Pierre Gasly si è recentemente espresso in merito al fenomeno del porpoising e ai danni fisici da esso causati, chiedendo che la FIA intervenga per salvaguardare i piloti.
Il francese della Alpha Tauri, ottimo quinto al traguardo a Baku, non stato l’unico ad esprimere le proprie perplessità. I più attivi su tale fronte sono stati i due piloti della Mercedes, Lewis Hamilton e George Russell, le cui vetture sono quelle che soffrono di più di tale fenomeno. Il sette volte campione del mondo ha infatti lamentato dolori alla schiena al termine del GP azero che l’ha visto chiudere al quarto posto, tanto che ha avuto difficoltà a scendere dalla macchina, sostenendo poi di aver rischiato di perdere il controllo dell’auto, mentre Russell ha dichiarato di faticare a volte a trovare i punti di frenata, chiedendo già sabato alla FIA di intervenire al più presto.
“Mi sono sottoposto ad una seduta di fisioterapia sia prima che dopo ogni sessione – ha dichiarato Gasly – perché i miei dischi spinali ne risentono. Non hai sospensioni, e tutti i colpi passano attraverso la colonna vertebrale”.
“La squadra mi ha chiesto se possiamo trovare un compromesso per il set-up, ed io sto compromettendo la mia salute per le prestazioni. Lo farò sempre perché sono un pilota e cerco di avere sempre la macchina più veloce possibile. Ma ad ogni modo non credo che FIA debba metterci in condizione di dover scegliere tra la salute e la performance. Questa è la parte difficile, e non è più sostenibile”. Il francese ha anche aggiunto “Abbiamo discusso di questo nel briefing dei piloti per chiedere alla FIA di trovare delle soluzioni per evitare di trovarci a dover usare il bastone per camminare a 30 anni“. Infine, in merito alla sicurezza e alla difficile governabilità della vettura, il pilota della Alpha Tauri si unito al coro dei due piloti della Mercedes “L’auto a volte si muove da sola per le vibrazioni dello sterzo. Non so se si riuscirà a trovare una soluzione entro questa stagione, ma spero che ciò accada per il 2023”.