Non bastano le dune, le rocce, gli arbusti, la polvere, le altitudini e il caldo. No, la Dakar ha in serbo ancora qualcosina per i suoi piloti, per dar loro la sensazione di sentirsi davvero in lotta contro la natura. Perché tutto ci si può aspettare, al via di una gara, meno che essere colpiti in pieno da un fulmine.
Eppure è proprio questo ciò che è successo al motociclista slovacco Ivan Jakes nel corso della Prova Speciale di ieri. A circa 300 km dall’arrivo, nella zona del Salar Centenario, hanno cominciato ad assembrarsi minacciose nuvole nere, che presagivano l’arrivo di un temporale. Il temuto fortunale non c’è concretamente stato, ma i fulmini sì. E uno di loro, per l’appunto, ha centrato in pieno la KTM del malcapitato Jakes, che in quel momento era in corsa per un posto nella Top Ten.
Il rider slovacco ha ovviamente accusato il colpo, ma nonostante ciò è rimasto in sella ed ha portato a termine la tappa, prendendosi addirittura il 15° crono di giornata. I maggiori danni Jakes li ha riportati al braccio sinistro, dolorante anche durante la tappa, ma gli esami a cui è stato in seguito sottoposto all’ospedale di Jujuy non hanno evidenziato alcun problema ed è stato dichiarato “Fit”, pronto per prendere il via del Day 4 in sella alla KTM che gli ha letteralmente salvato la vita.
Perché se avesse avuto anche un solo piede a terra forse adesso staremmo a parlare di ben altro…