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L’assurda fake news sulla nascita di Michel Vaillant





Meraviglia del web: esistono fake news pure su Michel Vaillant. Banalità delle banalità, il falso è sulla nascita. Mezzo Internet si è convinto che l’asso francese ha esordito in una storia breve intitolata Senza rancore. Ovviamente non è così. E qualcuno non ci sta.

©GratonEditeur
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È il 3 ottobre 1956. Esce il numero 40 di Tintin in Belgio. Tra le storie a fumetti, ce n’è una di Jean Graton, nella quale un meccanico italiano si ritrova tra le mani il volante di un’auto da corsa. Il centro della narrazione è un episodio di fair-play (come decine e decine ce ne saranno nella saga di Michel Vaillant), che dà per questo il nome alla storiella. L’albo di Tintin viene stampato, arriva in edicola, passa di mano in mano, e finisce sulla mensola di tutti i suoi lettori, ben pigiato tra i precedenti e quelli successivi. Niente di eccezionale. Stessa sorte per la storia, che per ragioni editoriali uscirà nell’edizione francese di Tintin soltanto qualche mese dopo (3 gennaio 1957).

Questo è. Non c’è altro. Soprattutto, non c’è Michel Vaillant. Il meccanico italiano, oltre a non essere francese, non è neanche il figlio di Henri Vaillant (si chiama Franco Moriani), né tantomeno guida una Vaillante. Il nostro francesino preferito – Pierre Gasly, perdonaci se puoinasce solo un mese dopo, il 7 febbraio 1957. L’unico punto di contatto è una certa somiglianza estetica tra i disegni dei due protagonisti. Certo, da tempo papà Graton si sbizzarriva a studiare i tratti del futuro personaggio, disegnandolo “sotto falso nome” in altre storie brevi. È un percorso comune a tutti i disegnatori. Non per questo qualcuno confonde Topolino e il coniglio Oswald.


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La storia giunge alle orecchie di Fuori Traiettoria grazie a Gianfranco Castellana, webmaster del fan-site italiano dei Vaillant. La circostanza non è delle più allegre. Jean Graton ci ha lasciato da pochi giorni e ci si sente, in fondo, anche per condividere quel granello di malinconia, di tristezza, sì diciamolo, finanche di dolore che colpisce gli appassionati, improvvisamente orfani del loro grande narratore. È pure occasione per condividere un fastidio momentaneo: «Dal canto mio sto cercando di far correggere tutti gli articoli nei quali viene dichiarato che la prima comparsa di Michel Vaillant è avvenuta nella storia breve “Senza rancore“… notizia assolutamente fantasiosa, purtroppo riportata da qualcuno su Wikipedia italiana».

L’informazione stuzzica, c’è il tempo per un paio di click. Inutile dire che sulle Pagine dei Fan Italiani c’è un articolo ghiottissimo sull’argomento, una requisitoria piena di dati, date, vignette e numeri di Tintin che smonta pezzo per pezzo la fake news. Fa quasi strano dirlo eppure è roba vecchia, tipo la morte per overdose di Tonio Cartonio (che invece vive e lotta insieme a noi, nonostante sia stato vittima della prima fake news del Web quando Facebook muoveva ancora i suoi primi passi). L’errore è del 2017 e nonostante sia stato contestato e corretto più volte, ci sono cascati in parecchi.

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Tutto comincia per colpa di un articolo un po’ disinvolto nella verifica delle fonti. Le Pagine non lo citano – cavalleria d’altri tempi! – ma esiste davvero, l’abbiamo letto, e tuttora insiste a definire Sans racune storia d’esordio del grande campione. Vogliamo citarlo noi? No, non c’è bisogno: anche per noi ciò che conta è la verità editoriale, e non la gogna pubblica. Senza rancore. (Il più curioso, dopotutto, non ha che da ragionare un pochino: un modo banale per rintracciarlo c’è).

Insomma, dicevamo, questo articolo dà il la al balletto folle. Una semplice somiglianza tra i due protagonisti tramuta una storia breve di Tintin nel numero zero di Michel Vaillant. L’informazione rimbalza su Wikipedia e da lì su parecchi altri articoli, perfino della stampa specializzata. Ormai la fake news è ovunque: tutti sanno che è falsa, ma tutti continuano a ripeterla. E pensare che la saga è stata ristampata interamente pochi anni fa, indicando correttamente Buon sangue non mente come storia di esordio del buon Michel!

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Ma insomma, non si può perdonare una svista? Il sosia di Michel Vaillant, Franco Moriani, non è in un certo senso egli stesso Michel Vaillant? No, perché ci somiglia meno di altri sosia precedenti. Nove mesi prima di Sans racune, riporta Castellana, si dà alle stampe Vainqueur pour abandone: protagonista un giovane pugile, identico a Michel. Tre anni e due mesi prima di Sans racune era stata la volta di un giocatore di hockey (La revanche de Terry). Mancano le automobili? Possiamo darvi anche le automobili. Sa premiere ronde, data alle stampe ben tre anni e quattro mesi prima di Sans racune (è il 1953): storia breve in cui Frans Gossellins, pilota (e non meccanico) che corre e vince una corsa fingendosi un collega.

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Senza giri di parole, definire Sans racune la prima storia di Michel Vaillant è falso, falso sotto tutti i punti di vista. In primis, perché non c’è Michel. Dopodiché, perché di suoi sosia, Graton ne ha impiegati diversi in varie storie precedenti. E poi perché, se le biografie ufficiali del fumetto indicano come storia d’esordio Bon sang ne peut pas mentir (e altre quattro storie brevi subito successive), ci sarà un motivo, no? Anche perché non esiste Michel Vaillant senza la Vaillante, senza la Jonquiere, senza Steve Warson e tutto il suo universo.

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Cosa ci insegna questa storiella? Una verità banale: Wikipedia non è oro colato. Un articolo qualunque è bastato ad aggiungere una riga sbagliata, e quella riga ha tratto in inganno agenzie stampa, giornali autorevoli, blog seguitissimi, di tutto di più. Potreste obiettare che l’unica fonte (finora citata) di questo articolo è un altro articolo qualunque, pubblicato online. Peccato che si tratta di un articolo che si basa su fonti francesi, su tutti i fumetti citati, sulle biografie ufficiali dei personaggi e degli autori. Chi vuole verificare di persona, d’altronde, ha un metodo estremamente economico per farlo.

Gli basta comprare il primo numero di Michel Vaillant pubblicato dalla Gazzetta dello Sport (QUI). E a pagina 48, appena prima proprio di Buon sangue non mente, troverà un riquadretto a firma Jean Graton. Ve lo riportiamo: «È la prima volta che ho disegnato Michel Vaillant, in un appartamento al settimo piano di Quai à la Houille. Senza studi né ricerche. Michel Vaillant era già nella mia matita, come i suoi familiari, coprotagonisti fin da questa prima storia». Sulla stessa pagina c’è la copertina del n. 47 del 1957 di Tintin, l’albo (dell’edizione belga) in cui fu stampata Bon sang ne peut pas mentir (era il 20 novembre 1957: stavolta era stata l’edizione francese a precedere la consorella, di circa nove mesi). Volendo ci si può anche lanciare nelle identiche ricerche che ha svolto Gianfranco Castellana. Ma di fronte alla voce dell’autore, direi che possiamo anche fermarci qui. E magari finirla di rilanciare una fake news che non rende onore al giornalismo italiano.

PS. Qualcuno corregga Wikipedia.

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Tags : fake newsGratonJean GratonMichel VaillantVaillant
Marco Di Geronimo

The author Marco Di Geronimo

Nato a Potenza nel 1997, sono appassionato di motori fin da bambino, ma guido soltanto macchinine giocattolo e una Fiat 600 ormai sgangherata. Scrivo da quando ho realizzato che so disegnare solo scarabocchi. Su Fuori Traiettoria mi occupo, ogni tanto, di qualcosa.