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Nakajima, vice-presidente di Toyota Gazoo Racing: “L’idrogeno per tenere in vita il motore a scoppio”





A margine della 6 Ore di Imola abbiamo avuto l’onore di intervistare Kazuki Nakajima, ex pilota ora vice-presidente di Toyota Gazoo Racing Europe. Il campione del mondo 2018-19 e tre volte vincitore a Le Mans ci ha raccontato il futuro possibile che i giapponesi vedono per i motori a combustione interna, con l’idrogeno a sostituire la benzina.

toyota idrogeno
© Toyota

FT: “Che programmi futuri avete con l’idrogeno, anche riguardo al trasferimento di know-how dalla pista alla strada, e che programmi state perseguendo al momento?”

Kazuki Nakajima: “In Toyota, dal 2021, abbiamo iniziato a far gareggiare un’auto a idrogeno, la Corolla GR. Questo progetto praticamente è stato iniziato da Morizo-san, come lo chiamiamo noi, cioè Akio Toyoda, che come pilota della stessa auto ha avviato i lavori. In Toyota poi abbiamo fatto tantissima ricerca e sviluppo sui motori a combustione interna a idrogeno. Abbiamo iniziato con H2 gassoso, facendo pochi giri alla volta, e c’era meno potenza che girando col normale motore a benzina. Da quella volta abbiamo fatto grandi passi avanti in tema di autonomia e potenza, e ora siamo arrivati ad avere leggermente più potenza che con la normale benzina, usando lo stesso motore, e non ho il numero esatto ma penso che al momento anche a livello di mileage siamo quasi ai livelli della benzina.”

FT: “E per fare questo avete scelto di passare all’idrogeno liquido?”

Nakajima: “Sì esattamente, questo era il prossimo punto. Praticamente dall’anno scorso abbiamo iniziato a usare l’idrogeno liquido, che effettivamente è stato un grande passo in avanti per aumentare l’autonomia a parità di volume di idrogeno, perché quello liquido è molto più efficiente del gassoso. Quindi ora in Giappone stanno gareggiando con l’idrogeno liquido nei motori a combustione interna, è stato un grande passo avanti. E abbiamo anche un’auto di prova stradale, la GR Yaris che ha preso parte a una dimostrazione nel Rally del Belgio due anni fa per la prima volta. E anche con questa ci sono un sacco di prove che stanno andando avanti.”

© Toyota

FT: “Quindi, riguardo al futuro, state pensando di aggiungere alle fuel cell anche l’idrogeno in combustione? Diciamo per avere due tipologie di auto”

Nakajima: “Sì. Ma fondamentalmente, non solo riguardo all’idrogeno, come Toyota stiamo guardando a tutte le possibili direzioni. Abbiamo iniziato con le hybrid, sulle quali continuiamo a impegnarci coi sistemi ibridi, e facciamo anche le elettriche a batteria. Ma anche le fuel cell, che stanno già circolando”

FT: “Ah sì. l’anno scorso a Le Mans, nel paddock, abbiamo visto girare le Toyota Mirai”

Nakajima: “E anche a Parigi ne stanno usando tante, anche come taxi, quindi c’è davvero tanto lavoro che stiamo portando avanti. E poi ovviamente c’è l’idrogeno in combustione, che è la novità. Questo è qualcosa che gli ingegneri e in generale l’industria automotive han sempre pensato che fosse difficile da conquistare, ma grazie a una serie di miglioramenti tecnici ora stiamo riuscendo a dimostrare che si può fare, almeno in ambito racing può essere una delle soluzioni. Quello che stiamo cercando di raggiungere, la carbon neutrality, può essere fatta anche mantenendo il suono del motore, perché crediamo, soprattutto nel motorsport ma anche in generale per gli amanti delle auto, che il suono del motore, con le sue vibrazioni, è essenziale

FT: “È fondamentale, è una delle cose più importanti”

Nakajima: “Sì, e infatti questa è una delle più grandi ambizioni di Toyota, partendo proprio da Akio-san, che vuole mantenere in vita i motori a combustione interna. E allo stesso tempo vuole raggiungere la carbon neutrality”

FT: “Tenere vivi per sempre i motori a combustione interna?”

Nakajima: “Per la sostenibilità è un grande punto di discussione, e un grande obbiettivo per noi. Personalmente, come pilota di auto, ma anche come spettatore delle gare, ascoltare i rumori meccanici dei motori, il profumo, il suono, è qualcosa che non posso immaginare di non avere in pista. Già qualche anno fa mi chiedevo come sarebbe stato il futuro delle corse, perché tutti già parlavano di auto a batteria, e cose del genere, e io faticavo a vedere un futuro di quel tipo.”

FT: “Ho visto girare a Le Mans il prototipo di ACO, a fuel cell, non ho sentito emozioni.”

Nakajima: “Io penso che fuel cell e battery EV possano essere una delle opzioni, ma se tutto andrà in quella direzione, soprattutto per il motorsport, credo che non sarà la strada giusta. È una mia opinione, ma avere queste auto a combustione di idrogeno è un qualcosa che davvero mi ispira”

© Toyota

FT: “Quindi, se ci dovesse essere una classe a idrogeno nel WEC, parteciperete con l’idrogeno a combustione?”

Nakajima: “Questo è il nostro target, è quello a cui stiamo puntando. Sostanzialmente non possiamo ancora impegnarci ufficialmente perché [la classe H2] è ancora in sviluppo.”

FT: “E ultimamente la hanno rinviata di anno in anno”

Nakajima: “Sì ma allo stesso tempo non è un segreto che si stia cercando di farla e che sia un nostro desiderio, un nostro obbiettivo futuro”

FT: “E cosa farete con l’attuale GR010? Svilupperete l’auto, ci sarà un nuovo modello, passerete a quella a idrogeno?”

Nakajima: “Non è così facile, per come vediamo il futuro, switchare tutto subito sull’idrogeno, perché a livello di racing va capita anche quale sarà l’infrastruttura, perché dovremo caricare l’idrogeno, quindi non può essere un qualcosa che dipende solo da noi, bisognerà capire anche le idee dell’organizzatore. Quindi in definitiva penso che ci sarà una transizione [da GR010 a H2], ma è ancora troppo presto per dirlo. Ma un approccio realistico è sicuramente quello di avere due attività parallele, Hypercar e Hydrogen a un certo punto, e poi lentamente passare al solo prototipo a idrogeno.”

FT: “Riguardo all’auto attuale, Ferrari è passata da due a tre auto, state pensando di fare la stessa mossa?”

Nakajima: “Dobbiamo valutare quali sono i vantaggi e gli svantaggi, ovviamente se guardi ai semplici numeri sembra che sia meglio avere più auto, per aumentare le chance di vittoria”

FT: “Come Porsche che ha venti auto”

Nakajima: “Sì esatto (ride), però quando aumenti il numero di macchine sale anche la difficoltà nel fornire componenti, ricambi, quindi dobbiamo valutare sotto questo punto di vista la possibilità di aumentare”

FT: “Insomma, rimarrete con due auto in futuro”

Nakajima: “Per quest’anno sicuramente, per il futuro è un qualcosa su cui abbiamo bisogno di ragionare, è troppo presto ora per parlarne”

© Toyota

FT: “È importante per voi correre in Italia? E tornare a Interlagos e Austin? Ci sarebbe qualche altra pista che rivorreste nel WEC?”

Nakajima: “Venire in Italia è sempre bello, soprattutto ora con Ferrari e Lamborghini abbiamo visto tantissimi fan, anche l’anno scorso a Monza c’era una bellissima atmosfera. Sappiamo che tanti sono per Ferrari ma nonostante ciò non ha niente a che vedere col calcio”

FT: “No, secondo me qua da noi hai tifo da calcio in F1, chi viene a vedere il WEC è tanto appassionato, di tutti”

Nakajima: “Questo tipo di pubblico è grandioso, lo apprezziamo tanto. I tifosi italiani sono davvero appassionati, assomigliano un po’ ai tifosi giapponesi, conoscono veramente bene cosa sta correndo, i dettagli racing. È sempre bello essere qui. Riguardo agli altri circuiti, è bello tornare in Brasile, anche i fan brasiliani sono amanti di tutto il motorsport, e poi il mercato brasiliano è molto importante per Toyota. Mi han detto che l’ultima volta là, nel 2014, anche se io non ero nell’equipaggio, c’era stata molta collaborazione con la divisione locale. E stiamo pianificando anche quest’anno qualcosa di simile, sarà grandioso tornare in Brasile. È molto bello andare in tanti posti diversi in giro per il mondo, includendo gli USA. Il Texas è ottimo per noi, perché adesso proprio lì abbiamo l’headquarter di Toyota per il Nord America!”

FT: “Praticamente perfetto per voi! Pensi ci sia un qualche mercato che vi manca al momento?”

Nakajima: “Penso sia ben bilanciato onestamente, ovviamente come produttore giapponese magari potremmo sperare in un aumento delle gare in Asia”

FT: “Ad esempio con la gara cinese che c’era un po’ di anni fa? O l’Australia, può essere interessante?”

Nakajima: “Sì, c’era la gara cinese, ma effettivamente l’Australia è un mercato anche più interessante, perché è molto importante per Toyota. Bisogna considerare però il numero di gare totali, non è così semplice”

FT: “Che obbiettivi avete per la stagione, se c’è un sogno, un risultato che vorreste raggiungere più di ogni altro?”

Nakajima: “L’obbiettivo più grande per noi è ovviamente Le Mans, direi che è importante tanto quanto vincere il Campionato, quest’anno per noi anzi è perfino più importante. Quindi sì, obbiettivo numero uno Le Mans”

FT: “Per riprendervela”

Nakajima: “Eh sì, questo è il vero obbiettivo. E il Fuji dopo Le Mans è il secondo target. Abbiamo capito nelle prime gare che non è facile vincerle come l’anno scorso, quindi è una grande sfida per noi”

FT: “Un sacco di competitors”

Nakajima: “Sì ed è una cosa che apprezziamo molto, di vedere così tanti avversari”

FT: “Magari con un po’ meno zavorra…”

Nakajima: “Hahaha sì ma sai che non ne possiamo parlare. Ci basta vedere una sfida giusta, tra tutti i concorrenti”

© Toyota




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Tommaso Costa

The author Tommaso Costa