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Rally Dakar 2018: tutti i favoriti delle classi in gara

Nonostante manchino ancora diversi mesi all’inizio dei principali Campionati del Mondo su pista, gennaio è un mese tutt’altro che morto per quanto riguarda il Motorsport. Manca solo una manciata di giorni all’inizio del Raid più famoso del Mondo, un nome che incute timore tanto ai novellini, quanto ai piloti più navigati: il Rally Dakar.

La gara sudamericana, spostata dall’Africa al nuovo continente nel 2009, promette grande spettacolo sia per quanto riguarda l’arduo percorso, che vedrà i concorrenti passare diversi giorni sopra quota 5000 m, che per il vastissimo parterre di iscritti, tra i quali figurano diverse leggende degli sport a motore.

Iniziamo dunque a vedere chi, tra tutti questi iscritti, potrebbe puntare alla vittoria finale nella propria categoria, partendo dalle auto.

Auto (91 iscritti)

Stephane Peterhansel

Per quanto riguarda la principale classe su 4 ruote, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta: tra plurivincitori affermati e altri che, invece, proveranno a inserire per la prima volta il loro nome nell’albo d’oro.

Cominciamo, come è più naturale, da Mr Dakar: il #300 Stephane Peterhansel, su Peugeot 3008 DKR Maxi a trazione posteriore. Inutile approfondire troppo il palmares di questo inimitabile fenomeno. 52enne, il francese ha vinto 6 titoli in moto negli anni ’90, per poi dedicarsi alle auto raggranellando altri 7 titoli. È colui che ha vinto la gara più volte, colui che ha vinto più prove cronometrate (71) e, forse fattore più importante, il Defending Champion. L’uomo da battere sarà ancora lui.

Il suo rivale più agguerrito sarà probabilmente il compagno di team Sebastien Loeb, sulla vettura #306. Secondo lo scorso anno per una manciata di secondi, il transalpino ha dimostrato di essere a tratti più veloce del connazionale, non riuscendo però a concretizzare tale vantaggio anche a causa di un paio di forature. Il percorso di quest’anno pare svantaggiarlo maggiormente, essendovi più sezioni fuoristrada in cui serve un livello di esperienza che al Cannibale manca ancora, ma scommettiamo che il 9 volte campione WRC non si arrenderà davanti a niente.

Sempre su Peugeot, si classificò terzo lo scorso anno Cyril Despres, iscritto ora con il #308. Leggenda nella categoria moto, in cui conta 5 vittorie e 4 secondi posti, sembra adattarsi sempre meglio alle 4 ruote, diventate la sua realtà a partire dal 2015. Se i miglioramenti proseguiranno a questo ritmo, per la vittoria finale potrebbe esserci anche lui.

Nasser Al-Attiyah sarà iscritto sulla Toyota Hilux #301 a trazione posteriore, sicuramente voglioso di rifarsi dopo la delusione del 2017, in cui si ritirò dopo 4 tappe. Il qatariota vanta 2 vittorie assolute e, dal 2010, è arrivato sul podio in ogni edizione che ha concluso. Se non avrà particolari incidenti nelle battute iniziali, sarà un serio contendente per la leadership grazie anche all’auto completamente rinnovata rispetto a quella dell’anno passato.

Da non sottovalutare Nani Roma, che torna in Mini dopo un solo anno in Toyota. Pronta per lui la Mini John Cooper Works Rally #302 a trazione integrale, una versione largamente riveduta della vettura dello scorso anno. Due volte campione dell’evento, lo scorso anno l’esperto spagnolo ha concluso appena ai piedi del podio, a circa mezzo minuto dal terzo posto.

Ha poi buone possibilità di inserirsi tra i primi Giniel de Villiers, sulla Toyota #304, con una vittoria e 7 podi totali raccolti in 15 anni. Non fece benissimo nel 2017, ma sarà un serio contendente se il suo mezzo dovesse rivelarsi efficace.

Con il #303 c’è Carlos Sainz, ancora una volta in Peugeot. Sebbene l’ultima edizione conclusa risalga al 2011, il pluricampione del Mondo WRC ha qualche possibilità di arrivare nei pressi del podio. Parte come relativo outsider, ma sarà necessario fare attenzione anche a lui.

Non si fa in tempo a nominare tutti, quindi procediamo più velocemente con gli altri potenziali outsider: tra questi figura Mikko Hirvonen, delusione dello scorso anno, che cercherà l’occasione del riscatto sulla Mini John Cooper Works Buggy #305. C’è poi Orlando Terranova, sulla Mini JCW Rally #307, con due quinti posti all’attivo come migliore risultato. Migliora di anno in anno Jakub Przygonski, che parteciperà sulla Mini #311 e che, con un pizzico di fortuna, potrebbe puntare alla top 5, se non addirittura oltre.

Per quanto riguarda l’Italia, c’è una brutta notizia: non ci saranno al via né Gianluca Tassi, né la PanDAKAR, che ci hanno fatto sognare ad occhi aperti per tutta l’edizione 2017. Gli unici equipaggi del nostro Paese saranno il Buggy Ford #335, con al volante Eugenio Amos ed il francese Sebastian Delaunay sul sedile di destra, e il #390, con Stefano Marrini e Maurizio Nassi su una Toyota Land Cruiser.

Moto (142 iscritti)

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Come al solito, la categoria più affollata è quella dei veicoli a due ruote. Anche qui, come nelle auto, ci si potrà quindi aspettare una feroce battaglia per le prime posizioni.

Il #1, su KTM, è il Defending Champion Sam Sunderland, che ha vinto l’edizione 2017 dopo 3 ritiri nei precedenti 3 tentativi. Difficile definirlo come favorito assoluto visto che, come detto, la concorrenza non manca.

Il primo rivale sarà sicuramente il rientrante Toby Price, vincitore nel 2016 e ritiratosi lo scorso anno per un terribile incidente avvenuto lungo la quarta tappa. Anche lui è iscritto su una KTM, la #8 per la precisione.

L’outsider dello scorso anno potrebbe diventare favorito in questo? È quello che si chiede Mattias Walkner, iscritto con la KTM #2 e giunto a sorpresa in seconda posizione al termine della passata edizione, grazie a una gara molto intelligente. Questo potrebbe essere l’anno della consacrazione.

Gerard Farres Guell concluse terzo lo scorso anno, a soli 3 secondi da Walkner: tale risultato ha rappresentato la miglior Dakar delle 10 corse in carriera. Classe 1979, è tra i più esperti al via, e punta a migliorare il piazzamento dell’anno passato a bordo della KTM #3.

Tra i principali favoriti figura Adrien Van Beveren: migliorato esponenzialmente dal 2016, l’anno in cui esordì facendosi notare dal Mondo con la sua folle impennata di fronte all’elicottero, il 27enne vorrà superare la medaglia di legno del 2017. Per lui è pronta la Yamaha #4.

Procedendo sempre in ordine, troviamo Joan Barreda Bort sulla Honda #5. Il quinto posto dello scorso anno rappresenta il miglior risultato della sua carriera. Nell’imprevedibilità che regna sovrana in Sudamerica, tale piazzamento potrebbe rimanere un semplice exploit o rappresentare un trampolino di lancio.

Paulo Gonclaves, che sarà in sella alla Honda #6, vanta come miglior piazzamento il secondo posto del 2015. Classe 1979 come Farres Guell, potrebbe avvicinarsi il momento della transizione verso i mezzi a 4 ruote.

Il #7 è riservato alla Yamaha di Franco Caimi, miglior esordiente dello scorso anno con il settimo posto finale. Poco da dire su di lui, se non che è probabile un netto miglioramento rispetto all’annata da Rookie.

Tra gli altri, ci si attende molto da Pablo Quintanilla, che avrà a disposizione l’Husqvarna #10: per lui il miglior piazzamento è stato quello del 2016, con il terzo posto. Atteso al varco anche Stefan Svitko, sulla KTM #9, che non è mai arrivato oltre al secondo posto raggiunto due edizioni fa.

In questa categoria l’italia vanta 5 iscritti. Il più accreditato è sicuramente Alessandro Botturi, sulla Yamaha #18, del quale ricordiamo il piazzamento di miglior rookie nel 2012. Segue Alessandro Ruoso, a bordo della KTM #41 e alla seconda Dakar in carriera. C’é poi Maurizio Gerini, con l’Husqvarna #42, che farà il suo esordio quest’anno così come Alberto Bertoldi, sulla KTM #110. Ultimo ma non ultimo Livio Metelli, iscritto per la terza volta, che avrà la KTM #141.

Camion (42 iscritti)

Dmitry Sotnikov

La gara dedicata ai camion perde quest’anno uno dei più celebri protagonisti: il plurivincitore Gerard de Rooy ha infatti deciso di prendere parte all’Africa Eco Race, disertando così la Dakar. Si tratta del primo esempio recente di campione che rinuncia alla Dakar per partecipare alla gara africana, qualcosa che dovrà essere tenuto in considerazione per il futuro.

Il primo della lista e favorito numero uno è Eduard Nikolaev, sul Kamaz #500, 3 volte vincitore con un totale di 7 podi. Segue Federico Villagra, 48enne argentino con 3 partecipazioni all’attivo, miglior risultato il terzo posto nel 2016. Per lui pronto l’Iveco #501.

Procedendo in ordine, si trova poi l’equipaggio #502, comandato da Dmitry Sotnikov su Kamaz. Miglior risultato il secondo posto del 2016. Promette bene anche Ales Loprais sul Tatra #504, con un podio e diverse top 10 nel palmares.

Difficile selezionare tanti altri nomi in una categoria così oscura e relativamente poco conosciuta: si può semplicemente ricordare la presenza di alcuni corridori molto esperti con diverse edizioni alle spalle, tra i quali spicca il #511 Teruhito Sugawara, ininterrottamente vincitore dal 2009 della classe “Sotto i 10 litri” e presenza fissa in gara dal 1999. Comunque sia, tra i camion potrebbe vincere davvero chiunque, data la natura fortemente imprevedibile della categoria.

Ci limitiamo dunque a segnalare la presenza camion Mercedes del Team Orobica, che lo scorso anno schierò anche la PanDAKAR: con il #533 vi sarà Giulio Verzelletti, insieme a Raffaella Cabini e Antonio Cabini, mentre il #534 sarà per Paolo Calabria (con Giuseppe Fortuna) ed il #535 per Nicola Montecchio (con Carlo Cabini e Loris Calubini).

Quad (48 iscritti)

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Numerosi anche i Quad, vicini al record assoluto di iscritti da quando la gara si è trasferita in Sudamerica.

Tra i favoriti bisogna sicuramente annotare il #240 Sergey Karyakin, il #241 Ignacio Casale ed il #242 Pablo Copetti: questi tre hanno composto, in questo ordine, il podio della passata stagione e, specialmente i primi due, vantano un curriculum di tutto rispetto.

Attenzione anche a Rafal Sonik, con il #243, al #245 Alex Dutrie ed al #262 Bruno Da Costa, tutti vicini nel ritmo lo scorso anno: chiunque tra questi potrebbe avere le carte in regola per far saltare il banco dei favoriti, composto sostanzialmente da Karyakin e Casale. Tutti i corridori sopra citati, inoltre saranno a bordo dello stesso mezzo, prodotto da Yamaha.

Un solo italiano segnalato al via della competizione: si tratta di Juan Carignani, italo-argentino residente in Germania, che correrà sul quad Yamaha #272 con licenza rilasciata dal nostro Paese.

SxS (14 iscritti)

Ben poco da dire sui Buggy Side by Side, categoria che desta un interesse largamente inferiore alle altre: segnaliamo soltanto la presenza di una bandiera tricolore, affidata a Camilla Liparoti (insieme a Manuel Lucchese), sulla Yamaha UTVS #351.

Con ciò si conclude la presentazione dei piloti, anche perché ormai il tempo è agli sgoccioli: tra soli due giorni si accenderanno finalmente i motori per una delle gare più folli del Mondo: e, come si dice in questi casi, che vinca il migliore.

Anzi, i migliori.





Tags : dakar 2018Rally Dakar
Michele Nicolini

The author Michele Nicolini

Nasco in Liguria durante il GP di Spa 1998 e, come era prevedibile, dimostro fin da subito una grande passione per qualsiasi cosa abbia delle ruote e un motore indipendentemente dalla categoria. Su Fuori Traiettoria mi occupo del mondo rallistico ma non solo, occasionalmente trattando altri ambiti.