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Acosta show in Qatar: “Meglio 10 giri coi migliori che 21 indietro senza vedere un ca*zo”





Gara spettacolare di Pedro Acosta in Qatar, che si accontenta di chiudere nono dopo aver battagliato per il podio con Marc Marquez e Martin, portando a casa anche il nuovo record della pista.

Gold & Goose / Red Bull Content Pool

A tenere banco alla fine del GP del Qatar, oltre al trionfo di Bagnaia, è anche la gran prestazione di Pedro Acosta. Segnato il giro più veloce della corsa a inizio gara, nonché nuovo record della pista in 1’52”657, Pedro per qualche giro poco dopo metà gara ci ha fatto anche pensare di poterlo vedere sul podio mentre battagliava con Marc Marquez e Jorge Martin. Pedro ha dato veramente spettacolo. Poi, a otto giri dal termine, il crollo improvviso che lo ha fatto scendere dalla quarta posizione, con vista sul podio, alla nona finale.


Nessun problema tecnico però: ha solo distrutto, quasi volutamente, la gomma posteriore perché, se ieri non aveva ancora realizzato dove si trovasse, oggi Acosta ha voluto capitalizzare al massimo la compagnia. “Meglio fare 10 giri con loro che guidano superforte, tenendo il loro ritmo e vedendo che caz*zo fanno per essere così veloci, che fare 21 giri in decima posizione senza vedere un caz*zo. Meglio spinnare come un matto e poi se si può giocare si gioca, o fare come oggi e tornare indietro” ha detto Acosta al termine della gara di debutto in Qatar, raccontando la propria strategia da rookie. La mentalità di Acosta è piaciuta anche a Marc Marquez, che ha speso parole al miele per il giovane spagnolo di Mazarron.

Strategia che però lo ha anche messo in difficoltà, e non poco, nel finale del GP del Qatar: “Oggi ho fatto un disastro con la gomma dietro, ho anche rivisto qualche replay di come percorrevo curva 10, facevo tanto di quel fumo… normale che la gomma non sia arrivata alla fine! Ma averlo fatto è positivo perché arriverò a Portimao con tanta più esperienza di quante ne avevo qui.”

Un’altra cosa positiva di questa domenica, Pedro l’ha trovata nella miglior partenza rispetto a quella della Sprint, anche se la sua RC16 è sembrata la meno docile della griglia. “La partenza è stata migliore rispetto a quella di ieri, ma non così buona come quella di Miller” conferma Pedro. Che poi ha praticamente ammesso di trovasi maggiormente a proprio agio in MotoGP che in Moto2: “Alla prima curva ero quarto, tutti i sorpassi mi sono piaciuti, perché erano i primi che facevo in MotoGP. Non mi vedevo con così tanta fiducia nei sorpassi da quando ero in Moto3. E pensare che in Moto2 sorpassavo più o meno dove volevo. Ma la fiducia di buttarmi e sapere che la moto si sarebbe fermata non la avevo da anni. L’errore è stato di gestione.

Acosta così ha anche sementito qualunque problema fisico, spiegando ai microfoni di Sky Sport che alcuni movimenti del braccio sinistro, lungo il rettilineo servivano per sbloccare il ride height device. “Bisogna modificare la leva dell’abbassatore posteriore della moto perché è molto lontano per il mio braccio e per la mia mano” ha spiegato poi Pedro.

Infine sulla sfida con Marc Marquez in Qatar Acosta ha aggiunto, in sala stampa senza troppi giri di parole e anzi con molto colore, che: “La lotta con Marc è durata quello che doveva durare. È come quando perdi la verginità: è tutto molto bello ma finisce con l’essere un disastro. La favola non poteva durare troppo, sorpassare piloti, avere ritmo e star lì è ciò che mi è piaciuto di più.”

Gold & Goose / Red Bull Content Pool




Tags : acostagp qatarmotogppedro acosta
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.