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Orari, analisi del tracciato e record: guida al GP Motociclistico del Giappone





Il Circuito di Motegi è stato costruito nel 1997 da Honda, situato in una località montana di grande bellezza, nel distretto di Kanto, ed è composto da due tracciati distinti: un ovale da 2’493 metri ed un tracciato stradale, usato appunto dal Motomondiale, da 4’801 metri totali, disponibile anche in due configurazioni più corte. Vanta un totale di 14 curve, 6 a sinistra e 8 a destra, mediamente varie: dalla veloce 130R (curva 6) al lento Hairpin Curve (curva 10) che immette nel Downhill Straight, il rettifilo più lungo del tracciato -762 metri- che, come lascia intendere il nome, è in leggera discesa.

© Repsol Honda Team
© Repsol Honda Team

In tutto però sono 7 le curve affrontate dalle moto a meno di 100 km/h, intervallate da rettilinei di media lunghezza. Una delle caratteristiche di questo tracciato sono le violente frenate, sia per il disegno sia per il manto stradale: l’asfalto di Motegi è forse il migliore tra tutti quelli del Motomondiale. Per queste ragioni in questo circuito viene imposto l’uso dei dischi freno anteriori da 340 mm, anziché 320, per la MotoGP.Secondo i tecnici Brembo il Twin Ring Motegi rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni, ed in questa particolare classifica è secondo solo a Sepang, dove però vengono usati dischi da 320 mm. Ben 10 delle 14 curve del Twin Ring Motegi richiedono l’impiego dei freni e per 5 di queste l’utilizzo supera i 4 secondi, per il 33% del tempo i piloti utilizzano l’impianto frenante, 35 secondi ad ogni giro, valore in percentuale identico a Jerez. La decelerazione media si attesta a 1,1 g complice la presenza di tre frenate da 70 metri l’una.

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Ad ogni giro i piloti esercitano una pressione sulla leva del freno di 51 kg: sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 12 quintali. Delle 10 frenate del circuito 3 sono considerate altamente impegnative per i freni,  4 sono di media difficoltà e 3 sono light, in questo caso ultra-light. La più dura è ovviamente quella che conclude il Downhill Straight, la curva 11 chiamata ’90° Corner’. Le MotoGP vi arrivano a 308 km/h e frenano per 5,2 secondi, necessari a scendere a 86 km/h, con una decelerazione di 1,5 g. In questo intervallo di tempo i piloti esercitano un carico sulla leva di 7,6 kg percorrendo 263 metri e la pressione del liquido freno schizza a 13,2 bar.

Decelerazioni di 1,4 g si registrano invece alle curve 1, 3 e 5. Per la 5 sono necessari 8 kg di pressione sulla leva, per passare da 270 km/h a 76 km/h in 4,9 secondi e 222 metri. I valori sono più contenuti alla curva 3 ma comunque superiori alla media delle altre curve del tracciato: lo spazio di frenata è di 211 metri in un tempo di 4,4 secondi per un delta di 177 km/h, da 271 a 94.

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Il circuito di Motegi ospita il Motomondiale dal 1999, quando fu sede del GP del Giappone. Dal 2000 al 2003 divenne GP del Pacifico. Dal 2004 è ritornato a titolazione nazionale, con l’abbandono di Suzuka. Dani Pedrosa e Marc Marquez sono gli unici due piloti ad aver vinto qui in tutte e tre le classi, ma i Record sul giro appartengono a Jorge Lorenzo, il giro più veloce è un 1’43”790 che gli valse la Pole Position nel 2015, il record in gara risale al 2014, in 1’45”350. Rocket Man è Andrea Iannone, che qui nel 2015 raggiunse i 314,3 km/h.
Lo scorso anno a vincere fu Marc Marquez,
secondo in griglia, che completò i 24 giri in 42’34”610 davanti ad Andrea Dovizioso ed a Maverick Vinales. Fu ritiro per Valentino Rossi, che partiva dal palo, e per Jorge Lorenzo. Complici questi due ritiri eccellenti Marc Marquez si laureò Campione del Mondo 2016 con tre gare ancora da disputare.

Le basse temperature ed il grande stress in ingresso curva non dovrebbero però mettere in crisi le gomme Michelin, che saranno simmetriche al posteriore, con la spalla sinistra più tenera. Simmetriche le anteriori.
I set da bagnato sono suddivisi in Soft e Medium all’anteriore ed Extra-Soft e Soft al posteriore.

In Giappone troveremo un asfalto particolarmente abrasivo, inoltre le staccate sono davvero impegnative. Michelin fornirà delle gomme che sapranno fronteggiare questi problemi – ha assicurato Taramasso – consentendo allo stesso tempo di scaldarsi rapidamente viste le temperature. Saremo pronti a qualunque situazione, a meno che non nevichi”.

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Veniamo dunque alla nota dolente, gli orari, che comporteranno una notte in bianco per chi volesse seguire in diretta anche le classi minori. Le Qualifiche e le Gare saranno in diretta anche su TV8, mentre l’evento sarà completamente in diretta solo su SKY Sport MotoGP.

Programmazione TV8

Sabato
04.30 Studio Motogp
05.35 Moto3 Qualifiche
07.10 MotoGP Qualifiche
08.05 Moto2 Qualifiche
08.55 Studio MotoGP

Domenica
03.00 Studio MotoGP
04.00 Moto3 diretta gara
05.20 Moto2 diretta gara
07.00 MotoGP diretta gara

Programmazione SKY Sport MotoGP
VENERDÌ 15 OTTOBRE
2.00: prove libere 1, Moto3
2.45: Paddock Live
2.55: prove libere 1, MotoGP
3.40: Paddock Live
3.55: prove libere 1, Moto2
6.10: prove libere 2, Moto3
6.55: Paddock Live
7.05: prove libere 2, MotoGP
7.50: Paddock Live
8.05: prove libere 2, Moto2
8.50: Paddock Live
11.00: Paddock Live Show

SABATO 16 OTTOBRE

2.00: prove libere 3, Moto3
2.45: Paddock Live
2.55: prove libere 3, MotoGP
3.40: Paddock Live
3.55: prove libere 3, Moto2
5.15: Paddock Live
5.35: qualifiche, Moto3
6.15: Paddock Live
6.30: prove libere 4, MotoGP
7.00: Paddock Live
7.10: qualifiche, MotoGP
7.50: Paddock Live
8.05: qualifiche, Moto 2
8.50: Paddock Live
10.00: conferenza stampa qualificheDOMENICA 17 OTTOBRE
1.40: warm up: Moto 3, Moto 2 e MotoGP
3.30: Paddock Live
4.00: gara Moto3
5.00: Paddock Live
5.20: gara Moto2
6.15: Paddock Live
7.00: gara MotoGP (repliche alle 9.45, 14, 17 e alle 21.00)
8.00: Paddock Live
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Tags : gp giapponeHRCInfo & OrariMotegimotogp
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.