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La MotoGP vola a Barcellona per fare 70: info e orari del Gran Premio di Catalogna





Oggi il Motomondiale festeggia 70 anni di età. Era il 13 di giugno del 1949 quando sull’isola di Man si corse la prima gara nella storia di quella che oggi è la MotoGP. In quella stagione del debutto, si corsero sei gare: il Man’s Tourist Trophy, il GP di Svizzera, il Dutch TT in Olanda, il GP del Belgio, quello dell’Ulster e quello delle Nazioni in Italia. Sarà un fine settimana di festa a Barcellona, sede della settima gara stagionale.

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La pista di Montmelò ospita il Motomondiale dal 1992, inizialmente per il Gran Premio d’Europa. Solo nel 1996 ha cambiato denominazione, diventando Gran Premio di Catalogna. In quel lontano ’92 a vincere furono Ezio Gianola in 125, Luca Cadalora in 250 e Wayne Rainey in 500. Inaugurato nel 1991 in vista dei Giochi Olimpici dell’anno successivo, per le moto ha subito quattro modifiche. Innanzitutto la realizzazione di un tratto rettilineo per saltare la variante Nissan, posta tra le attuali curve 9 e 10, nel 1995 in seguito ai fatti di Imola ’94.

La seconda modifica risale al 2016 in seguito alla sfortunata morte di Salom il venerdì. Per ragioni di sicurezza si decise di utilizzare l’altro lay out omologato, quello della F1: curva 10 a gomito e una chicane, denominata RAAC, invece della veloce ed in discesa penultima curva. La chicane RAAC venne leggermente rivista nel 2017, per allontanare l’uscita della chicane dall’ultima curva. Tale modifica durò appena il tempo delle prime libere, giusto per far ammattire Jack Miller, tornando così al lay out della F1 usato per le gare dell’anno precedente. Dallo scorso anno si è tornati ad un disegno più classicheggiante, col curvone in discesa Europcar al posto della chicane RAAC. Ciò è stato possibile ampliando la via di fuga, risultato di un lavoro complesso che ha visto anche l’allontanando anche le tribune. Resta invece a gomito la curva 10.

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Il tracciato misura 4’627 km, con 6 curve a sinistra e 8 a destra. Similmente al Mugello ha un rettilineo lungo (1047 metri) che viene introdotto da una curva molto veloce e termina con una curva per buoni staccatori, ma un po’ più scorrevole rispetto alla San Donato. Velocità massime quindi molto elevate, nettamente superiori a quelle delle F1 345 km/h per le MotoGP contro i 325 per le F1. Questo a causa del carico aerodinamico necessario nel resto della pista, che infatti è caratterizzata da staccate molto decise e ravvicinate, seguite da tratti veloci. Questo ,unito a una temperatura dell’asfalto particolarmente elevata, comporta problemi di raffreddamento dei freni. Secondo Brembo il Circuit de Catalunya rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 5, alla pari del Red Bull Ring, del Twin Ring di Motegi e del Sepang International Circuit.

Il riferimento assoluto è l’1’38”680 registrato in qualifica da Jorge Lorenzo, dominatore indiscusso della passata edizione. Del #99 rosso è anche il record in gara, pari ad 1’40”021. Sembra un periodo molto lontano, eppure sono passati appena 12 mesi dalla doppietta italo-catalana di Jorge, due gare che il Maiorchino ha dominato i sella alla Desmosedici GP18. Come Lorenzo, anche Danilo Petrucci ha centrato la prima vittoria in rosso al Mugello: che la magia possa ripetersi?
24 giri pari a 111 km attendono i piloti della MotoGP, due in più della Moto2. Per la classe media il riferimento è l’1’43”956 messo a segno da Fabio Quartararo in gara. Su 21 giri si terrà la gara della Moto3,  il cui record di classe appartiene a Jaume Masia in 1’49”005.

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Sono 10 le volte il cui i piloti frenano, impiegando circa 30 secondi a giro, quasi il doppio rispetto alle F1 che impiega 18 secondi. La decelerazione media si attesta a circa 1,08 g: nonostante in ben 2 curve si superino i 200 km/h di decelerazione ( la 1 e la 10), in ben quattro non si arriva ad 1 g di decelerazione. Le F1 hanno invece una decelerazione media qui di 4,2 g. La staccata più impegnativa è ovviamente quella della curva 1, dove le moto arrivano ad oltre 340 km/h ed impiegano 285 metri e 5,1 secondi per scendere a 100 km/h, con una decelerazione di 1,5 g.

I piloti esercitano uno sforzo sulla leva di quasi 7 kg mentre la pressione del liquido frenante supera gli 11,6 bar. Le F1 invece arrivano a circa 325 km/h ed entrano in curva ai 150, dopo una frenata di appena 50 metri. L’altra frenata impegnativa è quella della 10, dove i piloti subiscono ancora 1,5 g di decelerazione passando da 270 a 65 km/h in 220 metri, frenando per 5 secondi. Un’altra curva impegnativa è la numero 7: le MotoGP scendono da 230 km/h a 104 km/h in appena 154 metri e 3,4 secondi. La brutalità della decelerazione è testimoniata dagli 1,4 g sperimentati dai piloti.

Nonostante il numero di di curve a destra ed a sinistra sia simile, le prime sono molto più critiche per gli pneumatici. Le destrose 3 e 4 all’inizio e le tre conclusive stressano molto lo pneumatico posteriore. Per far fronte a questo, Michelin ha deciso di preparare pneumatici asimmetrici al posteriore, con la mescola delle spalle diversificata e più dura sul lato destro. Soluzioni simmetriche invece all’anteriore.

Qualifiche e gare saranno in diretta sia su TV8 che su Sky Sport MotoGP, mentre solo il canale satellitare offrirà la copertura dell’intero evento. Ecco gli orari:

Venerdì 14 giugno
09:00 Moto3  FP1
09:55 MotoGP  FP1
10:55 Moto2 FP1
13:15 Moto3 FP2
14:10 MotoGP FP2
15:10 Moto2 FP2

Sabato 15 giugno 

09:00 Moto3 FP3
09:55 MotoGP FP3
10:55 Moto2 FP3
12:35 Moto3 Qualifiche
13:30 MotoGP FP4
14:10 MotoGP Qualifiche
15:05 Moto2 Qualifiche

Domenica 16 giugno

08:40 Warm Up, 20 minuti per classe
11:00 Moto 3 Gara
12:20 Moto 2 Gara
14:00 MotoGP  Gara





Tags : BarcellonaGPCatalognamotogp
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.