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MotoGP: l’aiuto di Rossi e Stoner dietro il successo di Bagnaia a Silverstone





Bagnaia ha raccontato l’aiuto ricevuto da Rossi e Stoner per vincere il Gran Premio di Gran Bretagna. Una gara di sostanza quella del #63, alla Dovizioso, che per il momento non pensa al titolo: “voglio continuare ad affrontare gara per gara, essere sempre competitivo”.

Bagnaia ha vinto il GP di Gran Bretagna 2022 con una prestazione di sostanza. Il #63 non è stato il più veloce in pista, col suo 1’59”956 è solo 13° nella classifica dei tempi in gara: a sei decimi da Rins e a tre da Miller e Vinales, con cui ha condiviso il podio. Eppure Pecco ha vinto lo stesso, con un gara di costanza che ricorda quelle perfette di Dovizioso, quando ancora aveva la toppa ‘Desmodovi’ sul sedere ed era un acrobata nel gestire fino all’ultimo grammo di gomma al posteriore. Un parallelo che Pecco sembra gradire: “Mi piace il paragone con Dovi, ho molta stima di Andrea. Questa è una delle mie migliori vittorie.

Ma non è stato un week end facile per il torinese del team Ducati Lenovo, che anzi se l’è vista davvero brutta nelle libere. Questo successo era impronosticabile la domenica mattina. Per sistemare le cose, Bagnaia si è giocato due gran belle carte, cercando l’aiuto e il supporto del Dottore, Valentino Rossi, e del Canguro Mannaro, Casey Stoner. “Nelle libere ero in difficoltà. Ho chiesto aiuto a Valentino, gli ho mandato un sacco di messaggi. Gli ho proprio rotto le palle. Lui mi ha sempre risposto con dei vocali

Bagnaia è andato nel dettaglio, spiegando in cosa lo abbia aiutato il Dottore. “Il supporto di Valentino è stato fondamentale quanto quello di Casey. Vale mi ha aiutato a capire la situazione, perché ero nei guai, e convincermi della scelta della gomma. Lui è sempre presente, anche se sta a casa, e poter sfruttare la sua esperienza aiuta.”


All’australiano, finora unico iridato in MotoGP con Ducati, Bagnaia ha provato a carpire qualche segreto di guida: “Ho chiesto a Casey se avesse dei consigli da darmi per essere efficace su questa pista, per superare i problemi di trazione che avevo: Questa mattina (ieri, domenica dopo il Warm Up ndr) mi ha mandato un messaggio, mi ha dato una gran carica. Ho sfruttato i consigli di Casey in gara, anche se non ci sono riuscito al 100%. Alla fine lo pneumatico era finito e son tornato al mio stile, staccando forte.

Alla fine Pecco è riuscito anche a difendersi dal rimontante Vinales, che ormai sembra aver terminato l’apprendistato in sella alla RS-GP. “Sono stato agevolato perché Maverick mi ha preso al penultimo giro, dopo che aveva dovuto sfruttare qualsiasi cosa per arrivare davanti. Per fortuna non ne aveva più e mi è bastato chiudere tutte le porte.”


Ora il #63 si trova a 49 punti da Quartararo e arrivano tre piste toste dove pare favorito: Red Bull Ring, Misano e Aragon. Tre occasioni importanti per provare a colmare il gap. Ma Pecco resta coi piedi per terra, non vuole pensare al campionato ma correre libero. “Voglio continuare ad affrontare una gara alla volta, essere sempre competitivo. Quest’anno sono caduto spesso perché non avevo la giusta mentalità. La pausa estiva mi ha aiutato.”





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Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.