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Cos’è successo nelle FP1 e nelle FP2 del GP del Giappone 2024





È stata la pioggia, prevista e preventivata alla vigilia del fine settimana di Suzuka, la vera protagonista delle FP2 del GP del Giappone. Precipitazioni non troppo insistenti e violente – ma comunque fastidiose e capaci di bagnare la pista – hanno infatti caratterizzato la seconda sessione di prove libere del fine settimana del Sol Levante, limitando tantissimo l’attività di team e piloti andando a cancellare di fatto un’intera sessione di FP.

fp2 giappone
© Zak Mauger / LAT Images

Tanto tuonò che alla fine piovve. A Suzuka, dove un cielo grigio aveva già caratterizzato la sessione di FP1 andata in scena prima dell’alba italiana, si sono aperte le cateratte dal cielo proprio nell’intervallo tra le due ore di prove libere previste nel venerdì del GP del Giappone. Le precipitazioni non hanno assunto quel carattere di diluvio universale che spesso e volentieri ha accompagnato i weekend nipponici della F1, ma sono state comunque di intensità sufficiente per stravolgere il programma di lavoro delle varie scuderie.

Su una pista resa estremamente infida e scivolosa da una pioggia capace di rendere Suzuka inadatta tanto alle gomme Slick quanto alle gomme Intermedie, è stato Oscar Piastri a siglare la migliore prestazione. Il #81 della McLaren, uno dei pochissimi ad avere effettuato un giro valido nelle fasi finali della sessione, chiude le FP2 del GP del Giappone con un poco indicativo 1’34”725, staccando così per 501 millesimi Lewis Hamilton e per 4”035 Charles Leclerc, 3° allo sventolare della bandiera a scacchi. Alle spalle del monegasco si è messo Yuki Tsunoda, che ha messo a segno la propria migliore prestazione sfruttando con poca convinzione un set di Intermedie e che ha comunque pagato un gap dalla vetta pari a 6”221, mentre Daniel Riccardo e Lando Norris si sono presi la 5ª e 6ª piazza in queste FP2 accusando rispettivamente un distacco di 7”1 e 10”2 dal crono di Piastri. 7° è Sainz, che chiude staccato addirittura di 17”, con Nico Hulkenberg, Valtteri Bottas, Esteban Ocon, Guanyu Zhou e Alexander Albon che occupano invece dalla 8ª alla 12ª posizione in classifica con ritardi superiori ai 20”. 

Kevin Magnussen è 13° con due giri all’attivo ma con nessun riferimento cronometrato, mentre tutti gli altri piloti hanno deciso di non scendere in pista: Max Verstappen, Pierre Gasly, Sergio Perez, Fernando Alonso, Lance Stroll e George Russell sono rimasti fermi ai box per tutta la durata della sessione, decidendo così di fare compagnia a un Logan Sargeant che non avrebbe comunque potuto prendere parte alle FP2 del GP del Giappone per via dei danni patiti dalla sua Williams nel corso delle FP1.

È proprio quest’ultima dunque a rappresentare l’unico punto vagamente fermo di questo venerdì giapponese. La prima sessione di libere, andata in scena quando in Italia erano le 04:30, ha visto Max Verstappen e Sergio Perez chiudere davanti a tutti al volante di una RB20 che – munita oltretutto di un discreto quantitativo di aggiornamenti – punta a fare nuovamente la voce grossa dopo il difficile weekend australiano. Alle loro spalle, staccato di 213 millesimi dal crono dell’olandese, si è però messo Carlos Sainz: lo spagnolo, alla guida di una Ferrari che tra le mani di Charles Leclerc è parsa addirittura in grado di sfidare la Red Bull sul passo gara a giudicare dal mini long run effettuato con gomma Hard, ha chiuso 3° davanti alle due Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton. 6° è il già citato Leclerc, che essendo incappato in un errore nel proprio giro veloce si è dovuto accontentare di chiudere davanti a Fernando Alonso e a Oscar Piastri. 9ª piazza per Yuki Tsunoda, che ha preceduto Lando Norris in una sessione in cui entrambe le McLaren hanno fatto intendere di avere svolto un lavoro lievemente diverso da quello di tutti gli altri, mentre Esteban Ocon e Alexander Albon hanno chiuso rispettivamente all’11° e al 12° posto.

13ª piazza per Nico Hulkenberg con la prima delle Haas, mentre Valtteri Bottas con la Stake F1 Team è riuscito a mettersi dietro l’Aston Martin di Lance Stroll. Il canadese nel corso delle FP1 ha svolto un lavoro differenziato, dato che sulla AMR24 è comparso un corposo pacchetto di aggiornamenti: Stroll è sceso in pista con i soliti vistosi rastrelli per i rilevamenti aerodinamici, dato che è stato solamente a lui a montare gli upgrade che, nelle previsioni di Aston Martin, avrebbero dovuto trovare posto sulla monoposto di Alonso nel corso delle FP2. 16ª posizione per Ayumu Iwasa, che durante le FP1 ha preso il posto di Daniel Ricciardo, mentre Pierre Gasly, Guanyu Zhou e Kevin Magnussen si sono rispettivamente spartiti la 17ª, 18ª e 19ª piazza. Fanalino di coda è stato infine Logan Sargeant: lo statunitense, che dopo essere stato appiedato in Australia è tornato in pista in Giappone alla guida del telaio danneggiato da Albon proprio a Melbourne, è finito a muro all’uscita di Curva 7 nel corso del suo tentativo di giro veloce riportando quei danni a cambio e sospensioni che gli avrebbero impedito di prendere parte anche alle FP2.

La classifica completa delle FP1 del GP del Giappone:

fp2 giappone
© F1




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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow