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Magni Filo Rosso Black Edition, l’eterno ritorno dell’uguale





Il marchio legato a doppio filo con l’epoca d’oro di MV Agusta presenta una nuova versione della propria Filo Rosso: è la Magni Filo Rosso Black Edition. Il propulsore è il più recente 3 Pistoni della MV Brutale 800. Il resto è pura artigianale arte meccanica.

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Nel 1977, assieme ai suoi figli, Arturo Magni inizia l’attività in proprio costruendo parti speciali per le MV Agusta di serie nella sua officina, dopo aver passato 26 anni nel Reparto Corse MV, arrivando ad esserne direttore durante il filotto Hailwood-Agostini-Read e l’epopea delle 350 e 500 tricilindriche. Arturo si è spento nel 2015, ma l’azienda ha continuato a sfornare capolavori d’artigianalità grazie ai figli Carlo e Giovanni.
Qualche anno fa MV è tornata ai tricilindrici, e partendo da quel motore in Magni hanno realizzato una sportiva che si rifacesse per estetica e stile, ed ovviamente essenza di guida, alle sportive degli anni 70. In particolare, alle leggendarie 500 GP di MV curate da Arturo, la Filo Rosso.
Partendo dalle Filo Rosso, gli artigiani di varese hanno realizzato questa Bleck Edition. Abbandonata la leggendaria ed intramontabile dicotomia cromatica rossogrigia, in farvore di un elegante, e molto aggressivo, look total black con telaio rosso corsa.

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Proprio la scelta di accoppiare il nero opaco al nero lucido fa risaltare il colore del telaio. La volontà di mantenere rossa tale componente trova collegamento appunto con il nome del modello. In tutti i modelli prodotti da Magni, a partire dal primo MH su motorizzazione Honda, passando per i modelli motorizzati BMW, Moto Guzzi e Suzuki, il filo rosso ha fatto sentire la sua presenza lasciando in ogni modello qualche segno degli anni passati da Arturo sui circuiti insieme alle moto del Conte Agusta. Il colore rosso che ha caratterizzato la maggior parte dei modelli assieme alla forma del serbatoio o della sella, o alla struttura del telaio. Da ogni modello traspare una traccia di quel filo. Con l’adozione dei motori MV questo percorso ha vissuto una sorta di ritorno alla base, ma anche in questa versione speciale non poteva venire meno la traccia cromatica, quella più importante.

Il motore -lo stesso di Brutale, Dragster e Rivale- sviluppa una potenza massima di 125 CV @ 11’600 rpm, erogando una coppia di 81 Nm a 8’600 rpm. Come sulla ‘base’, anche qui troviamo una splendida serie di cornetti di aspirazione al posto dell’airbox originale. Pure il motore ha vissuto il cambio cromatico, venendo completamente verniciato di nero anziché grigio. Il telaio è tubolare a doppia culla aperta, realizzato con tubi in acciaio al cromo-molibdeno legati da saldature TiG. L’interasse misura 1370 mm, 10 mm in meno della F3, mentre la sella sta a 770 mm da terra. La forcella anteriore Öhlins è tradizionale e completamente regolabile, con steli da 43 mm, altrettanto classici i due ammortizzatori posteriori anch’essi pluriregolabili. L’impianato frenante è di Brembo, con due pinze a quattro pistoncini e due dischi da 320 mm in acciaio davanti, una pinza a due pistoncini e disco da 230 mm dietro.

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Guardando le geometrie dell’anteriore, si nota un elogio degli anni che furono: la ridotta avancorsa misura 85 mm mentre l’angolo di sterzo è aperto di 25°. Bellissime le piastre in lega di alluminio ricavate dal pieno con lavorazioni a CNCNel complesso la distanza tra il fulcro dello sterzo e la sella è pari 900 mm. A titolo di esempio, le moderne sportive hanno un cannotto di sterzo leggermente più chiuso, mediamente vicino ai 24°, ed avancorse attorno ai 105 mm, con una distanza sella-sterzo sui 700 mm. In compenso oggi i cerchi misurano 17”, mentre sulla Filo Rosso sono da 18” ed in lega di magnesio, con pneumatici da 110/80 davanti e 160/60.
Per quanto riguarda il peso, la Filo Rosso BE fa segnare sulla bilancia 160 kg senza olio, benzina e liquido refrigerante, quasi perfettamente distribuiti tra i due assi in questa condizione: 78 kg gravano sulla ruota anteriore, 82 kg gravano sulla ruota posteriore.

Il prezzo? Ad una donna non si chiede mai l’età.





Tags : Arturo MagniFilo RossoMagniMV Agusta
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.