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Lorenzo il Maldestro: “Ho confuso il Pit Limiter col Launch Control al via”





C’era molta curiosità attorno al matrimonio tra Lorenzo e Honda. Ma le prime due gare per Jorge in sella alla RC 213V hanno portato risultati tutt’altro che positivi; in entrambe le occasioni, i problemi sono arrivati già al via con due partenze infelici.

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PRIME CURVE, LE DUE HONDA REPSOL APRONO E CHIUDONO IL GRUPPO

Se a Losail Lorenzo ha avuto problemi con lo stacco della frizione, in Argentina l’inghippo è al limite del Pesce d’Aprile. “Qui ho avuto problemi con il Pit Limiter” ha ammesso sconsolato il maiorchino. “Sembra che lo abbia premuto inconsciamente, perché ricordo di aver premuto il pulsante della procedura di avvio.” Al momento del via, il battito cardiaco schizza ad oltre 180 bpm, ma Jorge ha provato a ricostruire quei momenti tutt’altro che tranquilli: “Sono partito anche abbastanza bene, ma all’improvviso la moto si è inchiodata. I giri sono scesi come se non arrivasse più benzina. Inizialmente non capivo cosa stesse succedendo, mi sembra che fosse OK, non vedevo spie particolari. Quando tutti mi hanno superato, solo allora ho capito di aver confuso il bottone del Launch Control con quello del Pit Limiter. Ero di nuovo ultimo come in Qatar.”

Jorge, nonostante un errore non comune, ha provato a dare tutto per recuperare. Finché non è stato vittima di un secondo problema abbastanza raro. “Quando ho iniziato a recuperare posizioni, ho iniziato a sentire che mi mancava un po’ di grip nel semi-manubrio sinistro. Ad ogni piega scivolavo sempre più fuori con la mano, finché la manopola di gomma non si è sfilata del tutto: non avevo più grip e sensibilità con la mano sinistra. Tutto pessimo.”

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LORENZO A FINE GARA, SENZA MANOPOLA SUL SEMI-MANUBRIO SINISTRO

A Termas de Río Hondo abbiamo finalmente visto delle Michelin efficaci per tutta la gara, che hanno consentito a ai piloti di spingere al proprio limite senza doversi contenere nei 15 giri centrali. Jorge non ha certamente potuto godere di questo potenziale, anzi “per me questa gara è stata come un incubo” ha dichiarato. “Speriamo che in futuro questo tipo di cose strane o sfortunate non accada di nuovo.

Jorge ha saputo trovare spunti positivi anche in un fine settimana pessimo, come quello di Termas. Sono stato molto contento del warm-up, perché abbiamo provato qualcosa nella moto che ha migliorato molto le mie sensazioni e sono andato quasi mezzo secondo più veloce. Ma in gara -ha proseguito- con questi problemi insoliti, ho non ho potuto concretizzare il mio potenziale. Dall’esterno sembra che stia cercando scuse, ma è incredibile quello che sta succedendo. L’unica cosa buona è che abbiamo finito la gara: in Qatar 13º, qui 12º.

Il #99 infine non ha provato a minimizzare due risultati ben al di sotto delle aspettative:Queste posizioni sono pessime ma dobbiamo guardare avanti, dimenticare il passato: sono sicuro che prima o poi saremo più fortunati.”

Per ora è difficile dare una valutazione alle prestazioni di Lorenzo in sella alla Honda, lo sarà certamente anche nelle prossime gare: il maiorchino è infatti ben lontano dall’avere una preparazione adeguata. Jorge non vuol parlare dei problemi al polso, ma questi non gli consentono di allenarsi con efficacia e costanza. Senza un’adeguata preparazione atletica è difficile completare più di 8 giri in sella ad una sportiva stradale, figurarsi pilotare al limite una MotoGP per almeno 40 minuti. Solo dal GP di Barcellona potremo, forse, iniziare a valutare l’Jorge Lorenzo alato. 





Tags : GP Argentinajorge lorenzomotogpmotogp argentinatermas de rio hondo
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.