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Il WEC prende tempo, Porsche no: uno congela gli sviluppi, l’altra completa gli equipaggi





Il WEC prende tempo, Porsche no: uno congela gli sviluppi, l'altra completa gli equipaggi

Il Costruttore simbolo dell’era moderna dell’Endurance fuori dai giochi. Una categoria che anela disperatamente nuovi partecipanti. E una credibilità che, se non è destinata ad aumentare, deve quantomeno essere mantenuta costante. No, decisamente questo non sarebbe stato il momento più adatto per modificare – o peggio, stravolgere – ancora una volta il Regolamento Tecnico del WEC. 

Parliamo di decisioni, o di proposte, risalenti a diversi mesi or sono, quando il DieselGate ancora non aveva dispiegato i suoi effetti. Ed erano proposte che riguardavano la possibilità di un nuovo mutamento a livello di regolamento tecnico per la Classe maggiormente rappresentativa del WEC, la LMP1. Peso vettura più contenuto, terzo sistema ibrido per il recupero dell’energia e numero di pacchetti aerodinamici a disposizione dei Team nell’arco della Stagione erano solamente alcune delle misure che il Mondiale Endurance si apprestava a prendere in vista del 2018. Un anno che, si pensava, avrebbe sancito il ritiro di Audi, visto che gli ingombri e la massa del motore diesel avrebbero reso particolarmente difficile agli ingegneri di Ingolstadt mantenere le R18 ad un livello di competitività simile a quello di Porsche e Toyota alla luce delle nuove specifiche tecniche. Quello che è successo pochi mesi fa, tuttavia, è già consegnato alla storia, ed Audi mancherà sulla griglia di partenza del FIA WEC già a partire dal 2017. 

Ecco perché il WEC ha deciso di fare quadrato. FIA, ACO, Porsche e Toyota: tutti i principali attori del Mondiale Endurance, infatti, hanno compreso che il momento non era propizio per affrontare una nuova modifica regolamentare, e nei giorni scorsi hanno deciso di congelare l’attuale configurazione delle LMP1 ibride fino alla fine del 2019. Verranno permesse delle modifiche minori, principalmente legate alla questione della sicurezza, ma nessuno stravolgimento avverrà sui Prototipi della classe regina dell’Endurance. Toyota e Porsche, inoltre, hanno anche trovato un accordo circa il numero di ore da trascorrere in galleria del vento, quello delle giornate di Test privati da svolgere in pista e quello del numero massimo di pacchetti aerodinamici sfruttabili nel corso dell’anno, che dovrebbe rimanere fissato a 3. Per il terzo sistema ibrido invece, che Porsche voleva ed al quale Toyota invece guardava con un certo scetticismo, ci sarà tempo in futuro.

Tempo che, comunque, non ha perso proprio Porsche per riorganizzare i propri equipaggi dopo gli addii di Webber, Lieb e Dumas – questi ultimi destinati a ricoprire altri ruoli all’interno di Porsche Motorsport -, che hanno lasciato ben 3 sedili liberi sulle velocissime 919 Hybrid, destinate a presentarsi ai blocchi di partenza della Stagione 2017 ancora come auto da battere. La casa di Weissach ha infatti deciso che al posto dell’australiano, sulla 919 H che indosserà il #2 la prossima stagione, salirà Earl Bamber, che affiancherà quindi Brendon Hartley e Timo Bernhard. Il giovane (classe ’90) pilota neozelandese si è fatto valere nelle Classi GT nel corso del 2016, e soprattutto ha già una discreta esperienza nel WEC visto che la Porsche 919 Hybrid che ha vinto la 24 Ore di Le Mans nel 2015, quando in equipaggio con lui c’erano anche Nico Hulkenberg e Nick Tandy, è stata proprio la sua. Ed è per lo stesso motivo che anche Nick Tandy (pilota britannico classe ’84), l’ex compagno di squadra di Bamber, è stato promosso da Porsche nel programma LMP1, alla guida dell’altra 919 Hybrid orfana di Lieb e Dumas che sfoggerà invece il #1 dei Campioni del Mondo. Poteva poi Porsche non attingere ai piloti lasciati appiedati dal ritiro di Audi? Ovviamente no. Ecco perché, assieme a Tandy ed a Jani, sulla 919 H #1 prenderà posto il più veloce dei sei piloti Audi, André Lotterer. Il tedesco, classe ’81, vincitore per tre volte della 24 Ore di Le Mans assieme a Bernard Fassler e Benoit Treluyer, è da anni considerato il miglior driver del panorama Endurance, ed il suo nome è stato subito accostato a Porsche non appena si erano concretizzati sia il ritiro di Audi che quello di Webber, per evitare che un simile “patrimonio” di proprietà dei cugini di Audi potesse dover affrontare un anno sabbatico.

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Oltre alla Classe LMP1, poi, Porsche ha provveduto anche a riorganizzare la propria squadra anche per le Classi GT dell’IMSA e del WEC. In America, a sostituire proprio Bamber e Tandy, andranno Laurens Vanthoor (anche lui preso da Audi) e Dirk Werner, strappato invece a BMW. Nel WEC invece, dove la nuovissima 911 RSR promette battaglia a Ford e Ferrari in GTE-Pro, tornerà Frederic Makowiecki ad affiancare Michael Christensen e Richard Lietz, impegnati in questo 2016 con la 911 RSR del Team Dempsey-Proton Racing.

Una rapidità di scelte che vuol dire solamente una cosa: Porsche, nel FIA WEC, ci crede ancora parecchio. 





Tags : fia wecmondiale enduranceporschetoyotawec
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow