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“Ci ho pensato mentre guardavo X Factor…”: alla scoperta di Rally Italia Talent con il suo creatore, Renzo Magnani





Ne vediamo nascere di nuovi praticamente ogni giorno. Riguardano il ballo, il canto, la recitazione, la cucina e chi più ne ha più ne metta. Ce li ritroviamo trasmessi in prima serata in TV, ne sentiamo parlare quasi quotidianamente in radio. Sì, di Talent Show ne esistono davvero a bizzeffe qui in Italia. E se la maggior parte di questi potrebbe non interessare agli appassionati di motorsport, scommetto invece che quello creato da Renzo Magnani nel 2014 possa in qualche modo attirare la vostra attenzione. Perché nel suo Talent non si deve ballare, cantare, recitare o cucinare: nel suo Talent si deve solo ed esclusivamente guidare.

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E’ il nome stesso a tradire la natura del concorso che da ormai 4 anni anima il mondo rallystico della nostra penisola. Basta infatti leggere “Rally Italia Talent” per capire che no, questa volta non saranno un palco ed un televoto a decretare chi sarà il migliore, ma saranno il volante, dei pedali e le leve del cambio e del freno a mano a far individuare chi ha qualcosa in più degli altri una volta seduto a bordo di una delle Abarth messe a disposizione dei partecipanti. Con 4 edizioni già concluse alle spalle, 20.273 partecipanti raccolti da ogni parte d’Italia e numeri che raccontano di una costante crescita, la realtà di Rally Italia Talent è con ogni probabilità una delle più floride della nostra penisola. E così, alla vigilia dell’edizione 2018, per scoprirla meglio abbiamo deciso di scambiare qualche parola proprio con il suo creatore, Renzo Magnani.

FUORI TRAIETTORIA: Ciao Renzo, e innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista. Ti chiederei, per iniziare, di fare un salto nel passato, partendo proprio dalle origini. Come è nata l’idea di Rally Italia Talent?

RENZO MAGNANI: Ciao a tutti! Tutto è nato nell’agosto del 2014, dopo aver ricevuto una chiamata dal Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, in cui mi chiedeva di studiare qualcosa che potesse rivitalizzare il settore rallystico. Una volta riappeso il telefono, mentre facevo zapping in TV rimuginando sul da farsi, mi sono ritrovato a guardare il casting di X Factor. A quel punto è come se si fosse accesa una lampadina: perché non creare un Talent anche per il mondo dei rally? La realizzazione del progetto fu abbastanza rapida, e già a dicembre 2014 partimmo con le iscrizioni per la prima edizione: nella sola prima giornata raccogliemmo oltre 900 adesioni, e capimmo che la strada intrapresa era quella giusta.

FT: Ormai Rally Italia Talent è arrivato alla sua quinta edizione, e le cifre parlano di un numero di iscritti che cresce di anno in anno. Ti senti piacevolmente responsabile del riavvicinamento di un gran numero di appassionati al mondo del rally?

RM: Beh direi proprio di sì, e non posso che esserne felice. Il fatto che più mi fa sorridere è che il 52% degli iscritti a Rally Italia Talent ha poi davvero trovato il modo di iniziare a correre, disputando almeno una vero Rally, e questo credo che sia un traguardo davvero entusiasmante per un appassionato come me. 

FT: Un riavvicinamento che passa anche per una copertura media che, in questo momento storico, davvero poche categorie rallystiche possono vantare. Quale credi che sia l’aspetto di RIT che interessa maggiormente tutti i vostri partner?

RM: In effetti la copertura media di Rally Italia Talent è davvero sorprendente, al punto da aver stupito anche me. L’edizione 2018 di RIT porterà con sé importanti novità a livello media, partendo dall’accordo con RDS 100% Grandi Successi, uno dei principali network radiofonici nazionali, e finendo alla copertura offerta a livello televisivo – e in chiaro – da un’importante emittente nazionale che per ora non posso svelarvi proprio in virtù degli accordi presi con essa. Quale possa essere l’elemento che più attira i partner? Credo che siano due: il coinvolgimento di tanti giovani e la nostra mission, che consiste nell’avvicinare i ragazzi al movimento rallystico tenendo però d’occhio allo stesso tempo l’educazione per la sicurezza stradale. D’altronde con noi si corre solamente nelle location preposte, non di certo sullo strade di tutti i giorni.

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FT: Non molto tempo fa noi di FuoriTraiettoria abbiamo seguito da molto vicino Edoardo Stefanati, che ha vinto il RIT 2015 e che ha disputato diverse gare oltre a quelle da voi garantita come premio. Segno evidente che RIT può offrire davvero degli sbocchi e che non si limita a tenere i riflettori accesi su di sé solo per la gara premio, che quest’anno sarà una tappa mondiale…

RM: Sì, Edoardo è stato uno dei migliori talenti scoperti da RIT e sono sicuro che potrà avere un futuro sportivo importante. Per ora abbiamo messo in palio dei premi veramente unici – i vincitori assoluti dell’edizione 2018 potranno correre infatti in occasione del Rally di Sardegna, mentre chi trionferà nelle varie categorie potrà gareggiare nelle tappe del Campionato Italiano – e nessuno riesce ad offrire qualcosa del genere, ma il mio sogno è quello di riuscire a supportare i “Rittini” anche al di là dei premi del Talent. Spero di riuscirci prima o poi, magari anche grazie all’aiuto dei nostri partner.

FT: Tu hai un passato da rallysta, quindi sai bene cosa occorra per andar forte sulle PS. Quali consigli daresti ai partecipanti dell’edizione 2018?

RM: In primis direi loro di provare a prepararsi il più adeguatamente possibile, sfruttando magari anche il supporto di tutor di esperienza e di grande professionalità. In secondo luogo – e soprattutto – consiglio di non sentirsi immediatamente dei campioni, perché c’è sempre da imparare. D’altronde è proprio il saper mixare nelle giuste dosi il “piede” con la “testa” una delle prerogative dei fenomeni di questo sport…

FT: Grazie mille Renzo, davvero gentilissimo. Buon lavoro con l’edizione 2018 e chissà che non ci si incontri abbastanza presto…

RM: Grazie a voi! Ed un saluto ai lettori di Andare a pesca con un’Audi R18 e FuoriTraiettoria, a presto!





Tags : rally italia talentrally italia talent 2018renzo magnanirit
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow