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MotoGP: Bezzecchi, poi Viñales e tante novità nell’aria a Sepang





Terminato il primo giorno di test ufficiali del 2023 per la MotoGP a Sepang, davvero tanta Italia nelle posizioni di classifica che contano. Riaccesi i motori per lo shakedown dedicato ai collaudatori, e al rookie solitario Augusto Fernadez, oggi anche i piloti titolari sono tornati a far rombare le proprie moto – più rinnovate che rivoluzionate.

Alla fine del primo giorno è Marco Bezzecchi il più veloce, in sella alla sua fiammante Desmosedici GP22. L’ex rookie del team Mooney VR46 ha messo la firma su un buon 1’58”470, a sei decimi dall’all time record della pista e, a differenza di altri, il Bez avrà compiti più semplici in questi test stagionali: provenendo dalla GP21 dovrà “solo” trovare il corretto feeling con la nuova moto. Bagnaia lo scorso a ci mise quasi metà stagione, mentre il #72 sembra essere già partito col piede giusto.

Secondo tempo, per 13 centesimi, di Maverick Vinales che con 67 giri è stato il più attivo assieme a Martin. Il #12, come il capitano A. Espargaro (6°), ha lavorato a lungo in sella alla nuova RS-GP23 di Aprilia. La moto non è molto diversa dallo scorso anno, solo piccoli cambiamenti ovunque. Le grandi differenze visive sono l’aerodinamica, che è stata ottimizzata in tutte le aree e poi il codino, con una sagoma differente che lascia intendere un mass damper più compatto. Unica cosa immutata, per lo meno a livello visivo, è il telaio. In tutto sono 6 le possibili configurazioni di RS-GP23 presenti a Sepang. Per il momento Maverick e Aleix sono molto contenti della nuova moto che frena meglio, è più agile in curva e scalda meno: la ritengono già miglire della RS-GP22.

Terzo tempo per Enea Bastianini, al debutto in rosso, seguito da Jorge Martin (Ducati Pramac) e del compagno nonché Campione del Mondo Francesco Bagnaia. In casa Ducati, per i piloti con a disposizione una GP23 il lavoro più gravoso è stato in ottica aerodinamica. La nuova carenatura, svezzata da Pirro nello shakedown, perde le due chicciole in favore di una maggior larghezza nella parte inferiore delle pance seguendo gli ultimi sviluppi introdotti da Aprilia nel corso del 2022. Altri tre ducatisti in Top10 sono Zarco, Alex Marquez e DI Giannantonio. In generale sembra che a Borgo Panigale, dopo tre anni, abbiano deciso di non eccedere con le novità in modo da essere già pronti con la nuova moto dalla prima gara della stagione. Da segnalare anche novità nel motore della Desmosedici che però non convincono Bagnaia: a suo dire ora l’erogazione è troppo aggressiva.

Dopo questa sfilza di moto italiane, c’è Yamaha che è riuscita ad acciuffare la Top10 in extremis grazie a Franco Morbidelli. La Casa di Iwata, che vanterà solo due piloti in griglia di partenza, gli ufficiali, ha concentrato gli sforzi sull’efficacia in rettilineo. Ci sono un nuovo motore conn più potenza e schiena, un nuovo pacchetto aerodinamico, con cupolino più ampio e scavato al centro accompagnato da appendici alari più compatte per migliorare l’efficienza aerodinamica, e tante altre novità celate sotto la carena.

I due piloti, Quartararo (11°) e Morbidelli, ma pure Meregalli si son detti contenti, quasi stupiti per il gran numero di novità arrivate dal Giappone per questi test. Yamaha sembra aver cambiato passo, e il nuovo motore per il momento pare non dar problemi di affidabilità, come successo in passato, permettendo velocità massime in liea con Ducati e Aprilia. Intanto i due piloti non sono riusciti a cercare il time attack, vista la mole di materiale da provare.

Test dall’impronta principalmente aerodinamica per KTM, con due pacchetti da provare. Uno, utilizzato da Miller e Binder, è quello già portato nei test di Jerez mentre il secondo, svezzato da Pedrosa nello shakedown, ne è un’evoluzione con ali maggiormente integrate nel cupolino.

La Casa con le mani più in pasta è sicuramente Honda, che deve assolutamente riscattarsi dopo una stagione tragica. Tante le nuove componenti da provare per Marc Marquez e soci, da Tokyo – e Bobingen, sede Kalex – è arrivato davvero di tutto fra forcelloni, telai e componenti aerodinamiche – in tutto sono quattro diverse configurazioni di RC 213 V 2023 a Sepang. E pure da Hamamatsu è arrivata diversa roba buona. Il #93 alla fine è 12°, con Mir 17° e Rins 18°, ma almeno la sua nuova moto sembra felice.





Tags : motogpmotogp 2023motomondialeSepangtest sepang
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.