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Indycar: Marcus Ericsson vince a St. Petersburg al termine di una tipica gara pazza





Marcus Ericsson vince la prima gara della stagione 2023 della Indycar a seguito di una corsa pazza e incerta fino a 4 giri dalla fine. A St. Petersburg il portacolori di Ganassi Racing conquista così la sua quarta vittoria in carriera, la prima dal trionfo alla Indy 500 del 2022.

© James Black

É stata una soleggiata San Petersburg, Florida ad ospitare il via della stagione 2023 della Indycar. In una tipica gara pazza, dopo i 100 giri percorsi tra gli inesorabili muretti di cemento è stato Marcus Ericsson a spuntarla in una corsa caratterizzata da due violenti incidenti (con addirittura vetture scaraventate in aria) e che ha visto ben 5 ripartenze; la prima a causa della neutralizzazione a seguito della Red-Flag esposta dopo l’indicente multiplo al giro 1, mentre le altre 4 a seguito dei numerosi – e clamorosi – incidenti avvenuti nel corso della gara. Uno su tutti, da segnalare è sicuramente il crash tra il poleman Romain Grosjean e il neozelandese McLaughlin, avvenuto durante la lotta per la testa della corsa. Ericsson ha dunque tagliato per primo il traguardo a St. Petersburg, seguito da O’Ward e Dixon che completano il podio; la vittoria, per lo svedese di Ganassi, non è arrivata però nel modo in cui ce la si sarebbe aspettata.

Cronaca della gara

La Andretti #28 di Romain Grojean è la vettura a scattare dalla pole position dopo aver fatto segnare il giro più veloce in qualifica, avendo completato la sua tornata più veloce sul difficile cittadino della Florida in 0:59:553. Dietro di lui il compagno di squadra in Andretti, il californiano Colton Herta (vincitore proprio su questo tracciato nel 2021). Dopo 3 giri di formazione, le vetture si dispongono in doppia fila parallela in attesa della bandiera verde. Pronti, via, e Grosjean effettua un grande rolling start dalla pole mantenendo la prima posizione, mentre Palou, scattato in settima, prova a guadagnare qualche piazza con una staccata al limite in Curva 1.

É però in curva 3 che arriva il primo grande colpo di scena – neanche troppo inaspettato – con Hélio Castroneves che viene toccato da Ferrucci in percorrenza di Curva 3 e si gira, coinvolgendo i rookie Sting Ray Robb e DeFrancesco, con l’auto di quest’ultimo che viene spaventosamente scaraventata verso l’alto colpita nell’anteriore dalla #55 Benjamin Pedersen arrivato sulla scena a gas spalancato. Viene così esposta la bandiera rossa, con la gara che viene così neutralizzata; fortunatamente tutti scendono dalle loro Dallara DW-12, seppur con un Castroneves zoppicante e dolorante al ginocchio. Coinvolto nel disastro iniziale anche l’altro portacolori del team Meyer Shank Racing, ossia il francese Simon Pagenaud costretto al ritiro a causa del contatto con la vettura – ormai fuori controllo – di Robb. Il tutto, verosimilmente, è iniziato con l’alfiere Arrow McLaren Rosenqvist “spostato gentilmente” contro il muretto di sinistra da Scott Dixon, che così ha costretto lo svedese ad un rallentamento che ha sorpreso chi seguiva.

Le vetture tornano in pista dietro la Pace Car, e Newgarden, VeeKay e Daly rientrano ai box per effettuare il primo Pit-Stop per montare gomme dure e variare così la strategia. Al giro 6, finalmente, finisce la neutralizzazione con la #28 di Grosjean a scattare nuovamente davanti a Colton Herta. David Malukas esce bene dalle prime curve e in Curva 4 tenta un attacco nei confronti di Armstrong, con quest’ultimo che va lungo e viene sfilato dal gruppo a causa di una foratura alla posteriore destra; sarà costretto a tornare lentamente ai box, così come Malukas che lamenta un danno all’ala anteriore.

Quando sono passati 15 giri dall’inizio la situazione vede ancora Grosjean a comandare il gruppo davanti a Herta, con O’Ward staccato di 6 secondi; solo in questa fase il pilota McLaren riesce a mettersi sul passo dei primi due. Mantiene la quarta piazza ottenuta in qualifica la Honda del team Ganassi guidata da Marcus Ericsson, seguito a distanza ravvicinata dal campione 2021 Palou e da Kirkwood che però pagano già una decina di secondi dalla leadership. Perde due posizioni – rispetto a quella di partenza – il vincitore dell’edizione 2022, Scott McLauglin.

Al giro 25/100 Colton Herta viene scavalcato da O’Ward, con quest’ultimo capace di una migliore gestione degli pneumatici a mescola morbida. Anche la Honda #27 di Kyle Kirkwood è in difficoltà e viene relegato addirittura in settima posizione. Al giro successivo prosegue il momento-gambero per Herta, che dalla terza scala addirittura in nona posizione prima di fermarsi ai box per montare le gomme a mescola dura. Sosta anche per Kirkwood, anche lui per cambiare mescola e imbarcare bioetanolo; Grosjean rimane dunque l’unico rappresentante Andretti a non essersi ancora fermato ma deve stare attento al ritmo di Pato O’Ward che ricuce, piano piano, il gap dalla testa della corsa. Il messicano si ferma al giro 31, seguito un giro dopo da Grosjean che così cede temporaneamente la leadership a McLaughlin; il pilota Arrow McLaren vede funzionare il suo undercut, riducendo il suo gap sul francese a soli 2″ e avendo il vantaggio di gomme già in temperatura. Ma attenzione ad un potentissimo overcut da parte di Scott McLaughlin che, allungando il suo stint fino al giro 36, monta ora gomme a mescola morbida ed esce davanti a Grosjean guadagnando la seconda posizione sul francese.

Scott Dixon è invece il nuovo leader, ma esce la prima Caution di serata! Conor Daly si gira in curva 9. Sotto il regime di Caution regna però la confusione, con Dixon costretto a cedere cinque posizioni e riposizionandosi in sesta; il 42enne di Ganassi era infatti uscito dalla fast-lane quando già i leader erano transitati oltre la Safety-Car Line, prendendosi irregolarmente la testa della corsa. Interviene la Direzione Gara che mette chiarezza e ristabilisce l’ordine: davanti a tutti c’è la Chevrolet del team Penske guidata da McLaughlin.

Ma attenzione! La ripartenza avviene con il neozelandese che mantiene la leadership, ma un nuovo incidente in Curva 4 causa la seconda Caution di serata. Rinus VeeKay viene portato largo da Newgarden e sbatte sulle protezioni di gomma, rimanendo piantato all’esterno della curva; l’olandese viene centrato dalla #30 di Harvey, ma arriva Kirkwood che decolla sul posteriore della vettura dell’inglese e salta – letteralmente – due vetture in un colpo solo! Saetta McQueen, per favore, levati. Fortunatamente i piloti non riscontrano particolari problemi fisici, con Kirkwood che – dopo essere sceso dalla macchina per sincerarsi delle condizioni di Harvey, poi portato in ospedale in via precauzionale – addirittura riesce a proseguire tornando ai box per tornare in corsa (seppur a 4 giri di distanza).

Al giro 50 (esattamente metà gara) riparte la corsa, con Dixon che passa Ericsson per la quarta posizione ma è di nuovo Caution! Bandiere gialle per la terza volta esposte, perché Colton Herta finisce a muro in Curva 8 a seguito di un contatto con il Campione 2022 Will Power che si appoggia delicatamente sulla fiancata di destra del Californiano. Andretti Autosport perde così, nel giro di due ripartenze, Kyle Kirkwood e Herta; non benissimo. A seguito dell’episodio è Power che prende penalità crollando così in fondo al gruppo.

Giro 56 e nuova Green Flag, con McLaughlin ancora davanti ma con gomme morbide vecchie di 25 giri; lo insegue Grosjean, che monta gomme a mescola dura da 28 passaggi. Dopo 10 giri si fermano i due portacolori Ganassi Palou e Dixon per rimontare le Prime, ma là davanti il #3 di Penske sa trattare al meglio le sue coperture Alternate: la Andretti #28 di Grosjean non riesce a passarlo in pista. Ecco che il francese si ferma prima del rivale per rifornire e montare nuovamente gomme a mescola dura, per arrivare fino in fondo. Un giro dopo l’ex-F1 si ferma anche il leader della corsa, che rientra in pista di qualche centimentro davanti a Grosjean!

Cosa accade quando metti due piloti tenaci come McLaughin e Grosjean nello stesso lembo di pista? O uno spettacolo, o un disastro. Sfortunatamente, questa volta, è il secondo ad essere avvenuto. La #3 protegge l’interno in approccio di Curva 4, Grosjean non molla e tenta di resistere all’esterno; l’alfiere Penske entra però forte – troppo forte – in curva, con i due che arrivano al contatto e finiscono contro le protezioni di gomme! La #28 è costretta al ritiro, la #3 riesce invece a proseguire seppur con un ritardo abissale dagli avversari. Dunque, durante la quarta Caution di serata, davanti a tutti si porta Pato O’Ward seguito da Ericsson e Dixon; tutti in Top-3 montano gomme dure e arriveranno fino a fine corsa.

A 21 giri da termine riparte la gara, con Palou che va lungo all’ultima curva perdendo qualche piazza ed Ericsson che fatica a mantenere la seconda posizione nei confronti del compagno Scott Dixon. Tutto regolare fino a 6 giri dal termine, quando il motore Chevrolet della vettura #2 di Newgarden si stufa di funzionare regolarmente prendendo fuoco e costringendo l’americano a fermarsi ai box per ritirarsi.

Mancano solo 4 giri alla conclusione e tutto sembra andare per il meglio. Ma si sa, la Indycar riserva sempre qualche sorpresa; in questo caso, si materializza sotto forma di un Pato O’Ward che procede lentamente sul rettilineo di partenza, e che consegna così, su un piatto d’argento, la prima posizione a Marcus Ericsson! I messicano deve anche guardarsi da Scott Dixon, che fiuta la seconda posizione.

Ericsson
© Chris Jones

É dunque il #8 di Ganassi che porta la sua Honda come prima vettura sotto la bandiera a scacchi! Si tratta della quarta vittoria per Marcus Ericsson, la prima dopo il trionfo alla Indy 500 del 2022! Secondo chiude un affranto O’Ward, seguito dal sei volte campione Scott Dixon. Giù dal podio un solido Rossi, alla prima in Arrow McLaren, con Ilott a chiudere in quinta piazza e a completare la Top-10 assieme a Rahal, Power, Palou, Lundgaard e Malukas.





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Lorenzo Mangano

The author Lorenzo Mangano

Classe '97, appassionato di motorsport dal 2004. Con la tastiera scrivo di F1, IndyCar, GT World Challenge, nonché FIA WEC e FIA Formula E per cui sono accreditato FIA. Con il microfono commento campionati come European Le Mans Series, DTM e Intercontinental GT Challenge.