Ci sono giornate che pesano più di altre, gare che hanno un peso specifico maggiore, a prescindere dalla quantità di punti che assegnano. Ci sono giornate in cui un pilota che è incappato in un incidente in trasferimento, ha perso la testa della corsa, e ha un copilota che gli legge le note con una mascherina da sci per via della sabbia, decide che la corsa non deve concludersi come ogni logica suggerirebbe. È in momenti come questi che si vede il campione, ed è in momenti simili che vengono forgiate le leggende.
Sebastien Ogier vince la prima edizione del Rally Croazia nella maniera dei campioni, portandosi in testa al termine di una Power Stage d’annata ed andando così a prendersi la testa del Mondiale nel più incredibile dei modi. Il gap di 3.9 secondi non è stato sufficiente per un Elfyn Evans che ha ceduto alla pressione solo nell’ultimo km, andando a colpire un terrapieno e perdendo quel poco che gli è costato la corsa: 6 decimi di secondo il distacco finale tra i due, un’inezia, un battito d’occhi che oggi fa tutta la differenza del mondo.
Al terzo posto troviamo uno sconsolato Thierry Neuville (+8.1), che a lungo continuerà a chiedersi cosa sarebbe potuto essere se non avesse sbagliato la scelta degli pneumatici sabato mattina, abbandonando la leadership tenuta fino a quel momento e relegandosi in una terza posizione che non è più riuscito ad abbandonare. Tanti punti buttati per il belga, che probabilmente rappresentava il miglior pacchetto pilota-auto del weekend, pacchetto che, purtroppo per lui, non si è concretizzato in un punteggio pieno
Comodamente quarto Ott Tanak (+1:25.1), senza più niente da chiedere alle prove di oggi, che trova un singolo punto bonus grazie al quinto posto raggiunto in Power Stage. Certamente non il piazzamento che l’estone si sarebbe atteso da questo evento, data la sua nota velocità nelle gare su asfalto, ma una posizione ai piedi del podio dopo una gara così difficile rappresenta un ottimo modo di limitare i danni.
Nonostante un’uscita di strada lungo la PS 18, Adrien Fourmaux (+3:09.7) riesce a coronare il suo esordio nel Mondiale Maggiore con una quinta posizione stellare, eguagliando il miglior risultato stagionale del team e rappresentando la Ford meglio classificata. Il minuto perso per l’incidente a poche speciali dal termine si è rivelato ininfluente, ed il francese si conferma come una delle migliori sorprese di questo 2021.
Si ferma al sesto posto la furiosa rimonta di Takamoto Katsuta (+3:31.8), arrabbiatissimo dopo gli errori del venerdì ed in grado di mettere in scena un passo formidabile nelle ultime due giornate di gara. Un’altra prova con alti e bassi per il talentuoso giapponese, che ancora deve trovare il modo di bilanciare la sua indubbia velocità con uno stile di guida che gli consenta di prendersi meno rischi.
Gus Greensmith (+3:58.8) è senza dubbio uno degli sconfitti della giornata. Sconfitto dal meno esperto Fourmaux su tutta la linea, il britannico, unico elemento fisso in casa Ford finora, avrà tanto a cui pensare nella preparazione per le prossime gare.
Dietro di lui, tra le WRC, troviamo solamente Craig Breen (+4:28.2), mai particolarmente veloce e penalizzato in classifica dall’incidente in cui è incappato sabato. Non molto altro da dire sulla sua gara, se non che, ancora una volta, rimane il dubbio sulla curiosa scelta Hyundai di preferire l’irlandese a Dani Sordo.