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La F1 si spacca: 7 team attaccano FIA e Ferrari! “Ci opponiamo all’accordo segreto sulla PU”





La bomba è scoppiata stamattina, alle ore 11:00. E’ stato infatti quello il momento in cui gli uffici stampa di 7 team di Formula 1 hanno, in perfetta sincronia, pubblicato un comunicato che rischia di aprire una spaccatura di dimensioni abnormi in seno al Circus.

© Scuderia Ferrari Press Office
© Scuderia Ferrari Press Office

Mercedes, Red Bull, Racing Point, McLaren, AlphaTauri, Williams e Renault, infatti, hanno congiuntamente espresso il loro estremo disappunto per il modo con cui la Federazione ha concluso le indagini sulla Power Unit utilizzata dalla Scuderia Ferrari nella stagione 2019. Finita nell’occhio del ciclone dopo aver garantito alle SF90 prestazioni monstre su qualsiasi rettifilo del Mondiale – specialmente nella seconda metà di stagione -, l’unità propulsiva made in Maranello giaceva sul banco degli imputati sin dai GP conclusivi dello scorso anno: troppi erano stati i dubbi sollevati dagli avversari del Cavallino Rampante per consentire alla FIA di non procedere con un’indagine.

Il comunicato diramato dalla Federazione nella tarda serata del Day 3 della seconda sessione di test pre-stagionali di Barcellona, quello nel quale si annunciava che la Scuderia Ferrari e la stessa FIA erano giunte ad un accordo segreto a seguito di non meglio specificati controlli effettuati sulla PU di Maranello, non ha però soddisfatto il 70% dello schieramento di partenza della Formula 1. I 7 team citati poco più sopra, infatti, non si accontentano di sapere che FIA e Ferrari abbiano stipulato un patto: loro esigono di conoscere se e quali siano state le irregolarità commesse dal Cavallino Rampante, quali siano stati i controlli effettuati e quali conseguenze dovrà pagare il team di Mattia Binotto a seguito di simili verifiche e risultati. Ed esigono di saperlo, oltretutto, minacciando anche il ricorso a vie legali qualora la loro curiosità non venga soddisfatta.



“Noi, i team sottoscritti, siamo rimasti sorpresi e scioccati dalla dichiarazione della FIA diffusa venerdì 28 febbraio in merito alla conclusione delle sue indagini svolte sulla Power Unit di Formula 1 della Scuderia Ferrari – si legge sull’identico comunicato pubblicato da tutti e 7 i team coinvolti – “La Federazione sportiva internazionale ha la responsabilità di agire seguendo i più alti standard di governance, integrità e trasparenza“. “Dopo mesi di indagini, che sono state intraprese dalla FIA solo a seguito di domande sollevate da altre squadre, ci opponiamo fermamente al fatto che la FIA raggiunga un accordo di transazione confidenziale con la Ferrari per concludere la questione” – tuonano le scuderie – “Pertanto, dichiariamo pubblicamente il nostro impegno condiviso a perseguire la piena e corretta divulgazione in materia, al fine di garantire che il nostro sport tratti tutti i concorrenti in modo equo. Andremo avanti per i fan, i partecipanti e tutte le parti interessate della Formula 1. Inoltre, ci riserviamo il diritto di chiedere un risarcimento legale dinanzi ai tribunali competenti“.

Una mossa, questa delle 7 scuderie, che probabilmente non si attendevano né in FIA né in Ferrari. E che ora, soprattutto a livello politico, rischia di scatenare una guerra intestina nel mondo della Formula 1.





Tags : f1f1 2020fiaformula 1pu ferrariscuderia ferrari
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow