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L’ombra di Ecclestone sull’uscita di Silverstone dalla F1: e ora la palla passa a Liberty Media





Chi glielo spiega a Lewis Hamilton che da dopo il 2019 potrebbe non avere più il proprio GP di casa? A scanso infatti di nuove trattative intavolate con Liberty Media, il BRDC (British Racing Driver Club, ndr), proprietario del circuito di Silverstone, ha deciso di esercitare una clausola del contratto che legava lo storico tracciato inglese al Circus della F1. Ed è una clausola che permette il disimpegno anticipato dell’impianto d’Oltremanica dal mondiale di Formula 1.

© Mark Thompson
© Mark Thompson

Costi esorbitanti e perdite economiche mastodontiche, sono questi i due motivi che hanno spinto i vertici del club inglese ad optare per questa soluzione. Silverstone è infatti un impianto legato alla F1 da uno dei vecchi contratti dell’era Ecclestone, che prevede un aumento del 5% annuo sul prezzo da pagare per essere una tappa del calendario del Circus. Tradotto in cifre, significa che se nel 2010 per garantire il GP di Silverstone è “bastato” sborsare 11,5 milioni di sterline, quest’anno è stato necessario pagarne 16,2 milioni. Una cifra che nel 2026, in quello che avrebbe dovuto essere l’ultimo anno di contratto, sarebbe arrivata a toccare i 25 milioni. Numeri impressionanti, che peraltro non crescono di pari passo con gli introiti derivanti dal GP: “Abbiamo avuto delle perdite di 2,8 milioni nel 2015 e di 4,8 milioni nel 2016. Quest’anno non credo che le cose possano migliorare di molto” ha detto infatti John Grant, presidente del BRDC.

“Siamo arrivati ad un punto in cui non possiamo più permetterci che sia la sola passione a guidarci – ha proseguito Grant – “Continuando così si rischierebbe non solo il futuro di Silverstone e della BRDC, ma anche dell’intera comunità britannica del Motorsport, che dipende da noi”. Una scelta sicuramente dolorosa, e che viste le sovracitate cifre che raccontano di bilanci clamorosamente in rosso può essere biasimata da pochi. Tra quei pochi, ovviamente, c’è la nuova proprietà della F1, che si ritrova a dover fare i conti con le conseguenze delle politiche altrui. “La settimana che porta al GP britannico dovrebbe essere una grande festa per la F1 e per Silverstone, ma stavolta non è stato così – ha commentato il F1 Group tramite un proprio comunicato ufficiale –Siamo delusi dalla scelta fatta dai proprietari del circuito di Silverstone, che hanno preferito esercitare la clausola d’uscita dal contratto”. Con il chiaro obiettivo, tra l’altro, di sedersi in fretta al tavolo delle trattative ed imbastire un nuovo contratto, libero dalla pesante eredità di Ecclestone. Il BRDC infatti si è subito premurato di manifestare il proprio apprezzamento nei confronti delle nuove iniziative che Liberty Media sta portando avanti per riavvicinare la F1 ai tifosi, dichiarandosi disponibile a rinegoziare gli accordi per continuare ad ospitare il GP di Gran Bretagna anche dopo il 2019.

Una volontà che, nonostante la delusione patita, sembra essere comune anche a Liberty Media. “Il nostro obiettivo” – si legge infatti nel comunicato del F1 Group – è quello di mantenere nel Calendario il GP di Gran Bretagna. Continueremo a negoziare con i promotori per raggiungere una soluzione equa.” Anche perché l’ipotesi circolata nelle scorse ore circa la possibilità dell’acquisto di Liberty Media dell’intero impianto di Silverstone è naufragata ancora prima di nascere concretamente. “Siamo aperti a tutte a valutare tutte le alternative possibili insieme a Liberty Media al fine di garantire un futuro sostenibile per il GP” – ha detto John Grant poche ore fa – “ma ribadiamo che la direzione strategica della BRDC sarebbe quella di non vendere il circuito di Silverstone. Non crediamo di doverlo vendere, ci vediamo come i guardiani del motorsport britannico. Mantenere la proprietà di Silverstone può aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi a lungo termine. La vendita non è attualmente in agenda.

Ora Liberty Media è messa di fronte ad una scelta. Accettare la volontà del BRDC ed abbandonare quindi un circuito storico come Silverstone pur di non “piegarsi” alle volontà di un circuito? Oppure scendere a compromessi con i proprietari dell’impianto ed imbastire una nuova trattativa che possa garantire ai circuiti condizioni più favorevoli rispetto al recente passato, con il rischio poi che anche altri tracciati decidano di emulare Silverstone nel tentativo di ottenere un trattamento economico migliore? Una scelta che la precedente gestione della F1 non avrebbe neppure paventato, ma che invece Liberty Media deve affrontare. Anche per far definitivamente capire agli appassionati se è tornato il momento di far parlare il cuore o se è ancora il tempo di dare ascolto al portafogli.





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow