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Intercontinental GT Challenge, pronti per la 12 ore di Bathurst 2023: info, orari e dove vederla





Correre 12 ore in una pista disegnata per gli eroi, che attraversa vigneti, va su e già per una collina e dove le vie di fuga sono cosa rara. A condimento del tutto bisogna sperare che qualche canguro non decida di zompettare in carreggiata mentre stai scollinando (o per meglio rendere l’idea, tuffando) verso la curva Griffins ad oltre 245 km/h. Signore e Signori, queste frasi non rendono nemmeno vagamente l’idea di cosa sia la 12 ore di Bathurst, ed è per questo che di seguito vi forniremo tutte le info utili per apprezzare al meglio questa gara.

Bathurst
© Audi Media Center

Info e record

Il Mount Panorama Circuit è stato inaugurato il giorno di Pasqua del 1938. Nell’attuale configurazione conta 23 curve (14 a sinistra e 9 a destra) per una lunghezza totale di 6.213 m ed un dislivello di ben 174m! Il record per una vettura di classe GT3 appartiene a Christopher Mies che a bordo dell’AUDI R8 LMS senza restrizioni, nel 2018 ha fermato il cronometro ad 1’59″291. Vi rimandiamo a questo video per apprezzare al meglio il capolavoro.

L’edizione 2022 ha visto trionfare l’equipaggio del team SunEnergy1 Racing con l’equipaggio composto da Kenny Habul, Martin Konrad, Luca Stolz e Jules Gounon alla guida di una Mercedes AMG GT3 Evo, mentre il record assoluto di vittorie è in mano all’australiano John Bowe. Il padrone di casa è riuscito a trionfarvi alla guida di tre vetture diverse: una Mazda RX-7 SP nel 1995, una BMW 335i nel 2010 e una Ferrari 458 GT3 nel 2014.

Da segnalare che domenica 5 febbraio 2023 saranno impegnati in pista anche i nostri Valentino Rossi (alla sua seconda gara a bordo della BMW M4 GT3 e reduce dal podio alla 24h di Dubai), Mattia Drudi sull’Audi R8 ufficiale e l’Asso Pigliatutto, l’Italo-Svizzero Raffaele Marciello (a bordo della sua Mercedes AMG GT3).

Il circuito: temuto e rispettato

il Circuito di Bathurst è identificato come il più difficile in calendario da molti piloti GT: Mattia Drudi, durante la sua ospitata alla nostra diretta Twitch della 24h di Daytona, l’ha definito addirittura più impegnativo del vecchio Nürburgring proprio per via dei muretti ravvicinati, le alte velocità e le pendenze delle curve specialmente nella sezione del Mountain.

Mappa Mount Panorama
© Nick Carson

Immaginiamo di percorrere lo strepitoso circuito australiano: premiamo l’acceleratore e ci troviamo già alla curva Hell, un sinistra secco di 90°. Fondamentale avere una giusta linea per poter aprire presto il gas e portare velocità lungo il Mountain Straight. Qui, dopo una ripidissima discesa, si imposta la curva Griffins Bend, un lungo destra a salire e senza vie di fuga che ci porta verso la sezione più impegnativa e distintiva di Mount Panorama. Usciti da questo destra da 130 km/h di percorrenza, si arriva ad un sinistra veloce e soprattutto un tornante in salita sempre a sinistra contraddistinto da tanto grip e tanta velocità di percorrenza rispetto al suo raggio stretto, chiamato The Cutting. In questo tratto la pista spiana leggermente e, dopo un destra da fare in pieno, si arriva ad un destra-sinistra da pelo sullo stomaco: qui la macchina si schiaccia, sobbalza e scoda, ma bisogna tenere giù il piede e sfiorare il muretto a destra appoggiandosi al cordolo. Se tutto va come deve andare abbiamo appena passato Quarry e ci arriva in faccia la serie di 4 curve velocissime verso sinistra. La differenza la si fa soprattutto a Sulman Park (piega da 210 km/h con uscita a lambire il muro di cemento) e McPhillamy Park dove, finalmente, si vede un po’ di ghiaia all’esterno della traiettoria. Qui la pista di Bathurst cambia la sua natura: ora si scende! Si entra nelle Esses: tratto da fare praticamente tutto con il freno appoggiato e il posteriore della vettura che vuole scambiarsi di posto con l’anteriore. Avere una macchina ben bilanciata con anti-dive e compressioni è fondamentale per attenuare il trasferimento di carico all’anteriore e cercare di tenere la macchina più neutra possibile. Dopo questo impegnativo tratto arriva Forrest’s Elbow: un tornante secco verso sinistra, dove nel 2019 Campbell si è inventato un sorpasso da panico, risultato poi decisivo per la conquista di quell’edizione. Se non abbiamo piegato la sospensione sul muro esterno, via lungo Conrod Straight, dove si raggiungono le velocità più alte (addirittura 290km/h con una GT3!) e dentro a The Chase, chicane aggiunta a fine anni ’80 per ovvi motivi di sicurezza, che rappresenta l’ultimo limpido punto di sorpasso. Chiude questo giro incredibile Murray’s Corner, un sinistra 90° secco che immette sul rettilineo di partenza.

Gli orari della 12 ore di Bathurst 2023

La gara si terrà domenica 5 febbraio: come da tradizione, lo start sarà dato alle 5.45 locali, e pertanto gli orari italiani saranno i seguenti:

  • Sabato 4 febbraio

19:45 -> Partenza della gara

  • Domenica 5 febbraio

07:45 -> Arrivo della gara

In Italia potrà essere seguita sui canali YouTube ufficiali dell’organizzatore. Questo è il link della prima parte di gara, mentre qui trovate il programma completo dell’evento.





Tags : 12 ore bathurstbathurstgtGT3gtwcintercontinental gt challengeMount panorama
Marco Gabriele Nesi

The author Marco Gabriele Nesi