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L’assurda motivazione della FIA sul perché Tsunoda non si è sdoppiato





Nelle fasi finali del GP di San Paolo si è verificato un curioso incidente, con la Direzione Gara che si è dimenticata di far sdoppiare Tsunoda dopo la seconda Safety Car. All’indomani della gara la Federazione ha dato le motivazioni del clamoroso errore dei commissari, tra lasciti di Abu Dhabi dello scorso anno e troppa fiducia nella tecnologia.

Photo by Jared C. Tilton/Getty Images

Giro 59 del Gran Premio di San Paolo: siamo nel mezzo della seconda fase di Safety Car, chiamata in causa (inutilmente) per la McLaren di Lando Norris, piantatasi in mezzo alla pista ma spostata prima che venisse fatta uscire in pista la vettura di sicurezza di Maylander, utilizzata troppo tardivamente. Siccome comunque è necessario che il gruppo si ricompatti e i doppiati si rimettano nel giro del leader, bisogna attendere che i commissari diano il via ai piloti ad un giro di superare il gruppo. Via che arriva proprio in questa tornata, con la consueta comunicazione che segnala che le vetture 23 (Albon) e 6 (Latifi) possono sdoppiarsi, cosa che i due piloti della Williams fanno. Sembrerebbe tutto regolare, se non fosse che le vetture doppiate siano in realtà tre: in mezzo ai due piloti della squadra di Grove, in sedicesima posizione, c’è infatti la macchina numero 22 di Yuki Tsunoda, a cui però non viene comunicato nulla e che quindi non solo si fa superare da Latifi, ma resta anche piantato ad un giro alla ripartenza. Ma cos’è successo?

Ce lo siamo chiesti tutti, e la FIA ha dato finalmente la risposta tramite un comunicato. Nel corso del giro 54, nel momento in cui è entrata la Safety Car, Tsunoda si trovava doppiato alle spalle del leader della corsa, George Russell, quando è stato chiamato ai box dalla squadra per montare gomme nuove sfruttando la neutralizzazione. Nel rientrare nella corsia dei box, a causa della conformazione del circuito, che permette a chi rientra ai box di tagliare per qualche metro, ha tecnicamente superato George Russell, sdoppiandosi per qualche secondo prima di rientrare in pista al sesto posto del gruppetto, dietro appunto a Russell, al doppiato Albon, a Hamilton, a Perez e a Sainz, e subito davanti all’altro doppiato Latifi. A questo punto, secondo il sistema automatico che si occupa di gestire i doppiaggi e gli sdoppiaggi, Tsunoda non era più autorizzato a superare il gruppo al termine del periodo di Safety.

“Tutti i sistemi hanno funzionato correttamente e secondo i regolamenti” – è scritto nel comunicato – “La situazione insolita si è verificata a causa delle idiosincrasie del circuito e dello scenario specifico, che erano i seguenti: la vettura 22 è stata la prima ad attraversare la SC1 dietro al leader dopo l’intervento della Safety Car. Nel giro successivo è stata quindi la prima vettura a superare la SC1 dietro al leader per la seconda volta, il che normalmente farebbe scattare i sistemi per indicare che ha diritto a sdoppiarsi. Tuttavia, in quel momento è entrata nella corsia dei box ed è riuscita ad andare più veloce delle vetture dietro alla Safety Car. Così facendo, si è sdoppiata quando ha attraversato la linea di controllo nella corsia dei box. Quando è rientrata in pista, i sistemi hanno indicato correttamente che era di nuovo in ritardo di un giro, ma poiché si era già sdoppiata una volta, non era autorizzata a farlo di nuovo quando il periodo di Safety Car stava per terminare. La Direzione Gara ha verificato la correttezza della situazione con il cronometraggio della F1 e ha confermato che solo la vettura 6 e la vettura 23 potevano sdoppiarsi”.

Ora, verrebbe da chiedersi perché utilizzare un sistema elettronico quando basterebbe un commissario che guardi che accanto al nome di un pilota nella tabella dei tempi ci sia +1 lap; e la risposta a questa domanda va cercata nello scorso GP di Abu Dhabi. A seguito infatti della controversa gestione degli ultimi giri, in cui vennero fatte sdoppiare solo le macchine tra Hamilton e Verstappen, la Federazione ha deciso di automatizzare il sistema che autorizza i doppiati a sdoppiarsi. In quel caso, infatti, l’errore venne attribuito ad un errore umano di un funzionario della FIA che lavorava al fianco di Michael Masi. Proprio tale sistema, però, nel momento in cui Tsunoda nel rientrare ai box ha leggermente superato Russell, ha fallito, credendo che si fosse già sdoppiato e che non avesse più diritto di farlo. E, cosa più grave, i commissari hanno valutato che la situazione fosse corretta.

Così, quando l’ingegnere di pista di Tsunoda ha visto la comunicazione con il suo pilota mancante, l’ha subito fermato: “Puoi passare… Aspetta, aspetta”. Tsunoda ha quindi superato Sainz nella confusione, ma poi si è accodato a Perez, mentre dietro di lui Latifi l’ha passato per seguire Albon. Al che Tsunoda ha chiesto se potesse superare, ma gli è stato risposto di no, cosa che l’ha fatto sbottare “Ma che c…o, che stiamo facendo?” “Mantieni la posizione Yuki, mantieni la posizione”. Tsunoda ha quindi fatto passare di nuovo la Ferrari dello spagnolo, e alla ripartenza si è incredibilmente trovato davanti a Bottas quinto; per evitare che fosse d’intralcio, il suo ingegnere gli ha chiesto quindi di farsi da parte per far passare le vetture in gara, e al via ha quasi inchiodato sul rettilineo spostandosi a sinistra.

Nel post gara sia Tsunoda che l’Alpha Tauri sono rimasti piuttosto delusi del risultato, visto che con gomme nuove poteva ambire a qualcosa di meglio della diciassettesima posizione. Il giapponese ha detto, con un velo di ironia “Non so perché mi abbiano detto di rimanere nel trenino, forse la FIA credeva che fossi in lotta per la quinta posizione!”, mentre il Team Principal Franz Tost non ha voluto rilasciare dichiarazioni per la frustrazione. Intanto, la Federazione, ha ammesso che “Non ci sono stati errori di sistema o di procedura, ma è uno di quegli scenari imprevedibili che possono accadere, e non ci sono cambiamenti immediati che devono essere implementati”, pur ammettendo comunque che la procedura verrà discussa nei futuri Comitati consultivi sportivi.





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Alfredo Cirelli

The author Alfredo Cirelli

Classe 1999, sono cresciuto con la F1 commentata da Mazzoni, da cui ho assorbito un'enorme mole di statistiche non propriamente utili, che prima che Fuori Traiettoria mi desse la possibilità di tramutarle in articoli servivano soltanto per infastidire i miei amici non propriamente interessati. Per FT mi occupo di fornirvi aneddoti curiosi e dati statistici sul mondo della F1, ma copro anche la Formula E (categoria per cui sono accreditato FIA), la Formula 2, la Formula 3, talvolta anche la Indycar e, se ho tempo, anche tutte le varie formule minori in giro per il mondo.