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Jean-Eric Vergne domina e conquista l’ePrix di Parigi: finisce in disastro il duello tra Di Grassi e Lotterer





Jean-Eric Vergne profeta in patria. Si conclude con la vittoria di JEV l’ePrix di Parigi una gara adrenalinica che si è conclusa con un finale bruciante. Dopo una prima fase di lotta serrata nelle prime posizioni, la seconda metà di corsa ha visto un duello cocente tra Di Grassi e Lotterer, culminato in un crash inaspettato alle ultimissime curve. Crash maturato per mancanza d’energia sulla vettura #18 dell’ex WEC…

Jean-Eric Vergne domina e conquista l'ePrix di Parigi: finisce in disastro il duello tra Di Grassi e Lotterer

In prima fila scattano i rivali Vergne e Bird: JEV fa un buono spunto mentre l’inglese deve subire l’attacco di André Lotterer. Ma la gara è subito congelata con la Full Course Yellow (la VSC elettrica) a causa della monoposto di Nicolas Prost piantata in pista. Ai box sono costretti a rientrare Blomqvist ed Evans. Blomqvist ha infatti tamponato Prost, ed è stato a sua volta tamponato da Evans, coinvolgendo anche Ma Qing Hua.

Al giro 3 Antonio Felix Da Costa va lungo e scivola drammaticamente in 17^ posizione: ricominciano a sventolare le bandiere gialle. Daniel Abt intanto s’impossessa del 10° posto scavalcando D’Ambrosio. Le Audi sono molto in palla: anche Di Grassi si appiccica al posteriore di Maro Engel. E anche in testa alla corsa s’accende la sfida, con Lotterer che si riaggancia marcando il giro più veloce. Da Costa rientra infine ai box (tra l’altro percorrendo gli ultimi metri a spinta) e si ritira per un problema tecnico.

Al 7° giro Daniel Abt riesce a strappare la 9^ posizione a Felix Rosenqvist: al giro successivo infila anche Lopez. In contemporanea si rivelano i vincitori del FanBoost: Di Grassi, Abt e Buemi (al momento 5°, 8° e 6°). La gara si assesta nei giri seguenti. Ma al 14° giro arriva l’ordine a Prost di rientrare in pit-lane: bandiera nera con disco arancio per via dell’ala posteriore pericolante. Il gruppone s’è spaccato in due: davanti il trio più veloce, dietro tutti gli altri. Intorno al 17° giro Bird e Lotterer sono sempre più vicini e Vergne appare più in difficoltà.

©DS Virgin Media
©DS Virgin Media

Più vanno avanti i giri più Bird si appiccica al posteriore di Vergne: sono tre piloti in meo di mezzo secondo. La pressione che l’inglese mette addosso al francese è elevata. Ma Lotterer reagisce e appena l’inglese perde qualche centimetro dal team-mate lo riaggancia. Al 24° giro Bird fa il primo tentativo ma è costretto ad abortire. E rientrano tutti i box contemporaneamente! Le posizioni si decideranno sul filo del rasoio. Ma non cambiano, anzi, Vergne ci guadagna qualcosina. Di Grassi, Buemi e Mortara stanno un giro in più in pista, mentre tutti gli altri rientrano. Mortara continua a girare… mentre Di Grassi ed Engel duellano in pista: il carioca dell’Audi è riuscito a passare in 4^ posizione. E al 29° giro Buemi ha problemi radio (ai box non gli hanno attaccato il cavo), attaccato da Daniel Abt.

Di Grassi inquadra nel suo mirino la medaglia di bronzo, aggredendo il suo distacco da Lotterer a botte di giri più veloci. Forse incalzato dal carioca, Lotterer s’infiamma e assale Sam Bird. Al 35° giro si perfeziona un sorpasso sanguigno: l’ex WEC s’infila tra Bird e il muro con le ruote bloccate, finendo per toccare l’avversario. E l’inglese viene così raggiunto anche da Lucas Di Grassi, che lo infila. Il podio virtuale vede quindi Vergne 1°, Lotterer 2° e Di Grassi 3°, mentre a Bird rimane la medaglia di legno. Il carioca però è di nuovo all’attacco e vuole anche l’argento: vuole approfittare dell’alettone vibrante del rivale della Techeetah.

Al 42° giro Mortara va a muro dopo aver toccato Lopez, vanificando una buona corsa (costruita su un’ottima strategia): scivola 13°. E in contemporanea si apre un «fascicolo» sul sorpasso di Lotterer a Bird. Al 44° giro finisce il duello tra Buemi e Abt: il tedesco conquista la 6^ posizione sfruttando il FanBoost e infilandosi in un fazzoletto minuscolo di spazio. Intanto la situazione di Lotterer si fa tragica. L’energia crolla e Di Grassi è in palla. Mentre il vantaggio di JEV pian piano si erode. Ma da un giro all’altro Lotterer fa un errore e il vantaggio di JEV si apre a 4.5 secondi: il #18 ha chiuso in faccia la porta al Campione in carica, perdendo tempo. Il distacco però si fa un elastico perché Vergne risparmia e i due di dietro spingono.

Nelle ultime curve un disastroso incidente scombina la classifica mentre Jean-Eric Vergne vince l’ePrix di Parigi. A traguardo Lucas Di Grassi chiude al 2° posto mentre la macchina sfasciata di Sam Bird incassa il bronzo. Solo 6° arriva André Lotterer, protagonista del duello col carioca. Il pilota della Techeetah subisce un terribile calo di potenza e perde il 2° posto, chiude la curva mentre Bird lo stava passando e gli sfascia la vettura.

Furente la reazione di Lucas Di Grassi: André non si è comportato da pilota professionista – ha dichiarato ai microfoni Mediaset – Mi auguro che gli diano una penalità per la prossima corsa, altrimenti non so quale sia il messaggio che lasciano passare“. Lotterer invece non si sbottona: “Dobbiamo vedere cos’è successo con l’energia, era impossibile chiudere l’ultimo giro – e poi, in risposta alla giornalista che gli chiedeva conto delle furie altrui – No, francamente non m’interessa“.

Vergne allunga in classifica a quota 147 punti. Lo segue in 2^ piazza generale Sam Bird, 116 lunghezze. Rosenqvist è stazionario in terza posizione complessiva a 84 punti, così come Buemi, a 70 punti. Lucas Di Grassi scavalca il compagno Abt (56) impossessandosi della 5^ posizione, a quota 58 punti. Piquet ed Evans scivolano in 7^ e 8^ posizione, mentre Lotterer consolida la sua 9^. Turvey è decimo a quota 34, Lopez rimane 13° a quota 14.  La Techeetah si conferma in testa con un bottino di 188 lunghezze. Ferma al secondo posto la DS Virgin a quota 133, mentre l’Audi risale sul podio costruttori con 116 punti contro i 109 della Mahindra.





Tags : André LottererJean Eric VergneLucas Di GrassiParis ePrix
Marco Di Geronimo

The author Marco Di Geronimo

Nato a Potenza nel 1997, sono appassionato di motori fin da bambino, ma guido soltanto macchinine giocattolo e una Fiat 600 ormai sgangherata. Scrivo da quando ho realizzato che so disegnare solo scarabocchi. Su Fuori Traiettoria mi occupo, ogni tanto, di qualcosa.