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Che Fernando Alonso fosse a caccia di stimoli ulteriori rispetto alla Formula 1 lo avevamo ormai capito tutti da tempo. La sua partecipazione clamorosa alla 500 Miglia di Indianapolis dello scorso anno è stata infatti un esempio più che lampante della voglia dell’asturiano di esplorare nuovi orizzonti motoristici, così come prove tangibili della sua volontà di correre in altre categorie sono state la partecipazione ai Rookie Test del FIA WEC in Bahrain a bordo della Toyota e, soprattutto, la sua partecipazione alla 24 Ore di Daytona a bordo di una vettura di classe LMP2.

© FIA WEC Press Area
© Marcel Langer

In particolare, l’aver preso parte ad una delle grandi classiche di durata del panorama motoristico mondiale è apparsa ai più come una sorta di prova generale in vista di qualcosa di ancora più clamoroso e simbolico. E pochi minuti fa, in barba a tutti i dubbi sollevati dallo stesso asturiano circa la possibilità di prender parte a degli appuntamenti del Mondiale Endurance, è arrivata l’ufficialità: Fernando Alonso correrà la 24 Ore di Le Mans 2018 a bordo della Toyota. E non solo: stando alle prime notizie trapelate, l’accordo tra lo spagnolo ed il costruttore nipponico sembrerebbe lasciare aperta la porta ad altre partecipazioni del #14 nei vari round del FIA WEC, al fine di aumentare la confidenza del due volte campione del mondo di F1 con la TS050 e metterlo così nelle migliori condizioni possibili per avvicinarsi alla conquista dell’ambita “Triple Crown”, un titolo assegnato solamente a coloro che nell’arco della carriera sono riusciti a vincere il GP di Montecarlo, la 500 Miglia di Indianapolis e la 24 Ore di Le Mans.

“Non sono mai stato timido nel dire che punto a vincere la ‘Tripla Corona’ – ha detto Fernando Alonso“Abbiamo tentato nella Indy 500 lo scorso anno, ci siamo arrivati vicini, ma non abbiamo centrato l’obiettivo. Quest’anno, grazie ancora una volta alla disponibilità di McLaren, avrò la possibilità di correre per la vittoria a Le Mans. E’ una sfida enorme, sono tante le cose che possono andare storte in 24 ore di gara, ma sono pronto e non vedo l’ora di scendere in pista e combattere. Il pilota asturiano, nel corso della 24 Ore di Daytona, ha dato mostra di essersi saputo adattare piuttosto bene allo stile di guida richiesto da una vettura endurance, risultando quasi sempre più veloce dei compagni di equipaggio e non venendo messo in difficoltà dagli stint richiesti da una gara Endurance. La vettura utilizzata da Fernando Alonso durante la classica statunitense era però una LMP2, priva quindi dei sistemi ibridi, mentre a Le Mans il #14 correrà con quella che viene data come la grande favorita – almeno sulla carta – dell’edizione 2018: la Toyota TS050 Hybrid-Hybrid, l’unica LMP1 ibrida rimasta sulla griglia del Mondiale Endurance. L’asturiano affiancherà Sebastien Buemi e Kazuki Nakajima a bordo della vettura #8, andando così a sostituire Anthony Davidson. 

© Marcel Langer
© Marcel Langer

I nipponici sono al lavoro già da mesi sulla versione di quest’anno del loro prototipo, preannunciato come un semplice sviluppo della versione che ha preso parte alla scorsa stagione, e quindi tutti – Alonso in primis – sperano che il potersi concentrare su difetti già conosciuti possa aver aiutato a risolvere i problemi di affidabilità che nel corso delle ultime 24 Ore di Le Mans sono costate parecchio a Toyota. “La possibilità di correre nel WEC mi è stata data solamente grazie al rapporto di fiducia che mi lega a McLaren” – ha proseguito Alonso“E sono davvero felice che mi abbiano ascoltato e che abbiano capito quanto importante sia quella gara per me. Ovviamente, in nessun modo questo potrà allontanarmi dal mio obiettivo principale, tornare a vincere in F1 assieme a McLaren. Nel 2018 il mio target è quello di tornare ad essere competitivo in qualsiasi GP, e sono sicuro che lo abbiamo quasi raggiunto”.

A fare da eco all’entusiasmo dell’asturiano c’è Zak Brown, direttore esecutivo del team di Woking. “Non è un segreto che Fernando volesse correre anche nella 24 Ore di Le Mans” – ha detto il manager statunitense, uno dei principali sostenitori della partecipazione del #14 alla Indy 500 dello scorso anno –Non abbiamo quindi avuto esitazioni nel dargli il permesso di correre, perché crediamo che possa essere per lui un’ulteriore motivazione. Confermiamo comunque che il nostro obiettivo principale con Fernando è quello di tornare a vincere in F1, ma come lui anche noi della McLaren siamo cuori da corsa e vogliamo competere in qualsiasi campo. Ecco perché crediamo che la scelta di Fernando non vada assolutamente contro lo spirito del nostro team, ma anzi lo esalti.

Ad ora, tra i vari appuntamenti che il FIA WEC ha in calendario, solamente la 6 Ore del Fuji sembra essere fuori portata per Alonso, vista la sovrapposizione con il GP di Austin della F1. Per tutte le altre corse non sembrano esserci particolari impedimenti, e quindi è lecito supporre che oltre a Le Mans il pilota spagnolo prenderà parte anche – e almeno – alla 6 Ore di SPA, dove solitamente i vari team del WEC provano i pacchetti a basso carico aerodinamico proprio in vista della classica de La Sarthe.





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow