, con un bravissimo ingegnere (Luca Baldisserri) e tanto lavoro, siamo cresciuti molto, raggiungendo anche risultati di livello come la Pole Position a Monza contro team ben più blasonati.

FT: La F4 è un pò uno spartiacque per la carriera di un pilota. Cosa ti ha portato a propendere verso le ruote coperte?

LP: Il mondo delle ruote scoperte è molto affascinante: l’idea di avere un percorso strutturato verso la F1 è bellissimo ma non è sempre fattibile. Abbiamo quindi fatto una scelta in famiglia e soprattutto abbiamo colto le opportunità! Nel 2021 ho conosciuto Ferdinando Geri (proprietario del team Tresor NDR), il quale mi ha invitato ad un test a Valencia. Li mi sono innamorato della macchina e dell’ambiente endurance (che già mi attraeva). Ne abbiamo parlato in famiglia e abbiamo deciso di specializzarci già da subito nelle ruote coperte: le GT3 hanno un grande presente ma soprattutto saranno il centro dei programmi GT nell’immediato futuro (Le Mans ammetterà le sole GT3 per la categoria GT, con case ufficiali come FORD e Chevrolet che hanno già presentato i loro programmi NDR). Abbiamo quindi puntato a fare i “Max Verstappen” delle GT3! La mia carriera agonistica crescerà di pari passo con la categoria, con l’obiettivo di fare esperienza e poter quindi apprendere il prima possibile tutti i trucchi di queste vetture.

FT: Una scelta davvero consapevole e matura! Nel futuro prossimo cosa farai? Puoi già dirci qualcosa?

LP: Nel 2023 sarò ancora con Ferdinando e quindi con l’ Audi R8 GT3 EVO2 del team Tresor. L’idea è di fare sia il campionato Sprint che Endurance del GT World Challenge Europe con anche una buona quantità di test. Ferdinando ha una mentalità vincente e l’idea è di fare un bel campionato!

FT: Siamo ancora in inverno e fa troppo freddo per i test. Come passi l’inverno?

LP: Beh.. passo un inverno nostalgico! (Lorenzo ride e rido anche io! NDR). C’è tanta voglia di tornare in pista, ma nel mentre ci si concentra sulla parte fisica, quindi palestra e, se non fa troppo freddo, corsa e bicicletta. Faccio anche tante sessioni con il simulatore. Ho anche partecipato alla virtual Le Mans, dove ho chiuso sesto in categoria GT. Mi piace molto la professionalità che si trova in questo mondo!

FT: Ti faccio adesso una domanda più astratta, quindi puoi darmi la risposta che più senti: cosa rappresenta per te correre in auto?

LP: Tanto se non tutto. Io studio, vado a cavallo, faccio tante cose non legate al Motorsport, ma alla fine i motori sono sempre nella mia testa! Faccio fatica a trovare un’ora degli ultimi anni nella quale non ho pensato alle macchine! Quando salgo in auto provo emozioni molto intime e difficilmente descrivibili. Posso solo dirti che ogni volta che scendo dalla macchina penso subito a quando ci potrò risalire. Correre in macchina è “tanta roba”!

FT: Come vedi Lorenzo Patrese tra 5 anni? Quale è il tuo obiettivo?

LP: La mia ambizione è diventare un pilota professionista, cementare questa attività e renderla il mio lavoro. Come gara invece il mio mirino è puntato sulla 24 ore di Le Mans!

FT: Cambiamo argomento, anche se l’abbiamo accarezzato in precedenza: quanto si parla di corse nella tua famiglia?

LP: In generale non è un argomento di cui si parla apertamente tutto il giorno, ma bene o male tutto ritorna lì! Non parliamo h24 di corse ma è qualcosa che gira sempre nell’aria!

FT: Porti un cognome importante per l’automobilismo mondiale, come lo vivi?

LP: Sono stato fortunato perchè mio papà non me l’ha mai fatto sentire come un peso. Io sono riuscito a non pensarci troppo e ho sempre cercato di dimostrare in pista chi è il vero Lorenzo. Ad ora sono soddisfatto di quello che ho fatto fin ora!

© Foto e c.

FT: Che rapporto hai con tuo papà Riccardo?

LP: Soprattutto nei tempi del Kart, mio papà è stato fondamentale per la mia crescita da pilota. Se non ci fosse stato lui, ci avrei messo molto più tempo ad emergere. Adesso è sempre presente, c’è a tutte le mie gare ed è un grande supporto. Grazie alla sua esperienza mi da tanti consigli, ma soprattutto mi insegna “lo stile di vita in pista”, come ci si deve comportare nel paddock, con che testa si approccia un weekend di gara e come ci si organizza da un punto di vista personale.

FT: Che bella testimonianza. Tornando alle cose più “tecniche”: come rapporti con la squadra, gli ingegneri e i compagni di macchina?

LP: L’ambiente è davvero quello di una grande famiglia. C’è molta armonia e c’è una buona relazione interpersonale. Per me questo aspetto è importantissimo perchè permette di muoversi insieme verso quelli che sono gli obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere. Siamo qui per lavorare e dare il meglio, ma se lo si può fare con serenità e sorriso, non pesa per niente e si spinge ancora di più. Anche lato piloti: in formula si è fondamentalmente da soli, qui invece devi condividere la stessa vettura con qualcun altro e questo aspetto mi piace molto. Siamo stati bravi a creare un buon clima anche tra noi piloti.

FT: Chi vuoi ringraziare?

LP: ci sono tante persone da ringraziare! Ma una parola la dedico in particolare a Ferdinando Geri. Ci siamo conosciuti a Monza nel 2021, mi ha portato nel mondo dei GT nel 2022 e mi farà correre anche quest’anno. Gli devo un grande ringraziamento. Ringrazio anche i miei sponsor che mi hanno aiutato ad arrivare dove sono e la mia famiglia per tutto quello che mi trasmette e per il supporto che mi da costantemente.

© Tresor by Car Collection

FT: Ultima domanda: chi è il tuo pilota preferito?

LP: Lewis Hamilton! Ammiro come lavora e la sua grande voglia di fare!





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Marco Gabriele Nesi

The author Marco Gabriele Nesi