close
2 RuoteMotoGPSu pista

M. Marquez: “Siamo lontani dai primi. Le novità? Purtroppo non hanno funzionato”





Marc Marquez, non più tardi di un mese fa, era decollato dalla Malesia con un ottimismo figlio della disperazione. La Honda sull’asfalto di Sepang proprio non era sembrata al livello della Ducati ma, per convincersi del fatto che potesse esserci una luce in fondo al tunnel nel quale sembra incuneata la Casa Alata, il #93 si era detto – e aveva detto – che qualcosa di più sullo stato di forma della RC213V lo si sarebbe capito solamente nel corso della sessione di test portoghesi.

marquez
© Gold & Goose / Red Bull Content Pool

La previsione del Cabroncito, stando alle dichiarazioni tanto sue quanto del compagno di squadra Joan Mir, non si è rivelata inesatta: tra i saliscendi di Portimao, in effetti, sia Marquez che il #36 hanno acquisito maggiore consapevolezza circa il potenziale attuale della loro Honda. Il vero problema, per entrambi, è che questo potenziale non sembra assolutamente essere sufficiente per ambire alle posizioni che contano.

19° al termine del Day 1 e 14° alla fine del Day 2 – con un distacco dalla vetta rispettivamente di 1”399 e di 0”810 -, Marc Marquez non ha utilizzato troppi giri di parole per descrivere le difficoltà di cui è preda al momento il marchio giapponese. Non siamo dove vorremmo essere, credo che questo sia abbastanza evidente” – ha esordito il Cabroncito – “Basta guardare la classifica: le Honda occupano dalla 12ª alla 14ª posizione. In questa fase della stagione, però, non serve a nulla farsi venire il sangue cattivo. Iniziare una stagione del genere con una mentalità negativa la renderebbe ancora più lunga di quanto in realtà già non sia. Se la gara si fosse disputata oggi avremmo lottato per chiudere tra il 5° e il 10° posto”.

“Purtroppo alcuni dei pezzi che abbiamo testato qui in Portogallo non hanno funzionato come tutti speravamo – ha proseguito il #93 – “Nell’ultima giornata abbiamo utilizzato la moto nella stessa configurazione con cui abbiamo concluso i test in Malesia. Sostanzialmente parliamo di un concetto già visto nel 2022, e questo fa sì che dovremo affrontare circuiti in cui potremo difenderci piuttosto bene ma anche piste sulle quali faremo invece molta fatica. Siamo ancora decisamente lontani da quello che riescono a fare i piloti che occupano le prime posizioni in griglia, ma in questa sessione sono perlomeno riuscito a essere costante e a capire come andare veloce e dove fare il tempo. Anche se, nonostante questo, continuiamo a prendere diversi decimi al giro”. Stando a queste e ad altre dichiarazioni la speranza, per Marquez e tutti coloro che dovranno affrontare la stagione 2023 del Motomondiale in sella a una Honda, è che dal Giappone riescano in fretta a tirare in fretta fuori dal cilindro il proverbiale coniglio. Altrimenti, così come accaduto nel corso del 2022, i piloti della Casa di Tokyo saranno chiamati a vivere un’altra stagione nel ben poco esaltante ruolo di comprimari. 





Tags : HondaMarquezmotogpmotogp 2023Test MotoGPtest portogallo
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow