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Honda soffre, Mercedes s’offre: i motoristi di Stoccarda sono pronti ad aiutare i colleghi giapponesi





Il guasto all’ERS occorso a Fernando Alonso nel corso del giro di formazione del GP di Russia è stato forse il colpo di grazia. Alle speranze della McLaren e della Honda di riuscire a creare una monoposto finalmente competitiva? Assolutamente no, anzi. E’ con ogni probabilità stato il colpo di grazia all’orgoglio del motorista nipponico, che dopo annate incredibilmente deludenti pare sia in procinto di accettare un aiuto esterno: quello che porteranno in Giappone i motoristi Mercedes. 

© Andy Hone/LAT Images
© Andy Hone/LAT Images

La voce circolava già da qualche settimana nel paddock, e nonostante le secche smentite dei diretti interessati nel corso delle interviste televisive pare che la conferma dell’accordo sia questione di giorni: il team di Stoccarda, in ottica 2018, darà una mano ai motoristi giapponesi nella progettazione di una Power Unit che quantomeno possa raggiungere livelli prestazionali e di affidabilità adeguati alla F1. Nel corso del weekend russo è andato in scena – secondo quanto riporta Motorsport.com – un lungo incontro tra i vertici Honda e gli esponenti della FIA, che avrebbe avuto come argomento principale quanto, cosa e come i motoristi di Brixworth possano fare per aiutare il colosso giapponese, che in F1 appare in evidente difficoltà.

Per ciò che concerne il “quanto”, è presto detto. La FIA, grazie agli studi portati avanti da alcuni suoi tecnici – su basi sconosciute ai più – ha decretato che Ferrari e Renault, rispetto alle Power Unit Mercedes che come dimostrato da Bottas a Sochi vantano ancora un discreto surplus di potenza, dispongono di propulsori che rientrano in un range di potenza del 3% inferiore. E così, mentre Christian Horner non prendeva benissimo la notizia chiedendosi come fosse possibile considerare PU di uguale potenza quella Ferrari e quella Renault – e forse tutti i torti non li ha stavolta… -, è apparso evidente che il motore Honda sia ben al di sotto di questa soglia. E in un’ottica che punta a livellare il più possibile le prestazioni dei propulsori, andando un po’ a riproporre quella che era la situazione nel corso delle ultime annate con i V8 aspirati, questa condizione non è propriamente ottimale. La FIA avrebbe quindi deciso di applicare una parte del Regolamento Tecnico della F1, che permette al (o ai) motorista/i che non rientrino in quella suddetta soglia del 3% di essere aiutati per poterla raggiungere ed avvicinarsi così ai principali competitor. O quantomeno per riuscire a partire con entrambe le vetture.

La volontà di Liberty Media, che punta a rendere più credibile la F1 di quanto non lo sia stata nel corso delle ultime stagioni, è piuttosto evidente. I nuovi proprietari della Formula 1 stanno utilizzando la FIA per mediare tra due team tra di loro concorrenti al fine di evitare che, subissata di delusioni e critiche, Honda decida di lasciare nuovamente il Circus, sottraendo all’improvviso un marchio importante non solo per la storia che rappresenta ma anche per il bacino di interesse – quello nipponico – a cui attinge. E quale modo migliore per aiutare Honda se non affidando le fragili e poco potenti unità propulsive giapponesi alle sapienti cure di Andy Cowell e dei suoi uomini? Probabilmente, viste le qualità del telaio McLaren che da più parti vengono decantate, nessuna. Anche perché per tutti i ritiri e per la penalità di 15 posizioni – la prima di una lunga serie – comminata a Vandoorne sulla griglia del GP di Russia non può certo essere imputata la scuderia di Woking. 

© LAT Images
© LAT Images

E quindi, in concreto, cosa potranno fare i motoristi Mercedes? Di certo non è nel loro interesse creare un motore che possa in qualche modo arrivare ad eguagliare quello della futura W09 Hybrid, visto che rischierebbero di ritrovarsi contro un’auto accreditata di un ottimo pacchetto telaio – aerodinamica e di un team che, sulla carta, vanta una delle coppie di piloti migliori dell’intero schieramento. Ecco perché, assieme alla FIA ed alla Honda stessa, è stato stilato un breve elenco di ciò che gli uomini di Stoccarda potrebbero fare:

  1. Iniziare a condividere alcuni fornitori di componenti;
  2. Cominciare a lanciare dei progetti di co-engineering condivisi assieme ai motoristi di Brixworth, in modo tale da sviluppare assieme – o semplicemente migliorare – soluzioni che poi sarebbero installate sulle PU Honda;
  3. Infine, dare la disponibilità di alcuni tra gli specialisti della Mercedes in ambito Powertrain per dare delle consulenze che possano chiarire eventuali punti oscuri dei motoristi nipponici.

FIA e Liberty Media sono d’accordo. Mercedes, a quanto sembra e a dispetto di ciò che dice Toto Wolff, anche. Ora la palla passa nel campo della Honda: vedremo se i nipponici riusciranno a mettere da parte l’orgoglio che li contraddistingue…





Tags : f1formula 1mclaren hondamercedes amg petronas f1 teampower unit
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow