close
4 RuoteFormula 1Su pista

Ferrari, quanto è significativa l’evoluzione di cui parla Vasseur?





Dopo la cena con la stampa di fine anno organizzata dalla Gestione Sportiva Ferrari, fa eco la frase di Vasseur su una 676 nuova al 95%. Ma quanto è significativa questa dichiarazione?

Al chiudersi di un 2023 sottotono (specialmente rispetto alle attese) da parte della squadra di Maranello, si è fatto il punto sulla stagione passata e sullo sviluppo, ormai in fase terminale, della nuova monoposto rossa, denominata internamente come “progetto 676”.

evoluzione ferrari vasseur
Cena di fine anno Ferrari ©Unknown

Hanno fatto parecchio rumore le frasi pronunciate da Fredric Vasseur durante la cena con la stampa di fine 2023, che ha visto una quarantina di giornalisti del settore seduti ad una tavola rotonda stesa sul perimetro della SF-23.

Alla domanda su una monoposto 2024 potenzialmente “rivoluzionaria”, l’ingegnere francese ha risposto: “Rivoluzionaria, non è la parola giusta. Ormai da tre anni abbiamo lo stesso regolamento tecnico e in questa situazione non si può cambiare un progetto in modo massiccio. Siamo in uno scenario nel quale a fare la differenza sono una manciata di decimi di secondo. Detto questo, dobbiamo sicuramente fare un passo avanti e non sottovalutare nulla, cambieremo il 95% dei componenti della monoposto, e detta così può sembrare una rivoluzione, ma non lo è”

Proprio su questa battuta finale vale la pena fare chiarezza: ogni anno le vetture di Formula Uno vengono aggiornate nella quasi totalità, specialmente se si parla di top team. A rimanere identici sono in genere gli elementi non deputati direttamente alla performance, come volante, servosterzo, pedaliera. Altre volte, se non hanno causato problemi di affidabilità durante l’anno, rimangono uguali anche alcuni ausiliari, come la pompa dell’acqua.

evoluzione ferrari vasseur
©Ferrari Media

La percentuale a cui fa cenno Vasseur è quindi totalmente verosimile al normale lavoro che viene svolto dalle squadre durante l’inverno e non solo.

Ma cosa ci si può aspettare dalla Ferrari 2024?

Sicuramente una piattaforma telaistica differente e meno convenzionale rispetto alla SF-23, che come limite aveva quello di non poter ospitare al proprio interno parte dei radiatori per via del concetto a fiancate larghe su cui era stata pensata, oltre alla posizione dei famigerati coni anti intrusione inferiori. Un concetto con i propri vantaggi (la migliore gestione della scia sporca delle ruote anteriori), ma con un margine di sviluppo molto più ristretto rispetto a quello della Red Bull, che ha fatto scuola.

evoluzione ferrari vasseur
© Ferrari Media

La piattaforma telaistica nuova consentirà anche l’adozione di una veste aerodinamica più in linea con i competitors, strada che Ferrari non ha potuto intraprendere già da quest’annata per le limitazioni strutturali di cui sopra, ma che ha tentato già di applicare in veste “ibrida” partendo dal GP di Spagna.

È importante sottolineare però, come buona parte della performance estratta dalla vettura nel 2023 sia stata conseguente non agli aggiornamenti di forma, bensì alla migliore comprensione del comportamento della monoposto al variare delle condizioni di altezza dal suolo e temperatura, tanto che i problemi di usura eccessiva degli pneumatici ben presenti a inizio stagione sono stati ampiamente plafonati grazie a setup più accurati.

Ecco quindi cosa è lecito aspettarsi davvero; nessuna rivoluzione – come sospensioni di differente concezione – porterebbe a vantaggi immediati salvo un incredibile “bingo” di combinazioni per cui non sarebbe necessaria una piena comprensione del pacchetto, che richiederebbe altresì mesi.

La parola d’ordine in questo inverno dev’essere più che mai una sola: CALMA.





Tags : 676f1f1 2024ferrariformula 1vasseur
Christian Falavena

The author Christian Falavena

Classe '99, appassionato di tutto ciò che va forte e fa rumore, introdotto alla passione per le 4 ruote dal padre. Seguo il mondiale di Formula Uno dal 2007, leggo e scrivo di tecnica dal 2017. Musicista a tempo perso e già perito meccatronico industriale, ora aspirante ingegnere meccanico presso l'Università degli Studi di Ferrara, in cui sono Team Leader nel programma Formula Student.