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WEC & Endurance

WEC, 6H del Fuji: prima fila Toyota, bene Porsche. Difficoltà Ferrari





Dopo i tre turni di prove libere, andati a Ferrari, Toyota e Toyota, nel pomeriggio giapponese si sono tenute le tre sessioni di qualifica dedicate a ogni categoria. In GTE comanda il solito Ben Keating su Corvette, mentre United Autosports si è presa la pole delle LMP2. In Hypercar difficoltà nel finale per Ferrari a causa della leggera pioggia sopraggiunta, mentre Toyota non fallisce in casa conquistando tutta la prima fila.

© Toyota Gazoo Racing

Si arriva alla qualifica dopo tre turni di prove libere, che hanno visto prima Ferrari e poi due volte Toyota in testa alle sessioni. Vicina Peugeot, soprattutto nelle FP3 dove ha concluso seconda a 4 decimi.
Pista dichiarata bagnata, per la qualifica come al solito si parte dalle GTE, con molti dentro con le gomme Rain inizialmente. Ried di Proton è fra questi, ma capisce subito che la pista è già troppo asciutta e rientra ai box prima ancora di lanciarsi, passando alle slick. Stessa mossa per la #21 di AF Corse. Si chiudono i primi giri cronometrati, ancora lenti, con Al Harthy di Ort by TF che prende il comando della sessione in 1’43” e mezzo, davanti a Hyett di Project 1 – AO e Hoshino di D’Station. Salgono poi in seconda e terza posizione Kimura di Kessel #57 e Keating sulla Corvette.
Si inizia a fare sul serio, 1’40″128 per Al Harthy, che mantiene la prima posizione. Oltre 3″ sotto i precedenti giri anche D’Station #777 e Iron Dames #85, poi arriva Kimura di Kessel #57, che si issa in pole provvisoria in 1’39″561. Seconda la Bovy con un ottimo 1’39″577, a soli 16 millesimi. Al Harthy, che era finito terzo, torna in testa alla sessione con 1’39″344. Salgono poi in cattedra Kimura di Kessel, al limite del 1’39”, e Ben Keating che fa segnare un gran 1’38″373. Risponde la Bovy, si scende di altri altri tre decimi , ottimo 1’38″373 per mettersi al comando.
Quattro minuti dal termine, replica di Corvette, 1’38″338 per il solito Ben Keating, mattatore della categoria quest’anno, che ritrova la pole provvisoria per 35 millesimi.
Ultimi tentativi a vuoto per D’Station che non riesce a migliorare la terza posizione, mentre sale in quarta piazza Ian James di Northwest AMR (gestita da Heart of Racing). Mancano solo un paio di minuti, gomme finite un po’ per tutti, niente da fare per le varie Ferrari di Kessel, con la 57 e la 83 (Richard Mille) che falliscono gli ultimi tentativi. Migliora invece la Ferrari #21 di Koizumi, quinta.
Bandiera a scacchi, è pole position per Ben Keating su Corvette #33! A 35 millesimi una ottima Bovy, mentre seguono a più di mezzo secondo di distanza le Vantage di D’Station e Northwest AMR e le Ferrari di AF Corse #21 e Kessel Racing #57.

© Corvette Racing (grazie per lo screensaver)

Tocca alle LMP2, dove nessuno ha dubbi sulle coperture, tutti dentro con l’unica mescola disponibile di slick Goodyear. Dopo aver saggiato la pista tanti vanno subito al cambio gomme: un solo giro e si tolgono le coperture usate, per passare alle nuove e provare il giro veloce fino alla fine della sessione.
Rimangono invece in pista Inter Europol, che trova il primo posto con un lentissimo 1’43”, e United Autosports, anch’essi a passeggio in 1’40”. Al giro successivo si comincia ad andare su tempi interessanti, soprattutto con la pole provvisoria di Albert Costa di Inter Europol, 1’34″710, di un secondo e mezzo davanti alle due United.
Scaldate le seconde coperture iniziano ad arrivare i tempi di chi si è fermato per il pit stop (senza rifornimento, non consentito!), con Vector Sport #10 che trova la seconda piazza provvisoria con Aubry. In testa passa Jarvis di United, con un buon 1’32″705. Prema in seconda posizione poi, Caldarelli sulla #63, quindi Vector risponde e ritorna seconda, subendo poi un lungo bloccaggio alla prima curva. Jarvis batte sè stesso e migliora la pole, 1’32″453, seguito poco dopo da Hanson sulla gemella #22, secondo.
Sorpassa tutti Deletraz, con la WRT #41 fa segnare 1’32″403, che vale la prima posizione provvisoria. Immediata risposta di Hanson su United #22, primo in 1’32″182.
Quattro minuti alla fine, pit stop per chi non lo aveva fatto in precedenza, vedremo se ci sarà abbastanza tempo per scaldare bene le coperture senza armadi di pre-riscaldo, dubito.
Ci riprova WRT #41, ma all’ultimo settore butta il giro Deletraz, mentre Fittipaldi di Jota si issa in quarta posizione a 6 decimi dalla testa, seguito da Vector e dall’altra WRT, la #31 che si vede tra i primi solo ora nel finale. Perdono nell’ultimo settore WRT #41, Jota con Fittipaldi, Caldarelli su Prema, le gomme sono in difficoltà, e il primo o secondo settore record non riescono a essere conclusi con una ottima prestazione nel terzo e ultimo settore per chiudere il giro della pole. Bandiera a scacchi, settore record di Fittipaldi che appunto perde tutto nel finale rimanendo quarto, record poi per Hanson, nello stesso settore e con lo stesso risultato alla fine, mezzo secondo di ritardo. Anche Inter Europol, a pochi millesimi dal record nel primi due settori, perde 6 decimi nel finale, perciò è quinto Albert Costa. Pure Jarvis sull’altra United ha problemi a migliorare quel benedetto ultimo settore, e non riesce ad attaccare la pole dei compagni di squadra, rimanendo terzo. Pole quindi per la #22, con Deletraz su WRT #41 in seconda piazza a 91 millesimi.

© United Autosports

Tocca ora alle Hypercar, tutti con slick ma su pista ancora dichiarata bagnata. Si parte molto piano, scivolano tantissimo in uscita box la Porsche Jota e la Cadillac che escono davanti a tutti. Attenzione a Peugeot, che per l’evento avrà limite di uso del 4×4 ibrido abbassato addirittura a 135 km/h su asciutto, mantendo i 150 km/h su bagnato, contro Ferrari e Toyota con la soglia di attivazione sempre fissata a 190.
Nel giro di riscaldamento curiosa sfida sul dritto tra le Ferrari e la Peugeot #94 di Duval, che quasi si scontrano scaldando le gomme zigzagando! La #94 sarà investigata dopo la sessione. Primi giri ovviamente a passeggio o quasi per tutti, anche se c’è l’incognita meteo per qualche nuvola pesante all’orizzonte. Con la pista fredda si sta rivelando difficile scaldare bene le coperture, più di qualcuno sta ragionando su almeno due giri di lancio, mentre fa segnare un 1’33” alto Jota, che prende la prima piazza, assolutamente provvisoria, davanti alle due Peugeot.
Ecco quindi due giri di preparazione annunciati in radio per la 499P #50, mentre Calado sulla gemella #51 crede che le gomme siano in temperatura ed è pronto a partire anticipando i tempi.
Pole provvisoria di Da Costa su Hertz Jota, 1’29″436, è il primo a scendere sotto il minuto e mezzo. Migliora poi nel giro successivo in 1’29″111. Terzo giro cronometrato, il primo fatto spingendo, ed è pole provvisoria per Lynn su Cadillac, con un buon 1’28″770, seguito da Calado su Ferrari in 1’28″991. Passa poi al comando la Porsche #6 con Estre, che chiude il suo primo giro veramente lanciato in 1’28″687. Risposta immediata del manager e pilota di Toyota, Kobayashi, che chiude in 1’27″794 un bel giro con la GR010 #7. Sei minuti e mezzo alla fine, Hartley sull’altra giapponese si issa in seconda posizione, lontano però a +0.624. Leggermente in difficoltà le Ferrari, con Calado che dopo essersi beccato mezzo secondo di ritardo nei primi due settori perde tutto nel terzo, facendo tra l’altro segnare uno split identico alla 499P gemella e chiudendo a un secondo e 2 decimi dalla testa. Difficoltà per le rosse dovute a una leggera pioggerellina, che inizia fastidiosamente a farsi sentire soprattutto sul guidato. L’ultimo giro buono è probabilmente quello di Makowiecki, che si piazza quarto con la sua Porsche 963 #5.
A tre minuti alla fine la fastidiosa pioggia prosegue e intensifica, rendendo impossibile migliorare qualsiasi tempo. Finisce qua di fatto la sessione, proprio sul più bello, col colpaccio di Kobayashi, boss al volante, che ha fatto segnare il giro appena prima dell’inizio della pioggia. Bene le due Porsche ufficiali, terza e quarta, e ottimo lavoro anche degli americani di Cadillac, quinti. Delusione Ferrari, staccata di oltre un secondo, soprattutto a causa delle condizioni meteo variabili. Sparite nella seconda metà di sessione le Peugeot, che per troppi errori di guida non sono riuscite a chiudere un giro ben costruito.
Appuntamento a domani mattina alle 04:00, per la partenza della 6 Ore del Fuji.





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Tommaso Costa

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