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WEC & Endurance

WEC, 6H Monza: Alpine regola le Toyota, Glickenhaus rompe sul più bello





Trionfa Alpine nella gara endurance italiana. Francesi capaci di gestire le Toyota, vicine per tutte le 6 ore, mentre Glickenhaus che ha dominato la prima metà di corsa accusa un cedimento meccanico ed è costretta al ritiro. Non competitive a Monza le Peugeot, complici anche diversi problemi tecnici. In LMP2 ottima gara di Realteam by WRT, mentre in GTE Am le Iron Dames non riescono a confermare la pole, seconde dietro a Dempsey-Proton Racing. Shock finale per Ferrari in GTE Pro, costretta a un rifornimento a due minuti dal termine che regala la vittoria a Corvette.

© WEC

Nel sabato del weekend italiano si sono disputate le qualifiche, coi soliti 10 minuti a testa per GTE e prototipi, in sessioni separate. Negli Am per regolamento dentro i piloti bronze, con Ben Keating sulla TF Sport #33 che è il primo a segnare un tempo, molto buono, superato poi solo da Dempsey-Proton e Iron Dames. Avanti tra i Pro le Ferrari, con la #51 e la #52 che stanno davanti alle #92 e #91 di Porsche. Si rimette davanti a tutti TF Sport, mentre Corvette nel secondo giro prende la testa delle Pro, ma il tempo le viene cancellato. Dunque la #52 ruba la pole alla Ferrari GTE Pro gemella, davanti alla Corvette e alle Porsche. Americani che han trovato il tempo all’ultimo dopo due giri cancellati, e che nell’ultimissimo tentativo riescono a strappare la P2 di classe. Keating, mattatore tra gli Am, migliora il tempo un paio di volte, ma viene poi passato dalla Bovy proprio all’ultimo giro. Quindi è pole position Iron Dames, prima volta nella storia per una pilotessa, davanti a TF Sport e Proton.
Tra i prototipi tutti subito in pista, tranne le Toyota che preferiscono girare in solitaria. Primo giro cronometrato registrato dalla #34, seguita dalle due Jota. Tra le LMP2 vanno in testa in successione la Prema, poi United, poi Realteam. Glickenhaus al comando tra le Hypercar, seguita da Toyota #7, Alpine e Toyota #8. Viene poi cancellato il tempo alla #7. Secondo blocco di giri veloci, ritocca di quasi mezzo secondo il tempo la Glickenhaus, mentre si piazza provvisoriamente terza la Peugeot #94. Realteam WRT #41 si mette quarta assoluta davanti addirittura alla Toyota, idem la #22 di United, entrambe molto veloci. Passa poi davanti a tutte le LMP2 ARC Bratislava, mentre in Hypercar le Toyota al momento sono una 7° e l’altra fuori classifica, senza un tempo valido. Tre minuti alla fine e la Toyota #8 si issa seconda, mentre sbaglia in prima variante la Peugeot #93, ancora senza timelap. Mancano 2′ alla fine, United #22 va in pole di categoria. Improvvisamente red flag, a 1’35” dalla fine, perché si è fermata in pista la Peugeot #93. Sessione che non verrà ripresa, finisce quindi così, pole per gli americani in 1’35″416, davanti di quasi un secondo a Toyota #8 e Alpine, seguono l’altra Toyota e la #94 Peugeot. Classifica LMP2 con United #22, ARC Bratislava e Realteam WRT.

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Inizia alle 12:00 della calda domenica italiana la 6H di Monza, con la partenza lanciata che vede ben avviarsi Glickenhaus. Dietro ci prova Alpine su Toyota, con la giapponese che addirittura allunga la staccata e prova ad attaccare la SCG 007 LMH. La GR 010 #8 rinuncia e si tiene la seconda posizione, mentre la gemella #7 ci prova su Alpine ma viene respinta. Tenta quindi timidamente un attacco la Peugeot sulla seconda delle giapponesi. La United #22 dopo le prime curve supera Realteam WRT #41, che si era subito affacciata in avanti, mentre tra i Pro sono stabili le Ferrari GTE, che gestiscono le avversarie. Le Iron Dames mantengono la testa della corsa, inseguite da Ben Keating su TF Sport e da Dempsey-Proton Racing. GR Racing #86 finisce in testacoda al via in Prima Variante. Allunga Glickenhaus nei primi giri, sembra che gli americani abbiano un gran passo oggi. Alpine appiccicata a Toyota per la seconda piazza, mentre l’altra GR 010 è seguita breve distanza dalla Peugeot #94. La #93, partita dal fondo, sta risalendo la classifica. Al terzo giro Alpine si lancia dentro su Toyota in prima variante finalizzando il sorpasso, ma in uscita l’ibrido di Toyota le permette di rimettersi davanti alla Variante della Roggia, dopo aver percorso affiancati la Curva Biassono. Continua poi giro su giro la sfida Alpine vs Toyota, affiancate sul rettilineo d’arrivo per tre giri di fila, con i francesi che perdono in top speed e non riescono a provarci sull’auto giapponese. Contatto tra Northwest AMR e AF Corse #54 nelle Am, la Ferrari è in ghiaia a 12 minuti dal via. Comminato un drive through per il colpevole Dalla Lana, mentre viene chiamato un Full Course Yellow per intervenire con la gru sulla Ferrari #54. Pier Guidi su Ferrari #51 va già al pit, sorprendentemente presto. Forse sia per incrociare la strategia che per sfruttare il FCY, dove effettivamente si perde molto meno tempo in corsia box. Lo copiano nel giro successivo la Corvette e le Porsche. Stessa strategia per Toyota #7, che era quarta appena dietro la Alpine. Si dilunga questo FCY e quindi rientrano anche Gelael di WRT #31 e Perrodo di AF Corse #83, come anche Jota #38. Al giro successivo tra gli Am rientrano Project 1 #46 e #56, Spirit of Race #71, Proton #88 e la AF Corse #54 che si era inghiaiata. Anche l’altra Toyota #8 rientra, fa poi la stessa scelta United #22, prima in LMP2. Alla fine, visto il prolungarsi della FCY, rientrano quasi tutti, in particolare Prema e Richard Mille.

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Si riparte dopo una decina di minuti, ma purtroppo subito si pianta in pista la Peugeot #93, che già ieri si era fermata in pista bloccando le qualifiche. Prova un reset, riparte, si ferma nuovamente pochi metri dopo. Nel frattempo alla seconda variante la United va larga in ghiaia, e passa quindi la Jota. Dopo 5 minuti viene chiamato un nuovo FCY per la Peugeot, proprio mentre la #93 beffardamente rinizia a muoversi. Si pianta però inesorabilmente un’altra volta l’auto francese all’ingresso box, per pochissimi metri non le riesce il rientro in pitlane. Sfruttano il FCY tutte le auto che non si erano fermate poco fa, quando siamo alla mezz’ora di gara. Unsafe release per WRT #31, investigazione. Rientra Vector Sport #10, che si era trovata prima in LMP2, come Fuoco su Ferrari #52, unico tra i Pro che non si era fermato in precedenza. Anche Glickenhaus dentro, pit molto importante. Copiano però la strategia la Alpine e la Peugeot #94 che non si erano fermate prima. Tornano quindi in seconda e terza posizione le Toyota, Glickenhaus mantiene la testa. Viene spinta dai commissari la Peugeot #93, portata fino all’interno della corsia box, ma non oltre la linea che consente l’intervento dei meccanici. Dopo alcuni minuti e qualche reset riesce finalmente a muoversi la francese, che viene quindi riportata nel garage. Rimosso il secondo FCY, le Toyota partono all’inseguimento della Glickenhaus. Milesi di Richard Mille ci prova subito su Vector Sport #10, con Cullen che zigzaga un po’ troppo in rettilineo. 40′ dal via, Prema si butta dentro su United per la testa, ma va lunga in prima variante e rimbalza sui salsicciotti, ripassa il team inglese.
Fuoco, che si era trovato indietro tra le Pro dopo il pit spostato alla seconda FCY, passa la Porsche #92 e mira alla Corvette per riprendersi la piazza d’onore. Americani che a loro volta stanno provando a rimontare su Pier Guidi sulla #51, c’è meno di un secondo tra le due auto. Comunque bene le Ferrari oggi, ottimo passo anche grazie a un BoP leggermente più clemente del solito. Mentre ci si avvicina alla prima ora compare un allarme sulla Toyota #8, col team che inizialmente chiede di rallentare e poi, dopo aver fatto passare la sorella #7, domanda a Buemi di provare a proseguire. La macchina comunque non sta funzionando bene, per niente, e viene passata da Alpine in uscita Parabolica, coi francesi che han recuperato 2.5 secondi nell’ultimo giro.

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Un’ora di gara, continua a marciare fortissimo Glickenhaus, 26″ e 28″ di vantaggio su Toyota e Alpine. Prema in testa in LMP2, dopo aver regolato United #22. GTE Pro con Ferrari #51 al comando, mentre Ben Keating ancora senza pit stop è primo in GTE Am. Lamenta ancora problemi Buemi, con la #8 che ha solo 5″ di margine sulla Peugeot inseguitrice. Alpine intanto ci prova su Toyota per la seconda posizione, nel mezzo di un gruppone di GTE da doppiare, rischia molto Vaxiviere in ingresso Ascari, e supera poi i doppiati dal lato opposto di Toyota sul rettilineo posteriore, in pieno stile Hakkinen Schumacher Zonta. Lotta veramente esaltante, con Toyota che ci prova con il boost elettrico, ma la leggerezza di Alpine le permette di giocare come le pare in mezzo alle LMP2 doppiate che incontrano poi in Prima Variante. Va via la francese, ma il recupero su Glickenhaus pare impossibile, oltre 30″ di distacco. Gli americani stanno facendo un altro sport in queste prime fasi di gara. 4h 42′ al termine, Fuoco in pressing su Corvette, riesce finalmente a riprendersi la seconda piazza, in questo momento è doppietta Ferrari. Torna ai box la Toyota #8 dopo un lungo, l’auto continua a non performare a sufficienza. Anche l’altra GR 010 rientra per un pit, seguita al giro successivo dalla Alpine. Non riesce a passare momentaneamente seconda la Peugeot, costretta a rientrare nel medesimo giro. Dentro anche Glickenhaus, con quasi un giro di vantaggio sulle due francesi. Pit completo per la SCG 007, si mette al volante Derani. Peugeot esce dalla pitlane in contemporanea con la sopraggiungente Toyota #8, che nonostante i problemi di natura elettrica, confermati dai giapponesi, riesce agilmente a prendersi la quarta piazza. Prema, Richard Mille e United Autosports le prime tre in LMP2 quando ci si avvicina all’ora e mezza, mentre si rivede in corsia box la Peugeot #93, che rientra in pista probabilmente per acquisire dati utilissimi allo sviluppo. Momentamente prima la Porsche #92 in GTE Pro visto il pit stop di tutte le altre contendenti. Rientra quindi nel giro successivo, ripristinando le posizioni in pista. Precipita in classifica la D’Station #777, che quasi si ferma in pista, problema tecnico e possibile ritiro per Hoshino, che molto lentamente riporta l’auto nel garage. Alpine si trova incastrata nei doppiaggi dal gruppo Richard Mille, United e Realteam, che si giocano la seconda posizione in LMP2. Doppiaggi di GTE per queste ultime, che devono a loro volta essere doppiate dalla Alpine. Avviene pure un piccolo contatto tra la Alpine e Habsburg di RealTeam. Milesi lascia passare United, forse confondendosi con la Hypercar francese. Al giro successivo Habsburg si lancia dentro sulla Richard Mille alla prima chicane, andando leggermente lungo ma riuscendo a mantenere la posizione acquisita.

© Realteam

Superati i 100 minuti di gara, Prema è la prima a fermarsi per il terzo valzer di pit stop, seguita poi da tutti gli altri. Al volante del team italiano c’è ora il nostro Lorenzo Colombo, che bene ha figurato nei precedenti appuntamenti (e settimana scorsa in ELMS). Si fermano poco dopo anche Jota #28, Vector #10 e Inter Europol #34, che si erano ritrovate in testa. Ecco che torna quindi in testa United #22, seguita da RealTeam #41 e Colombo su Prema #9. Ci si avvicina alle due ore di gara, un terzo del totale, con Glickenhaus che ha aumentato il proprio vantaggio su Toyota, dai 17″ in uscita dai box a 37″ a 4h 8min dal termine. Nuovo FCY per l’insabbiamento della #21 di AF Corse, che si stava giocando il podio. La Ferrari è stata spinta in ghiaia dalla LMP2 #83 di Nielsen. È l’occasione per provare nuove strategie con le soste durante FCY, rientra la Toyota #8, full service con cambio pilota, al volante va Hartley. Solo splash and go per la 9X8 #93, che sta marciando dignitosamente ora, ovviamente in ultima posizione in una sorta di acquisizione dati e niente di più. Dentro al pit anche Alpine e l’altra Toyota, come la 9X8 #94. Tra le GTE Pro dentro tutti, a turno. Si copiano giustamente le strategie. Rientra anche Glickenhaus, come tutte le altre Hypercar hanno già fatto. Tra gli Am sfrutta l’occasione TF Sport #33, che mantiene la testa dello schieramento. Si riparte entrati da poco nella terza ora, FCY rimosso ed è nuovo gara vera. Alpine sbaglia e va lunga in Prima Variante, superata dalla Toyota #7 per la seconda posizione. Non riesce poi Negrao a recuperare su Conway, che sta spingendo molto in questa fase. Restano comunque 47 i secondi di distanza da Glickenhaus, che a ogni ripartenza sembra volare via, probabilmente grazie al raffreddamento dei freni, che permette agli americani di esagerare nei primi giri dopo FCY. Freni e gomme che potrebbero essere un elemento delicato per la SCG 007, che non avendo l’ibrido e l’integrale deve sovrasfruttare le coperture posteriori e i freni, oltre a caricare molto sul solo e unico motore benzina quando vuole acquisire vantaggio. Sfida in casa Ferrari GTE Pro, con Molina che si sta avvicinando a Pier Guidi. Colombo intanto marcia fortissimo con la Prema, già in terza posizione e con la testa della corsa a portata. United e Realteam sono davanti di soli 1.5″. Dentro a sorpresa, superando e prendendo margine, Habsburg su Albuquerque, insidiato poi anche dal nostro Colombo su Prema. 3h 37min alla fine, si incastra Conway nei doppiaggi, con Alpine che si avvicina pericolosamente, a meno di un secondo dai giapponesi. Recupera la Corvette sulla Porsche #92, per provare l’attacco al podio
Gomme più fresche per Milner, che va all’attacco su Christensen . Rientrano Prema e United, con gli italiani che sono più veloci ai box e prendono la posizione. Tegola per TF Sport invece, che subisce 50 secondi di stop and go, per velocità eccessiva in pitlane, e praticamente butta la vittoria. 3h 28′ alla fine quando viene nuovamente fermata la Peugeot #93, non si capisce se il paraurti anteriore venga rimosso per provare diversi settaggi o per nuovo problema tecnico. Mentre piove sulla Glickenhaus un drive through per irregolarità durante il FCY c’è un botto clamoroso per la TF Sport #33, che per un problema ai freni perde l’auto in piena velocità in inserimento seconda variante, volando sui salsicciotti e prendendo il volo. Incidente clamoroso ma per fortuna senza conseguenze, ovviamente viene messa immediatamente in pista la SC.

Vengono fatte passare all’esterno della chicane le auto che seguono la SC, mentre il team di marshal sta riparando gli alti cordoli anti taglio, divelti dalla Aston Martin, che han provocato il volo della TF Sport. Riapre la corsia box, con praticamente tutte le auto che rientrano per pittare. Più veloce nelle operazioni la Toyota #7, che prende la testa. Full service per Glickenhaus che mette Pla al volante. Pochi secondi prima di raggiungere l’esatto timing della metà gara viene data nuovamente bandiera verde. Scappa in mezzo ai doppiati la #7 in testa, Glickenhaus viene insidiata dalla GR 010 #8, con Alpine che segue a pochi metri di distanza. Prima di tagliare il traguardo per il secondo giro dalla ripartenza subito dentro Glickenhaus per scontare il drive through: esce dalla pitlane l’auto americana con 25.6 secondi di distacco dalla testa, quarta posizione. Saranno tre ore di rimonta per la SCG 007 LMH. Inizia subito bene, facendo segnare settori molto veloci. Si giocano la seconda piazza la #8 e la #36. Gomme hard per la Toyota, medie per la Alpine, che essendo più leggera può permettersi queste coperture nonostante le alte temperature. Stabili le altre categoria a metà gara: United, Prema e Realteam in LMP2, la Porsche #91 con un pit in meno davanti alle Ferrari virtualmente prime, Project 1 con un pit in meno davanti alle Iron Dames. 2h 50′ alla fine quando c’è l’ennesimo colpo di scena, fuma brutalmente la Glickenhaus dallo scarico destro, bancata del V8 Pipo Moteurs che probabilmente ha ceduto. Rientra mestamente ai box la SCG 007, portata quindi nel garage. Gara che si chiude qui. Fine del sogno per gli americani, che stavano recuperando il distacco e che, al momento del problema tecnico, stavano per far registrare il giro più veloce. Si scoprirà successivamente che, senza nessun tipo di avvertimento, ha ceduto di schianto il turbo. Intanto rischia la Toyota #8 nei doppiaggi, costantemente inseguita dalla Alpine a pochi metri di distanza. Sempre in testa la giapponese gemella, mentre si pianta un’altra volta in pista la Peugeot #93, questa volta alla prima variante. Riparte l’esordiente ibrida francese, che pian piano avanza per completare il giro e rientrare ai box. Ancora sfida Toyota vs Alpine, con la ex-LMP1 che ci prova nella prima variante. Sbaglia poi Lapierre alla Roggia, andando lungo e usando la via di fuga. Recupera in pochi giri, tornando sotto alla giapponese. Rientra la Porsche GTE Pro #91, che lascia strada alle due Ferrari, con la #52 in seconda posizione che viene insidiata dalla Corvette. Le Iron Dames avanti su Dempsey-Proton e Project 1 in GTE Am. La Jota #38 in testa alla LMP2 rischia il botto sulla United #22, che ha un altro problema tecnico, ed è costretta ad allargare sulla ghiaia in uscita dalla prima chicane per mancare l’auto quasi ferma in traiettoria. Anche WRT #31 si blocca in pista, riesce solo a rientrare ai box per ritirarsi.

© Iron Dames

Incredibile sfida tra Alpine e Toyota a 2 ore e 28′ dal termine, passa por fuera la francese sulla GR 010 in prima variante, poi in uscita la giapponese riesce con l’ibrido a rimettersi davanti. Passano affiancate un doppiato in Curva Grande, e alla staccata è Toyota a prendersi la posizione. Ci riprova nel giro successivo Alpine, che viene però stretta dai giapponesi e finisce in via di fuga. Rientrano pochi giri dopo i giapponesi, che non cambiano pilota, sempre Hartley al volante. Alpine va ai box insieme all’altra Toyota, la #7, che però effettua un pit completo, con Kobayashi al posto di Conway al volante. Solo splash and go per i francesi, che così si ripredono la testa della corsa. Stabili le altre categorie a poco più di due ore dalla fine, con le Ferrari Pro e quella Am delle Iron Dames a comandare tra le GTE. In LMP2 avanti Jota e Inter Europol su Richard Mille, con però un pit stop in meno. Gran sorpasso di Kubica (Prema) su Vector Sport, il polacco si prende la quarta posizione. Plana poi immediatamente su Chatin di Richard Mille ma esagera in prima variante, colpendo l’auto avversaria che finisce in testa coda. A onor del vero il francese di Richard Mille ha chiuso la porta in staccata, ma questo non basta per evitare l’investigazione per Kubica. Pasticcia Toyota che sta inseguendo la Alpine, larga in seconda variante la #7, passaggio sulla ghiaia, qualche secondo perso ma prosegue. Sale Estre al volante della Porsche #92, che a due ore dal termine si ferma insieme alle Ferrari GTE Pro. Continua a marciare forte la Alpine, con le Toyota che inseguono a pochi secondi di distacco, apparentemente incapaci di ricucire. Stabile la situazione nelle altre classi, anche se arriva un drive through per Kubica, a causa della toccata su Richard Mille. Ricoverata in garage l’auto di questi ultimi, problema al cambio dopo la tamponata. Passa la Corvette sulla Porsche #92, ora l’auto americana è terza dietro alle Ferrari. Comanda Inter Europol su Jota e Realteam in LMP2 a 100 minuti dalla fine della 6 Ore, mentre Ferrari e le Iron Dames continuano a marciare ordinatamente. Alpine gestisce per 3″ sulla GR 010 #8 di Hartley. 1 ora e 34 minuti al termine quando piove l’ennesima tegola del giorno, questa volta per la Ferrari #51 di Pier Guidi, che stava gestendo la doppietta rossa. Technical infringment per la 488, che dovrà scontare uno stop and go di 5″. Il team non ha inviato alla direzione gara i dati dell’auto, errore burocratico che va a distruggere la doppietta del team nostrano. Sconta la penalità Pier Guidi, che si ritrova in quarta posizione di classe. Nel frattempo rientra Alpine, in contemporanea con la Toyota #8, ed escono poi appaiati Vaxiviere e Hirakawa, col giapponese che subito supera la ex-LMP1. Ha proseguito la Toyota #7, che rientra però al giro successivo. In uscita box sono tutti insieme, incastrati pure con una Ferrari GTE da doppiare.

© Ferrari Races

Riesce a tenersi qualche centinaio di metri di vantaggio Kobayashi (GR 010 #7), mentre Vaxiviere continua a insistere nei giri successivi su Hirakawa (#8). Questo pressing francese porta la coppia di inseguitori a raggiungere Kobayashi, in vantaggio ormai solamente di qualche decimo. Arriva poi la valutazione di un ordine di scuderia, con Hirakawa che conferma al muretto di sentirsi più veloce di Kobayashi. Gli viene richiesto quindi di avvicinarsi all’auto gemella per finalizzare il sorpasso. Questo avviene però mentre la Alpine nuovamente prova ad attaccare la Toyota #8, con un leggero contatto nel rettilineo principale, mentre poco dopo si ferma in pista la Peugeot #94. Continua la giornata difficile all’esordio dei francesi.
Un’ora e 15 alla fine quando Vaxiviere ci prova di nuovo all’esterno sulla Toyota alla Parabolica, sorpasso incredibile. Riesce poi a riposizionarsi davanti per un attimo la Toyota #8, ma la Alpine stacca fortissimo in seconda variante e si riprende la posizione. In mezzo giro la Alpine recupera tutto lo svantaggio sulla Toyota #7 e va immediatamente all’attacco dell’auto leader, con Kobayashi che cerca di stringere in rettilineo su Vaxiviere, che aveva trovato una traiettoria più interna alla parabolica. Si toccano però le due auto, con la GR 010 che subisce una foratura e che finisce per distruggere tutto il passaruota posteriore destro. Chance di vittoria esaurite per il team della #7, che con la gomma che ha dechappato istantaneamente deve percorrere un intero giro a bassissima velocità, dopo aver rischiato pure lo schianto sulle barriere alla prima curva. FCY a un’ora e 11 dal termine, per ripulire tutte le parti di Toyota sparse per il rettilineo principale. Non molti i pit stop in questa fase, perché manca troppo per finire la gara, difficile cambiare ora la strategia. Cambio alettone, cambio cofano, cambio gomme per la #7, che in un minuto e mezzo torna sul tracciato. Ha perso un giro, esce infatti appena dietro le contendenti per la vittoria. Si dilunga la FCY, manca appena più di un’ora alla fine, e rientrano quindi le GTE Pro, che teoricamente potrebbero ora arrivare fino in fondo. Pier Guidi è quarto dopo aver scontato la penalità, mentre è sempre in testa l’altra Ferrari. Tra gli Am la Ferrari delle Iron Dames è sempre in testa, davanti a Dempsey Proton e Project 1. Jota #38 al comando in LMP2, davanti a Inter Europol #34 e Vector Sport #10. 1 ora e 2 minuti al termine quando viene tolto la FCY, tra Lesmo 1 e Lesmo 2 la ripartenza per le Hypercar, punto favorevole ad Alpine, che infatti riparte fortissimo e riesce a svincolarsi molto bene tra i doppiati, mettendone anche alcuni tra sé e la Toyota in questo primo giro di ripartenza. In un paio di tornate il vantaggio è di 4″, Alpine sta scappando. Prende la testa fra le GTE Am il Dempsey-Proton Racing, che con Tincknell supera la Gatting alla guida della Ferrari Iron Dames. 51 minuti alla fine quando rientra in gara la Peugeot #94, mentre arriva a quasi 5″ il vantaggio di Alpine sulla Toyota.

© Proton Racing

Meno di tre quarti d’ora alla fine, Pier Guidi sta volando per ottenere almeno il podio, dalla ripartenza ha recuperato circa 1.5″ a giro sulle altre GTE Pro, e si trova a 3 secondi dalla Porsche #92. 13″ più avanti la Corvette, in P2 provvisoria. Per la seconda posizione tra le LMP2 è lotta a quattro tra Inter Europol, Vector Sport, Jota #28 e Realteam WRT #41. Appena più avanti l’altra Jota, la #38, in vantaggio di pochi secondi sulle inseguitrici. Scagliata fuori dalla sfida l’altra Jota, la #28 che era tra le inseguitrici, che finisce ad alta velocità in ghiaia e colpisce le barriere, per colpa di un contatto con la Porsche #92, che viene investigata. Passa Habsburg sulla Vector, con Inter Europol che si ferma ai box. Tegola devastante ma superflua per la Toyota #7 di Kobayashi, che riceve 90 secondi di stop and go penalty a causa del contatto in rettilineo con la Alpine. Ennesimo richiamo per la D’Station #777, che ormai non conta più le penalizzazioni ricevute. Ci prova a 35′ dalla fine Pier Guidi su Estre, con quest’ultimo che cerca il contatto con la Ferrari e la accompagna fuori. In via di fuga la #51, rimbalza sui cordoli anti taglio la #92, che finisce sotto investigazione per la seconda volta in un paio di minuti! Chiamata ai box per Vaxiviere, solo splash and go. Decide di fermarsi subito anche la Toyota #8, mantengono le gomme usate anche i giapponesi. Da adesso sarà sprint per la vittoria. Torna sotto Pier Guidi su Estre, che questa volta prova a spingere la Ferrari sull’erba dall’altro lato del rettilineo dei box. Taglia lungo in staccata l’italiano, che restituisce la posizione prima della seconda variante. Sfida molto maschia, forse pure troppo, che viene ripetuta alla stessa maniera in parabolica, con Estre che si appoggia più o meno dolcemente sulla Ferrari in staccata, mandandola larga. Si sta iniziando a passare il segno, un po’ troppi contatti tra i due in questa fase di gara. 28′ alla conclusione, rientrano insieme Jota #38 e Realteam WRT #41, solo splash and go, mantengono le gomme usate. Rientra anche Prema #9 che è terza. Più veloce il team di Habsburg nel pit, passa in testa. Ennesima scena poco edificante tra Pier Guidi ed Estre, leggero contatto in Curva Biassono e pesante bussata del pilota Porsche, che manda lunghissimo sia la Ferrari che sé stesso alla Variante della Roggia. Terza investigazione per Estre nel giro di una ventina di minuti, decisamente eccessivo il francese in questa ultima parte di gara. A 18 minuti dal termine è quindi sacrosanto drive through per la Porsche #92, “per multipli contatti” come specificato da Freitas, direttore di gara. In Am invece continua a perdere terreno la Ferrari delle Iron Dames, seconda ma a distanza da Dempsey-Proton Racing #77.

© WEC

Pit stop per la Toyota #7 a 13′ dal termine, mentre Alpine mantiene la testa per 3.6″ su Hirakawa sulla GR 010 #8, con i giapponesi che stanno iniziando a recuperare metri nello sprint finale, forse grazie a un vantaggio di gomma. Amministra la prima posizione la Ferrari GTE Pro #52. In LMP2 è Realteam WRT #41 a tenere la prima posizione davanti a Stevens sulla Jota #38, che viene ora insidiato da Muller su Vector Sport #10. Solo 7 minuti alla fine, 2 secondi di vantaggio per Alpine su Toyota, i giapponesi sono a caccia. Costretta a uno splash and go la #77 di Dempsey-Proton, con la Ferrari delle Iron Dames che si trova ora a pochi secondi, ma non sembra riuscire a ricucire il distacco. Continua la fuga per Alpine, 2.4″ a 4 minuti dal termine, mentre rientra per il pit la rediviva Peugeot #94. Non riesce a recuperare terreno la Toyota, che lotta a distanza ma non riesce ad avvicinarsi, mantiene un ritmo indiavolato la Alpine, tra l’altro sempre agile nei doppiaggi. Incredibile a 2’20” dal termine, Ferrari è costretta a un mini rifornimento, passa in testa la Corvette, che al giro successivo non si ferma ai box! Butta la vittoria l’auto italiana, è vittoria Corvette, che al giro successivo giunge sul traguardo con il muretto che festeggia l’insperato trionfo in GTE Pro. Segue in terza posizione l’altra Ferrari di Pier Guidi, che ugualmente ha dovuto ricorrere allo splash and go. Vince Alpine, con un piccolo margine sulla Toyota #8 e di due giri sulla GR 010 #7, mentre in LMP2 è Habsburg di Realteam WRT #41 a trionfare davanti a Jota #38 e Vector #10. Mantiene la testa in GTE Am la Porsche di Dempsey-Proton Racing, seguita a breve distanza dalle eccezionali Iron Dames. Leggermente più distaccato Cairoli su Project 1. Finisce così una bellissima 6 Ore di Monza, con tanti colpi di scena dal primo all’ultimo momento. Molto tirata la sfida in ogni classe, con Glickenhaus che ha perso, per problema tecnico, la sua più grande occasione di vittoria dall’esordio a oggi. Ha un po’ deluso Peugeot, mai della partita, ma ci può stare all’esordio e al primo confronto reale con gli avversari. Molto solida Realteam by WRT, che ha ben amministrato la propria corsa e se l’è giocata col coltello tra i denti quando si è reso necessario, in particolare con Habsburg. Vince Algarve Pro Racing #45 la speciale classifica Pro/Am, davanti a Ultimate #35 e AF Corse #83. Disastroso errore di strategia delle Ferrari, costrette a uno splash and go finale che ha regalato la vittoria a Corvette. Tra gli Am gara eccezionale delle donne di Iron Dames, che dopo la prima pole position femminile nel WEC han dovuto oggi cedere il più alto gradino del podio a Dempsey-Proton Racing.
Appuntamento ora per la doppia trasferta in Oriente, con Fuji e Bahrain che chiuderanno questa stagione del Campionato Mondiale Endurance.





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Tommaso Costa

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