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Jerez amara per Quartararo, fra M1 che non va e penalità severa





Week end peggiore Quartararo non se lo poteva immaginare: già storto per una M1 poco performante, il #20 se l’è presa per la penalità comminatagli dalla direzione per il contatto con Oliveira. Il francese, frustrato, non ha fatto sconti a Yamaha, tantomeno alla direzione di gara.

Non c’è molto da salvare nel fine settimana di Quartararo. Oggi ha chiuso la gara in decima posizione, a 16″ da Bagnaia e giusto davanti al compagno Morbidelli, anche grazie a tre ritiri di chi gli stava davanti. A compromettere il risultato del francese, oltre ai limiti della M1, anche un long lap penalty per il contatto con Oliveira alla prima partenza, che Fabio ha dovuto ripetere per non averlo effettuato correttamente In tutto, quattro secondi persi dal francese.

Quartararo ha affrontato la questione della penalità senza filtri, lamentando pubblicamente quella che a suo dire è stata una penalità troppo dura. “Le decisioni prese dalla FIM non mi hanno convinto. Maio e Lin (Meregalli e Jarvis, ndr) hanno voluto avere dalla direzione una spiegazione per questo LLP. Non c’è nessuna ragione per comminare un long lap per quel contatto.

Riuscito a prendere parte alla ripartenza, nonostante una gamba dolorante, Quartararo si è ritrovato senza più gomme medie. L’unica rimastagli, era montata sulla M1 con cui era caduto. “Ho dovuto usare una hard davanti perché era l’unica anteriore nuova che mi era rimasta. Ci sarebbe stata anche una Soft, ma sapevamo sarebbe stata un disastro e non l’abbiamo nemmeno presa in considerazione. In realtà, con la Hard mi sono trovato anche bene. Si è comportata molto meglio di come mi aspettavo ma comunque la Medium aveva qualcosa in più da offrire, soprattutto nella massima piega.

In ogni caso, il week end di Quartararo, così come quello di Morbidelli, non è stato compromesso dalla penalità. I due della Yamaha hanno faticato in tutte le sessioni, su una pista storicamente favorevole alla M1. “Questo è stato un week end molto difficile, continuo a essere molto veloce quando sono da solo ma appena ho qualcuno davanti perdo tutto il mio potenziale” dice.

Molto critico oggi con la direzione di gara, ieri Fabio lo è stato altrettanto – e forse di più – nei confronti sia del team che della Yamaha. Il Diablo ha ben chiare le aree su cui bisogna lavorare, ma è come se sentisse un certo disinteresse da parte di Yamaha: “Dobbiamo trovare una soluzione per quando sto dietro a qualcuno e per sfruttare l’extra grip con gomma nuova, nel time attack. Abbiamo perso quasi tutti i punti di forza, per esempio non facciamo più la differenza con la velocità di percorrenza. Dobbiamo soprattutto cambiare mentalità, perché credo che stiamo più dormendo che facendo qualcosa per risolvere i problemi.





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Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.