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Tante cose sono relative in questo mondo. La puntualità, ad esempio, è una di queste. Quindi, totalmente a random rispetto agli orari canonici, arrivano le Pagelle Rimappate del GP del Belgio. Buona lettura. 

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LEWIS HAMILTON – 299.792 KM/S. Prendete un pizzico di Millenium Falcon, aggiungete una puntina di Enterprise, mixate il tutto con un po’ di Quicksilver ed avrete la Mercedes W08 Hybrid di Luigino. Causa talmente tanti Bang supersonici alla fine del Kemmel da far credere ai poveri abitanti delle Ardenne che sia tornata la guerra da quelle parti, e per la prima volta nella storia fa cambiare nome alla fotocellula in fondo al rettifilo, che dopo aver rilevato una velocità davvero troppo elevata è passata da essere “Speed Trap” ad essere “Speed Trop”. Il suo è un weekend positivo, che gli vale anche un nuovo soprannome: dopo aver vinto il GP, infatti, non ci sono stati dubbi su come chiamare una persona che, lamentandosi per l’errata cottura di un qualcosa alla coque, si chiedeva “Se questo è un uovo!”. PRIMO LEWIS

SEBASTIAN VETTEL – 950 CV. Nel corso del GP, ha seguito talmente tanto da vicino Lewis Hamilton che per la prima volta nella storia dell’umanità si è creduto di vedere un’ombra più chiara di colui che la stava generando. Il buon Bastiano, per mettersi alle spalle il #44, le ha davvero tentate tutte: scia (piuttosto bene, ma solo se c’è la neve), bucare il fondo della vettura per spingersi con i piedi, mangiare fagioli nel pre-gara per avere una sorta di overboost, ma con la W08 sul rettilineo per vincere servirebbe il Millenium Falcon. Tra l’altro pare che Vettel, alla fine del Kemmel, arrivasse sempre con il motore stallato. Questo perché, conscio della minore potenza della PU Ferrari, prima della partenza si sia sentito rispondere in un modo poco chiaro dai suoi meccanici alla cruciale domanda “Secondo voi, dove potrei trovare più cavalli?”. “STALLA”

DANIEL RICCIARDO – ∞. Si dice che in alcune parti del mondo già sia abitudine dire al prezzemolo “Sei in mezzo come un Ricciardo!”. Si candida prepotentemente al ruolo di Imperatore della Galassia sfanculando Verstappen in diretta TV, decidendo poi di puntare alla poltrona di Assessore dell’Universo quando spiega il perché delle continue rotture della RB13 dell’Olandese Violento. Certo è che quando la stessa domanda gliel’hanno fatta dei bambini ha dovuto arrangiarsi, convincendoli del fatto che fossero tutti quegli alberi presenti a bordo pista ad avergli fatto venire l’ispirazione per una guida particolarmente dolce. GUIDA DI ABETE

KIMI RAIKKONEN – 9.87. Prima che il Negramaro lì davanti decidesse di tirare alla Ferrari un Tiromancino, lui era alle prese con le Vibrazioni, riuscendo nella non facile impresa di riscrivere “Dedicato a Te” utilizzando solamente imprecazioni e blasfemie in dialetto bassaiolo finlandese. Si presenta con un fucile a canne mozze ai Box prima del GP salvo poi scoprire che non era quella la doppietta richiesta da Arrivabene e poi, per non lasciare gli italiani privi di rapporti con il calendario, decide di fregarsene di tutto ciò che di giallo incontra sul suo cammino, compreso il semaforo dell’incrocio prima di Stavelot dove causa un incidente con 76 macchine coinvolte. Si dice che addirittura nel Paddock abbiano iniziato a chiamarlo Jessica Fletcher, come la famosa protagonista della serie TV investigativa, per via di questa sua tendenza a non far caso, in Belgio, a qualsiasi cosa sia rivestita nel colore giallo. LA’ S’IGNORA IN GIALLO

VALTTERI BOTTAS – 5,98. Dopo la sua prestazione belga pare che Niki Lauda, per provare a recuperare i 3 punti persi da Hamilton in favore del finlandese in Ungheria, si aggirasse nel dopo gara armato di mazza ferrata per farli mettere almeno in testa a Toto Wolff. Però gli va dato merito di essere stato coerente con il proposito di inizio weekend, quando è arrivato in Belgio dicendo di “Non voler essere il 2°” e diventando effettivamente prima il 3°, poi il 4° ed alla fine addirittura il 5°. Finisce il weekend nel peggiore dei modi, venendo portato all’anagrafe da Toto Wolff che lo costringe a cambiare nome a causa del modo in cui, tra Raikkonen e Ricciardo, ha rievocato la posizione del terzo incomodo scarso durante il sorpasso Hakkinen – Schumacher a SPA 2000. RICORDO ZONTA

ESTEBAN OCON & SERGIO PEREZ – 85°. I due filetti di salmone più veloci del globo terracqueo in una gara sola hanno fatto volare talmente tanti ceffoni che al confronto il match tra Mayweather e McGregor è stata una partitella a “Lo schiaffo del soldato”. Il messicano infatti, riuscendo nella non facile impresa di non vedere un’auto che si noterebbe anche al buio e ad occhi bendati, decide di dimostrare al mondo che il soprannome “Checo” non gli sia stato dato a caso, mentre Ocon fa capire come lui sia in realtà un grosso matto, un mattone insomma, quando cerca in ogni modo di rendersi parte integrante del muro che porta all’Eau Rouge. Sembra comunque che l’intensificarsi della lotta tra i due abbia riscaldato a tal punto l’aria nel team da spingere anche Mallya ad alleggerirsi. VJ CANOTTYERA

STOFFEL VANDOORNE – 65. A fine gara il primo ringraziamento va agli organizzatori del mercato cittadino di Bruges, che hanno deciso di modificare gli orari domenicali di apertura delle bancarelle per lasciargli sulla piazza centrale lo spazio necessario per farlo schierare per il GP di SPA, viste le 87.654 posizioni di penalità accumulate. Va talmente piano che, visto il colorito arancione delle maglie di numerosi supporter presenti in pista, in più di un’occasione viene confuso per un pedone che transita improvvidamente in mezzo alla pista. Si dice che vista la sua vitalità in gara ed il suo andamento lento, ai limiti del claudicante, sia stato scritturato per una nuova serie TV, che parlerà di una piccola cittadina inglese nella cui fabbrica di automobili vengono prodotte spaventose macchine zombie. THE WOKING DEAD

FERNANDO ALONSO – 160 CV. Da buon cosplay di Nemo, quel pesce pagliaccio su 4 ruote che è la MCL32 riesce nell’impresa di toccare il “Moltoschifo”, essendo riuscita ad andare in confusione per via dell’eccessiva velocità avuta da Nando durante il suo giro veloce. Al via Matador scatta bene, poi però è costretto a mettere la 4^ e a quel punto la sua gara finisce lì, con i suoi Team Radio rivolti alla squadra sono un apostrofo arancione tra le parole “T’eambarazzo”. Qualcuno lo critica per l’aver abbandonato la corsa, ma pare si sia giustificato dicendo che con quella macchina, quelle prestazioni ed il guasto avuto in una certa curva durante le qualifiche, c’è solamente una cosa che il ritiro anticipato può fare. PUHON ACCOMPAGNARE SOLO

MAX VERSTAPPEN – R8. Nell’arco di una stagione è riuscito a friggere da solo quasi più PU dell’intero team McLaren, e pare che oltre a ciò abbia fatto fuori 3 iPhone, 4 frigoriferi, 3 forni a microhonde e un paio di attrezzi usati per convincere i bovini a fare qualcosa, i condiziona tori insomma. Dopo aver sentito il suo motore perdere potenza ha riscoperto addirittura le blasfemia nell’antica lingua della Vallonia, e tra l’altro pare che si sia ritirato per il surriscaldamento della sua PU, causato da una carenza di acqua. Motivo per il quale la sua sconfitta si è meritata un soprannome molto particolare, pensato per ricordare un’altra famosa debacle avvenuta in Belgio un paio di secoli fa. SCONFITTA DI WATERLOW

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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow