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WEC & Endurance

WEC, Toyota vince la 6H di Spa. Grande lotta in GTE, Ferrari batte Porsche





Bandiere rosse, safety car e full course yellow nella seconda gara del WEC a Spa. Si parte con il bel tempo, poi tante interruzioni per pioggia, problemi tecnici e incidenti. Nel finale il ritorno, non senza difficoltà, alle gomme slick. Vince la Toyota superstite, a podio con Alpine e WRT. Glickenhaus protagonista, ma solo nona all’arrivo dopo un cambio gomme sbagliato. Nella LMP2 dominio WRT, che per molti giri comanda addirittura la classifica assoluta. Rinascono con la pioggia le Ferrari GTE Pro, con la vittoria per pochi metri su Porsche. Tra gli Am invece successo per la Porsche di Dempsey-Proton.

© Fabrizio Boldoni, FuoriTraiettoria

Dopo le novità del primo appuntamento stagionale, a Sebring con la vittoria Alpine, si va a Spa per il secondo appuntamento del Campionato Mondiale Endurance. Nelle qualifiche del venerdì, dopo i classici 10 minuti a testa per GTE e prototipi, è stata Glickenhaus a svettare e ottenere la prima posizione. 2’02″771 il tempo di Olivier Pla, che regala la prima storica pole position nel WEC alla Scuderia. Seguono Vaxiviere su Alpine e il manager/pilota Kobayashi sulla Toyota #7. Tra le GTE solito dominio Porsche, con Bruni sulla #91 appena davanti all’auto gemella. Terza è Corvette, davanti alle Ferrari ancora in difficoltà. LMP2 con primo posto di classe per Rovera di AF Corse #83, che ha preceduto WRT #31 e United #22. Dominio in qualifica per Ben Keating di TF Sport tra le GTE Am, un secondo e mezzo di margine su Northwest AMR #98 e Project 1 #56.
Gara che parte, alle 13:00 di sabato, quando si spengono leggermente in ritardo i semafori, con le auto già a metà rettilineo. Glickenhaus difende bene alla Source bloccando l’incrocio dei francesi, la Toyota sfrutta l’occasione e supera Alpine. Passa successivamente anche l’altra Toyota, mentre Rovera, per un attimo terzo assoluto, perde due posizioni in LMP2 a favore di Jota e WRT. Tra le GTE lotta fratricida Porsche, con la #91 che si tocca con la gemella e subisce uno stallonamento della gomma posteriore sinistra. Complice il caos tedesco partono bene le Ferrari, che salgono in P2 e P4 di classe, con la Corvette nel mezzo. Subisce un contatto la Ferrari delle Iron Dames, che viene spinta nella nuova via di fuga in ghiaia all’esterno della curva 1, ed è subito safety car, l’auto è insabbiata. Nel frattempo rientra mestamente ai box la Porsche GTE Pro, che perderà un giro. Dieci minuti e si riparte, Glickenhaus riesce a scappare agilmente, mentre Alpine viene quasi insidiata dalla Jota LMP2. Situazione inaspettata, viste le scelte di gomme. Infatti se gli americani corrono su medium, avendo in box anche le soft hot, Alpine ha deciso di portare a Spa le due varianti di gomma morbida, cioè cold e hot (nomi riferiti alle temperature di esercizio). Intanto Ferrari GTE continua il pressing su Porsche, dimostrando un ottimo passo. Dopo i leggeri ritocchi di BoP sembra ci possa almeno essere una gara vera quest’oggi. Aston contro Aston in GTE Am, con Ben Keating su TF Sport che si riprende la prima posizione su Dalla Lana al volante della AMR di Northwest. La coppia Toyota cerca di raggiungere la SCG 007 di Glickenhaus, che viene momentaneamente bloccata nel doppiaggio della Porsche #91, che ha fatto un altro pit stop probabilmente per cambiare strategia. Prima della mezz’ora le hypercars raggiungono le GTE Am e con non pochi rischi iniziano la serie di doppiaggi, dai quali alla fine Glickenhaus ne esce con un leggero vantaggio. Le Toyota continuano a marciare ordinatamente, l’auto sembra molto composta, mentre alcuni piloti iniziano a segnalare alcune gocce di pioggia.

© Fabrizio Boldoni, FuoriTraiettoria

Bella lotta tra le LMP2, con un sorpasso incredibile di Colombo (Prema Orlen) che passa Rovera in stile Hakkinen-Schumacher, aprendosi agli estremi della pista lasciando un doppiato nel mezzo. Continua poi a spingere forte il classe 2000 italiano, avvicinandosi a Gelael in seconda posizione sulla WRT #31. Dopo 35 minuti di gara Toyota va in testa, sorpasso facile della #8 su Pla a fine Kemmel. A fine giro passa anche Kobayashi: alla “bus stop”, con una mossa che parte dall’esterno, la Toyota #7 riesce a passare gli americani. Glickenhaus sembra avere un drop veramente importante di prestazione, quasi certamente a causa delle gomme. Nel frattempo inizia il valzer dei pit stop per le LMP2, che con le modifiche regolamentari di quest’anno hanno 10 litri in meno di serbatoio e devono quindi fermarsi più spesso. Rientrano insieme Gelael e Colombo, da diversi giri in lotta serratissima per la seconda posizione. Solo rifornimento e ritornano in pista in tandem, mentre United Autosports #22 segue a un secondo. Jota #38 sempre agilmente al comando. Prima sosta per Glickenhaus, a 51 minuti dallo start, mentre le Toyota rimangono ancora in pista. Rientra nel giro successivo Alpine, poi nei giri successivi dentro anche le Toyota, che sembrano avere il solito vantaggio di durata stint. Scambi di posizioni in GTE Am, con Vilander su AF Corse #21 che si porta in testa davanti a D’Station #777. “Rain lights in low mode” è il segnale della direzione gara quando ci si avvicina all’ora di gara, iniziano a esserci molte gocce di pioggia in alcuni punti della pista, con brutti nuvoloni neri all’orizzonte. Sembra invece ci siano 40 gradi e il sole pieno per Lorenzo Colombo, che corre in un mondo parallelo e si esibisce in un altro grandissimo sorpasso (ancora in stile Hakkinen-Schumi!) per prendersi la seconda posizione di classe. Incredibile! GTE Pro ai box, tutte tranne la Corvette che rimane in pista. Dopo essersi fermata sul tracciato per problemi tecnici, sbatte forte la ARC Bratislava #44 con Konopka alla guida. Altra safety car, che dopo un paio di giri viene convertita in bandiera rossa. Tutte le auto si parcheggiano in fila sul rettilineo di partenza, dopo un’ora e dieci la gara è paralizzata, mentre inizia a piovigginare un po’ più intensamente. Passato un quarto d’ora si riparte, ma la Toyota #8 di Buemi è ferma! Dopo un paio di tentativi di riavvio, finalmente l’auto riesce a muoversi, e subito rischia di andare a muro all’Eau Rouge per inseguire la SC. Niente da fare però, sul Kemmel la GR 010 è di nuovo bloccata! Altro “power cycle”, l’auto riparte, poi si ferma nuovamente poche curve dopo. È ritiro. Viene addirittura detto al pilota di saltare fuori dalla macchina, per non fare “arco” col terreno. Palesemente un problema alla parte ibrida. Si gira la Ferrari Spirit of Race #71 dietro la safety car, e pure Glickenhaus va in testacoda prima della ripartenza, Alpine tradita dalla staccata della SCG 007 va lunga alla Bus stop, passano alcune LMP2, secondo assoluto Colombo su Prema! Mentre continuano i giri dietro la safety car la Corvette torna ai box per smontare le slick, azzardo assolutamente fallito, nonostante la pista si stesse asciugando. La Toyota #8 non si può toccare, i commissari vengono avvisati da Buemi, mentre una macchina di servizio parte coi meccanici giapponesi che portano un kit per testare e “scaricare” l’auto e poterla far poi rimuovere.

© Fabrizio Boldoni, FuoriTraiettoria

Si continua a girare dietro safety car, mentre alcune auto decidono improvvisamente per un cambio di strategia di gomme. Alcuni mettono le slick, altri come Toyota le rimuovono, alla fine si scatena un valzer di auto in pitlane, dal quale si ritrova in P1 assoluta Milesi su LMP2 Richard Mille, sostituito poi in testa dalla #10 di Vector Sport, completamente a caso. Dopo venti minuti di parata dietro SC rinizia a piovere, prima leggermente e poi è proprio diluvio, mentre finalmente i commissari, usando guanti in gomma, possono spingere fuori la GR 010 di Buemi. Ancora pit stop quindi per chi ha cercato, prima o dopo, l’azzardo slick. Gomme assolutamente inutilizzabili ora, la pioggia cade copiosamente, la scelta delle coperture rain è di fatto obbligatoria. La safety car non lascia più la pista, e dopo oltre mezz’ora di passeggiata sotto la pioggia viene chiamata un’altra bandiera rossa. A quattro ore dal termine siamo nuovamente fermi, la pista è impraticabile. Venticinque minuti di attesa per vedere nuovamente azione sul tracciato, si riparte dietro SC per alcuni giri, con la WRT #31 che dopo tutti i pit stop multipli si ritrova magicamente in testa, davanti ad Alpine e Toyota. 3 ore e 28′ al termine quando finalmente la gara riparte, Frijns comanda davanti ad Alpine, dietro di loro Kubica rischia l’errore. Derani al volante della Glickenhaus cerca di rimediare al precedente fuoripista sotto SC, inseguito dalla United #23. Davanti a loro la Toyota #7 riesce a superare la Alpine e prendere la testa di categoria, non ancora la assoluta per la quale c’è da inseguire la WRT. Sotto al diluvio grande lotta tra le GTE Pro, con la Corvette che cerca di sdoppiarsi su Ferrari, sperando in un riordino in caso di ulteriore bandiera rossa. Si scambiano la terza e quarta posizione le due United Autosports, con la #23 davanti. Le due auto del team inglese rincorrono la seconda di classe, la Prema #9, mentre WRT comanda classe e classifica assoluta. Con sei secondi in un giro recuperati da Lynn su Kubica passa la United sulla Prema, mentre la AF Corse #54 che stava comandando la classifica GTE Am va in testacoda da sola. Medesima imprecisione nella stessa curva 11 per la Penske, col secondo errore dalla ripartenza per Dane Cameron. Arriva in pressing su Kubica anche la seconda LMP2 di United, che supera facilmente e si prende provvisoriamente il podio. Davanti a loro assolutamente irraggiungibile Frijns sulla #31 di WRT, che non solo non perde dalla Toyota ma guadagna alcuni secondi a giro! Ormai son oltre 15″ di distacco, con Toyota fin troppo in gestione, anche se effettivamente calcolata. Si insabbia la LMP2 di Ultimate Team, che provoca un Full Course Yellow e tutta una serie di pit stop tattici da parte dei protagonisti della corsa, che possono rientrare perdendo molto meno tempo degli avversari. Glickenhaus rientra solo per fare rifornimento e riesce a superare la Alpine, che riceve un servizio completo e che già stava perdendo il suo margine sugli americani. Viene tolto il FCY dopo una decina di minuti, pronti via e dopo una manciata di secondi mette la macchina a muro Brundle, al volante della Europol #34. Subito chiamata safety car, gara nuovamente congelata. Condizioni meteo veramente impegnative, tantissime acqua in pista e poca visibilità, con poca luminosità.

© Fabrizio Boldoni, FuoriTraiettoria

Come da precedente copione anche questa volta la SC non basta per guidare con queste condizioni meteo, di ripartire non se ne parla. Dopo un grande rischio, con una Ferrari GTE Am che in acquaplaning sfiora un mezzo di servizio, viene di nuovo data bandiera rossa, a 2 ore e 40 minuti dal termine. Dopo una ventina di minuti si riparte, sempre dietro safety car per alcuni giri di “riscaldamento”. Ancora la WRT #31 al comando, con Toyota che insegue in classifica. Vengono fatti passare i doppiati. Nelle GTE comandano Ferrari tra i Pro e Project 1 tra gli Am, con Cairoli alla guida. Sono diversi i giri di SC, poi finalmente dopo un quarto d’ora la Porsche stradale rientra e si può riprendere, con WRT che anticipa di molto il restart lasciando tutti indietro. Parte la caccia grossa, con Glickenhaus che supera i doppiati inseguendo Toyota e coi giapponesi alla caccia della WRT. Due ore alla fine, le Ferrari GTE Pro con la pioggia han preso la testa, con Christensen sulla Porsche #92 che insegue a 0 metri di distanza la Ferrari #51 di Pier Guidi. Ci prova il danese, con incroci alla bus stop e tagli al Radillon, dove le auto sul bagnato scivolano nervose. Finalmente una Hypercar torna al comando, Toyota ha raggiunto e superato la LMP2 di WRT. Poco dopo anche Glickenhaus sopraggiunge per passare Frijns, che cede quindi due posizioni in meno di una tornata. Alpine un po’ attardata, litiga con United Autosports #23 che mantiene la quarta posizione assoluta con Lynn, secondo di categoria. Finalmente i francesi sorpassano, e si lanciano all’inseguimento di WRT che ancora mantiene il posto sul podio assoluto. Cinque secondi circa tra Toyota e Glickenhaus, con le due auto che dopo alcuni giri di assestamento girano praticamente sugli stessi tempi. Nato (AF Corse #83) e Nielsen (Realteam WRT #41) continuano a dare spettacolo, superandosi più volte, il tutto per la quinta posizione di classe, mentre nelle GTE Pro la Porsche ha iniziato a perdere terreno dalle Ferrari. Dopo aver vinto la sfida con Nielsen continua a spingere Nato, che stava per insidiare Kubica sulla Prema #9 prima di essere richiamato ai box, per solo rifornimento e finto cambio gomme, simulando un poco sensato passaggio alle slick. Decisamente troppo presto per smontare le rain, c’è ancora molto umido e qualche pozza quando mancano 100 minuti alla fine della gara. Altro intenso giro di pit per le LMP2, che escono dai box tutte insieme, con una bellissima sfida a tre fra Rasmussen (Jota), Nasr (Penske) e il già citato Nielsen, decisamente scatenato oggi. Si inframezza nella sfida il nostro Antonio Fuoco, che con la Ferrari leader GTE riesce a trovare linee incredibili mentre viene doppiato. Altra grande sfida appena dietro, tra Kubica e Da Costa (Jota #38) che si giocano la quinta piazza, cercando anche il bagnato mentre si incrociano in ogni curva.

© Fabrizio Boldoni, FuoriTraiettoria

Manca un’ora e mezza alla fine e si inizia a intravedere palesemente una traiettoria asciutta, ma nonostante ciò c’è il grave errore del rientrante Bourdais, che spedisce in ghiaia la sua LMP2 del team Vector mentre si trovava in decima posizione. Ennesimo FCY chiamato dalla direzione gara, che lascia spazio a un nuovo tour in pitlane per diverse auto, con la Ferrari GTE Pro #51 che sceglie le slick, mentre Pier Guidi lascia il volante a Calado. Stessa scelta per il team Penske, poi rientrano anche le Hypercar. Praticamente tutti ai box in questa finestra di full course yellow, con scelta di slick per quasi la totalità dei partecipanti. L’Alpine sceglie invece le intermedie, gomme a disposizione unicamente della classe regina. Slick per Glickenhaus, che è stata superata in pitlane dai francesi. Anche la Toyota è andata sulle intermedie, quindi la scelta degli americani potrebbe rivelarsi determinante. Un’ora e 14′ alla fine quando viene rimosso questo ennesimo FCY, con la pista che ha molte zone umide ma è decisamente accettabile per le slick. Derapate incredibili con le slick sulle chiazze bagnate per l’ennesima sfida Ferrari vs Porsche, con Christensen che è in pressing asfissiante su Calado. Mentre Rovera riceve 3 minuti di penalità, per infrazione procedura SC, va a sbattere Deletraz sulla Prema #9. Glickenhaus rientra ai box dopo un giro, la scelta gomme è stata sbagliata, si scoprirà poi per un errore di comunicazione tra Derani e il box, per problemi alla radio: Derani, non avendo capito la domanda sulle “cut slicks” (intagliate), ha chiesto le slick, credendo che il muretto le opponesse alla scelta delle full wet. Si riparte quasi subito, ma incredibilmente c’è di nuovo full course yellow, non per Deletraz che ha appena recuperato la pista ma per la Ferrari #21 che si è insabbiata. Continuando la neutralizzazione c’è spazio anche per le Porsche e Ferrari GTE Pro per rientrare e perdere meno tempo in corsia box. Si riparte, a 58 minuti dal termine, ma dopo pochissime curve c’è l’errore di Aberdein alla guida della Jota #28. Quarto posto gettato nel cestino. E quindi è ancora FCY, che tarpa di nuovo le ali alla sfida Porsche vs Ferrari che si stava per manifestare. Un quarto d’ora dopo riparte la gara, con la milionesima bandiera verde che viene sventolata su tutto il circuito. Ci sono solo pochi metri tra le GTE Pro, con l’auto tedesca che prova a incrociare le traiettorie italiane, mentre la #21 in solitudine cerca di insabbiarsi nuovamente per creare ulteriore caos. Missione fallita, fortunatamente. Hanson (United Autosports) viene inseguito da Habsburg per la seconda posizione, i due sono talmente veloci che vorrebbero sdoppiarsi dalla Toyota leader della corsa, che sulle intermedie sta faticando in questa fase. Riesce infine Habsburg a infilarsi tra i piloti più attardati, superare la #22 e iniziare nuovamente a pungolare la Hypercar giapponese. Assurdo. Sono ancora i doppiati l’ago della bilancia, quando poche curve dopo bloccano la Realteam #41, che viene superata da Hanson. Finisce però in testacoda questa sfida, con la United che si gira alla bus stop. Retrocede di posizione l’auto degli inglesi e inizia una nuova sfida, stavolta contro Team Penske #22. Nuovamente, visto il passo indemoniato, le LMP2 si trovano ad attaccare le Hypercar, questa volta è la Glickenhaus che viene superata, causa crisi totale delle intermedie. Errore nell’errore per la strategia degli americani, che avrebbero potuto tenere le slick, soffrire un pochino nei primi giri e avere poi un gran finale di gara. Non finisce più la sfida per la vittoria tra le GTE, colpi proibiti tra Fuoco e Christensen, con sportellata sul rettilineo posteriore dei box, e reprimenda per l’italiano. La sfida si prolunga per diversi giri, finché a 26 minuti dalla fine riesce a passare davanti la Porsche, che si issa in seconda posizione. Adesso è sotto scacco anche l’altra Ferrari, la #52 di Calado che ha meno di 2″ di vantaggio e deve difendere la vittoria.

© Fabrizio Boldoni, FuoriTraiettoria

Va in ghiaia la #56 di Project 1 a venti minuti dalla fine, e il miliardesimo full course yellow che ne scaturisce blocca la sfida Ferrari-Porsche per la prima posizione, con solo un paio di metri di vantaggio per la rossa. Ultimi pit tattici vista la temporanea interruzione, rientrano la #31 di WRT leader di classe e Glickenhaus che passa finalmente alle slick. Dieci minuti alla fine, ennesima ripartenza, il direttore di corsa Freitas chiama il countdown e si riprende, con grandiosa lotta in testa nelle due classi GTE. Oltre alla già citata Ferrari vs Porsche, in Am si assiste a una lotta tra Tincknell (Dempsey-Proton) e Sorensen (TF Sport). Ritmi infernali per i Pro, con Christensen che taglia ad Eau Rouge Radillion per due giri consecutivi, saltando sul cordolo e quasi lanciando l’auto nella stratosfera. Calado continua a martellare, fregandosene del mezzo inferiore causa BoP. La Porsche non riesce a trovare l’occasione per passare, nonostante la distanza tra le auto possa ormai essere misurata in centimetri. C’è di tutto nella difesa della Ferrari, anche il sapiente uso dei doppiati da parte del pilota britannico, che incastra pure una LMP2 tra sé e la Porsche. Inizia l’ultimo giro da parte dei due sfidanti, mentre pochi metri dietro è già sul traguardo la #7. Vince quindi una complicata e spezzettata 6H di Spa la Toyota, con mezzo minuto di vantaggio sulla Alpine. Arrivano a ruota gli altri vincitori di classe, GTE Am che vede il successo di Dempsey-Proton Racing e LMP2 dominata da WRT #31, che arriva addirittura terza assoluta! Gara magistrale, messa in dubbio solo da uno spavento nel finale, quando Rast ha impattato contro un altro prototipo finito in testacoda giusto di fronte a lui. Nel giro finale Calado riesce a tenere sempre pochi ma vitali metri di margine su Christensen, che non ha il coraggio, o la follia, di lanciarsi dentro all’ultima curva. Vittoria enorme, da assoluti sfavoriti, per Ferrari in GTE Pro. Visti i problemi dell’altra Porsche e i pasticci con le gomme da parte di Corvette, termina sul podio anche l’altra Ferrari #52, anch’essa capace di danzare sull’acqua. Tra gli Am completano il podio TF Sport e Northwest AMR, mentre in LMP2 sono Realteam WRT #41 e Jota #38 gli equipaggi che han vanamente inseguito la eccezionale #31 di WRT. Vince la speciale classifica Pro/Am la AF Corse #83. Parziale delusione per Glickenhaus, tra ieri e oggi forse nella miglior forma vista dal debutto nel WEC. Gli americani han pagato qualche imperfezione di guida ma soprattutto la scelta gomme nel momento clou, un grave errore che ha condannato la loro gara. Qui la classifica completa della 6H di Spa.
Appuntamento quindi a Le Mans per la gara più importante della stagione. La settimana santa inizierà dal venerdì, con il Pesage in Place de la Republique il 3 giugno, passando per il test day la domenica, le prove durante la settimana seguente fino alla gara nel weekend del 11-12.

© Fabrizio Boldoni, FuoriTraiettoria






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Tommaso Costa

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