Quanti punti di penalità hanno i piloti di F1 sulle loro superlicenze?

Nel corso del GP di Miami di F1 ha fatto certamente molto discutere quanto fatto da Kevin Magnussen, che tra la Sprint Race e la gara ha accumulato in totale 65 secondi e 5 punti di penalità. Ma, a proposito di punti, come sono messi gli altri piloti di F1?

[Aggiornato al GP di Miami 2024]

Come funziona il sistema dei punti di penalità sulla Superlicenza FIA in F1

Dal 2015 la F1 ha deciso di adottare la “patente a punti”, con un sistema abbastanza simile a quello previsto dai vari Codici della Strada nazionali. Quando si riceve una penalità, in secondi, in posizioni o pecuniaria, o anche una reprimenda, i commissari possono comminare come sanzione accessoria l’aggiunta di punti di penalità, con un massimo di 3 per volta. Attenzione: il sistema FIA si rifà a quello britannico, in cui i punti si aggiungono, al contrario del nostro in cui i punti sulla patente vengono tolti alla commissione di un’irregolarità.

Questi punti restano sulla superlicenza per la durata di un anno solare dalla commissione dell’infrazione, passato il quale vengono scalati. Nel caso però qualcuno dovesse raggiungere quota 12 punti in un solo anno, scatterebbe la squalifica per un Gran Premio.

Finora non è mai capitato che in F1 qualcuno venisse squalificato per aver raggiunto i 12 punti di penalità sulla superlicenza. Ci sono stati alcuni casi limite, come quello di Pierre Gasly, che alla fine del 2022 si trovò con 10 punti e con otto gare davanti prima di poterli iniziare a scalare. È successo però in Formula 2 nel 2019, quando Mahaveer Ragunathan saltò il round in Austria per aver raggiunto il limite.

Di seguito, ecco tutti i punti di penalità che hanno al momento i piloti di F1 (l’articolo verrà aggiornato nel corso della stagione).

Max Verstappen: 2

Il campione del mondo in carica finora è stato ligio al dovere. Ma, dopotutto, se passi la maggior parte del tempo da solo, non potrebbe essere altrimenti. Finora ha raccolto soli due punti, al via del GP di Las Vegas 2023, quando in partenza accompagnò Charles Leclerc fuori pista in curva 1.

Sergio Perez: 8

In questo momento il messicano della Red Bull non è messo particolarmente bene. La seconda parte di stagione 2023 è stata per lui estremamente complicata, tanto da aver raccolto ben sette punti. Quattro, addirittura, nel solo GP del Giappone, quando ha prima effettuato un sorpasso sotto Safety Car, e poi ha speronato Kevin Magnussen al tornantino. Contatti anche con Albon a Singapore e con Norris ad Abu Dhabi. Quest’anno sembra aver iniziato con un approccio più tranquillo (partenza di Miami a parte…), e l’unico punto conquistato risale al GP dell’Arabia Saudita a Jeddah, a causa di un unsafe release durante il pit stop. In ogni caso, Perez deve stare attento, perché inizierà a scalare punti soltanto a partire da metà settembre, dopo il GP dell’Azerbaijan.

Charles Leclerc: 0

Al momento il monegasco è uno dei più corretti in pista, riuscendo a non conquistare punti di penalità da più di un anno.

Carlos Sainz: 1

Fino al sabato del GP di Miami i due piloti della Ferrari erano appaiati in questa classifica. La domenica Sainz ha però effettuato lo sgradito sorpasso, beccandosi un punto di penalità per il contatto con Oscar Piastri. La situazione non è preoccupante per lo spagnolo, essendo ben lontano dal limite, ma questo punto lo perderà soltanto tra un anno.

Lando Norris: 0

Oscar Piastri: 0

Ruolino di marcia perfetto per i due piloti della McLaren sinora, con la squadra di Woking che è l’unica, insieme all’Alpine, a poter vantare di avere entrambi i piloti con la fedina penale immacolata.

Lewis Hamilton: 4

L’inglese si presenta in questa classifica con una condotta discreta: finora solo due infrazioni, entrambe accumulate nel corso dell’estate 2023 per due contatti, il primo con Perez a Spa e il secondo con Piastri a Monza.

George Russell: 4

I due piloti della Mercedes hanno finora lo stesso ruolino di marcia, con quattro punti. I primi due Russell li ha ottenuti nel GP di Monaco quando, dopo essersi girato al Mirabeau a causa del sopraggiungere della pioggia, è rientrato in pista senza prestare attenzione, facendosi centrare dal sopraggiungente Perez. Questi punti li perderà alla fine del mese. I restanti li ha presi a Las Vegas, dopo essersi toccato con Max Verstappen.

Fernando Alonso: 6

La stagione 2024 non è finora iniziata benissimo per Alonso sotto questo punto di vista. Il pilota dell’Aston Martin ha preso tre punti nel GP d’Australia, quando la sua “guida potenzialmente pericolosa” ha indotto all’errore Russell nelle fasi finali di gara; gli altri tre sono stati presi neanche un mese dopo, in Cina, a seguito di un duello finito con un contatto con il connazionale Sainz.

Lance Stroll: 7

Se esistesse un mondiale dei punti di penalità (che idea balzana, a chi verrebbe in mente di creare mondiali assurdi?), l’Aston Martin sarebbe prima con 13 lunghezze. Stroll vanta infatti al momento sette punti, conquistati in tre gare diverse. Lo scorso anno, a Silverstone, Stroll entrò a contatto con Pierre Gasly dopo che il canadese aveva tagliato una curva e il francese si aspettasse che questo gli restituisse la posizione, in un equivoco dannoso per entrambi. A Las Vegas ci fu invece una penalità durante le prove libere, quando, dopo l’incidente di Albon, il pilota dell’Aston Martin andò a superare Sainz in regime di bandiera gialla. Infine, gli ultimi due punti risalgono al GP di Cina, quando prese in pieno Daniel Ricciardo durante la fase di ripartenza dopo la Safety Car.

Yuki Tsunoda: 3

Situazione positiva per Tsunoda, che al momento vanta appena tre punti di penalità sulla sua superlicenza FIA. Nessuno di questi è stato ottenuto in questa stagione: il primo risale al GP di Spagna dello scorso anno, quando, durante un duello, spinse fuori Zhou in curva 2. I rimanenti due punti sono stati ottenuti a Zandvoort, dopo un contatto con Russell in curva 1.

Daniel Ricciardo: 2

Ricciardo ha un punto in meno del compagno di squadra, ma va detto che un anno fa non aveva nemmeno un sedile in F1, e che successivamente ha dovuto saltare cinque GP per infortunio. In ogni caso, i suoi punti risalgono al GP della Cina di quest’anno, quando ha sorpassato Nico Hulkenberg in regime di Safety Car.

Nico Hulkenberg: 2

Il tedesco è stato piuttosto bravo finora, accumulando due punti che perderà a fine mese. L’unica penalità presa nell’ultimo anno risale infatti al GP di Monaco 2023, quando entrò in collisione con Sargeant al primo giro al Mirabeau.

Kevin Magnussen: 10

Il villain del GP di Miami è il pilota con più punti in questa speciale classifica, ben dieci: gliene mancano solo due prima di dover scontare una gara di ban. E la situazione per lui si fa ancora più complicata se si considera che i primi punti a suo carico risalgono al GP dell’Arabia Saudita, disputato il 9 marzo, e con quindi ancora dieci mesi e diciotto gare prima di poter iniziare a respirare. In quell’occasione, Magnussen venne penalizzato per un contatto con Albon in gara mentre cercava di aiutare il suo compagno di team Hulkenberg (dandogli lo spazio di aprire un gap per effettuare il pit stop), ricevendo 3 punti di penalità. Due gare dopo, in Cina, Magnussen ha poi preso altri due punti per un altro contatto, questa volta con Tsunoda. Ma il capolavoro è stato nel GP di Miami: nella Sprint Race ha ricevuto ben cinque penalità, per un totale complessivo di 35 secondi e 3 punti, per la condotta tenuta nella difesa con Lewis Hamilton. In gara ha poi ricevuto “solo” altri 20 secondi e 2 punti per un contatto con Sargeant, sbagliando poi a scontare la penalità. Di certo non vogliamo tirargliela, ma con la guida mostrata in queste prime sei gare, forse è il caso che Oliver Bearman inizi a liberare spazio sulla sua agenda.

Esteban Ocon: 0

Pierre Gasly: 0

Per l’Alpine vale lo stesso discorso fatto per i piloti della McLaren. Menzione d’onore per Pierre Gasly, che aveva iniziato la stagione 2023 a soli due punti dalla squalifica, e che poco più di un anno dopo si è ritrovato a zero punti.

Alex Albon: 0

Stessi punti di quelli ottenuti in pista, ma almeno in questo caso è una statistica positiva.

Logan Sargeant: 8

Il pilota della Williams è al momento uno dei piloti messi peggio in questa speciale classifica. Al momento ha otto punti, accumulati in quattro gare diverse. Ironicamente, le prime due infrazioni riguardano dei contatti avuti con Bottas, il primo a Monza alla Variante della Roggia, e il secondo a Suzuka all’Hairpin. In Messico poi, durante le qualifiche, lo statunitense è stato reo di aver superato Tsunoda in regime di bandiera gialla. Infine, quest’anno in Cina, si è toccato in gara con Hulkenberg, accumulando altri due punti per un totale di otto. Con davanti altri cinque mesi prima di poter vedere il numero dei punti decrescere, Sargeant dovrà certamente stare attento d’ora in avanti.

Valtteri Bottas: 2

L’impalpabilità di Bottas in gara ha quantomeno il pregio di causargli pochi problemi di condotta. Una sola infrazione commessa nell’ultimo anno, risalente al GP del Messico, quando il finlandese mandò in testacoda Stroll.

Zhou Guanyu: 2

Il cinese ha gli stessi punti del compagno di squadra, nel suo caso rimediati per un contatto al via del GP d’Ungheria con Ricciardo.

Nyck De Vries: 2

Nell’improbabile ipotesi che Nyck De Vries torni a correre in F1 nei prossimi due mesi, si ritroverà con due punti di penalità accumulati, risalenti allo scorso GP d’Austria, quando spinse Magnussen sulla ghiaia in curva 4 durante un duello.

Liam Lawson: 0

Il suo ritorno in F1 è certamente più probabile di quello di De Vries, ed è quindi bene notare come il neozelandese, nelle cinque gare corse lo scorso anno in Alpha Tauri al posto di Ricciardo, sia riuscito a tenere la fedina penale pulita. Un risultato da non sottovalutare per un rookie.

Oliver Bearman: 0

È vero, ha corso solo una gara. Ma dopotutto, Magnussen ha dimostrato come possa essere sufficiente per entrare nella leggenda. E a proposito, è d’uopo ricordare che in caso di squalifica del danese, Bearman sarebbe il primo candidato per sostituirlo.