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F1, analisi onboard FP2 GP Monaco: Leclerc se la vede con i freni, Verstappen con la batteria





Nel corso delle FP2 del GP di Monaco 2024 di Formula 1, così come accaduto nel corso delle FP1, abbiamo eseguito l’analisi degli onboard di Charles Leclerc e Max Verstappen per capire la differenza tra i lavori svolti dai due piloti in vista dell’ottavo appuntamento stagionale del Circus.

analisi onboard fp2 monaco
© Ryan Pierse / Getty Images

L’olandese della Red Bull, tra i primi a scendere in pista al verde del semaforo, effettua i primi due stint della seconda sessione di prove libere indossando un set di Hard C3. Leclerc, dal canto suo, opta invece per due stint iniziali con gomme Medium C2 andando così a invertire la situazione che si era creata durante le FP1. Il primo tempo vagamente significativo delle FP2 lo segna Lewis Hamilton in 1’14″080, ma Verstappen porta il limite a 1’13″775 con il primo giro con gomma Hard. Il #1 viene superato proprio da Leclerc pochi istanti dopo: il monegasco, sfruttando anche le scie involontariamente offertegli da Verstappen nel tunnel e da Alonso sul traguardo, sigla un 1’13″404.

Il #16, che in radio chiede al proprio ingegnere di pista Bryan Bozzi commenti sul modo in cui ha affrontato Curva 5, nella fase iniziale della sessione parla molto più frequentemente rispetto a Verstappen. L’olandese resta silente più a lungo, impegnato com’è con un programma di lavoro simile a quello svolto dal monegasco della Ferrari durante le FP1.

Il #1 si prende la vetta della classifica in 1’13″265, ma Leclerc fa subito valere la sua gomma Media fermando il cronometro sull’1’12″3, lamentandosi però subito dopo per un settaggio definito “troppo estremo” che lo stava esponendo al rischio di perdere spesso la vettura. Il #16 ha qualche appunto da fare anche sul fronte dei freni, che ritiene più strani e “rear limited” rispetto a quanto accaduto nel corso delle FP1, e dai box gli suggeriscono di spostare la ripartizione di frenata più all’anteriore per limitare il problema. Verstappen, dal canto suo, si ritrova alle prese con l’eccessivo saltellamento della sua RB20: il #1 sostiene di rimbalzare “come un canguro”, e di avere quasi “il mal di testa” per via dei continui scossoni ricevuti durante il giro.

Leclerc ritocca il miglior tempo della sessione in 1’12″1 nonostante fosse al decimo passaggio con lo stesso set di gomme, per poi eseguire un giro di cool down piuttosto veloce e un giro ancora più rapido di quello concluso pochi minuti prima: il #16 porta infatti il limite a 1’11″573, arrivando a poco più di un decimo dalla pole position dell’edizione 2023. A quel punto Leclerc chiede a Bozzi dove può migliorare, ma la risposta è eloquente: il monegasco è il più veloce in ogni settore.

Entrambi i piloti rientrano ai box e, dopo qualche aggiustamento sulla RB20, Max Verstappen riemerge dal garage munito di gomme Soft C5 venendo subito seguito a ruota da Leclerc. L’olandese chiude il proprio giro in 1’11″813 portandosi a tre decimi dal crono fatto segnare dal #16 con le Medium C4, il monegasco ritocca ulteriormente la migliore prestazione della sessione in 1’11″2 portandosi per tre decimi al di sotto del tempo della pole position 2023 e rifilando 6 decimi di secondo a Max Verstappen.

Quest’ultimo rientra subito dopo ai box chiedendo un flap update, mentre Leclerc effettua un altro tentativo migliorandosi nei primi due settori ma chiudendo il giro in 1’11″5, più lento di tre decimi rispetto a se stesso ma comunque più rapido di chiunque altro tra le stradine del Principato. Verstappen a questo punto scende nuovamente in pista per provare a limare il proprio miglior giro, ma urta le barriere prima dell’ingresso del Portier e abortisce il suo tentativo. Poco dopo è il #16 a sfiorare i muretti di Monaco all’ingresso del Loews e ad abortire il proprio giro veloce, venendo costretto ad alzare ulteriormente il piede pochi minuti dopo quando, a seguito di una scodata del posteriore al Portier, le Soft C5 sembrano alzare definitivamente bandiera bianca. Una volta tornato in pista senza traffico, Leclerc mostra però come persino le coperture più morbide tra quelle messe a disposizione da Pirelli non soffrano di particolare degrado sull’asfalto di Monaco: il #16, infatti, mette a segno un 1’11″624 al 10° giro sullo stesso set di gomme.

“Sembra che siamo i più forti sulle soft, vero?”, si apre in radio Leclerc ricevendo la risposta affermativa del proprio ingegnere. Verstappen, invece, ha qualcosa da dire nei confronti della batteria della sua RB20: “Santo cielo, la batteria è morta… dice infatti l’olandese, con Lambiase che gli suggerisce di selezionare “Engine 8, Position 14” e con il #1 che rimbrotta “Sei tu a saperne, sicuro di avere capito? Io non so cosa sia…“.

Al termine di questo rapido scambio di battute, per entrambi i piloti inizia la simulazione di gara: il #1 decide di effettuarla con gomme Hard, mentre il #16 opta per un set di Medium. I riferimenti avuti da entrambi nel corso dei rispettivi long run? Semplice: Verstappen è stato aggiornato giro dopo giro dei tempi messi a segno da Leclerc, e Leclerc è stato viceversa informato giro dopo giro dei crono fatti segnare da Verstappen. Conosci il tuo nemico, diceva dopotutto Sun-Tzu.





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Christian Falavena

The author Christian Falavena

Classe '99, appassionato di tutto ciò che va forte e fa rumore, introdotto alla passione per le 4 ruote dal padre. Seguo il mondiale di Formula Uno dal 2007, leggo e scrivo di tecnica dal 2017. Musicista a tempo perso e già perito meccatronico industriale, ora aspirante ingegnere meccanico presso l'Università degli Studi di Ferrara, in cui sono Team Leader nel programma Formula Student.