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È la più grande novità della Dakar 2024. David Castera sa che a causa sua raccoglierà insulti, team e piloti la temono ancora prima di partire. La 48H Crono sta per fare il suo debutto nel rally raid più famoso del mondo: ecco tutto quello che c’è da sapere su di lei.

48H Crono
© Kin Marcin / Red Bull Content Pool

Sul calendario di ciascuno dei quasi 800 iscritti al Rally Dakar 2024, tra le varie caselle che segnalano i giorni di gara, ce ne sono due che probabilmente spiccano in modo particolare. Che siano cerchiate in rosso o evidenziate in giallo non fa alcuna differenza: l’importante è che si sappia che l’11 e il 12 gennaio saranno tutto tranne che giornate come le altre.

Il motivo è presto detto. A cavallo di quei due giorni andrà in scena la prima 48H Crono nella storia della Dakar, una gara notoriamente non tra le più semplici del mondo che ogni anno (per bontà degli organizzatori) riesce a trovare un modo per rivelarsi ancora più ostica e difficile da affrontare. Durante questa edizione del rally raid, al via il 5 gennaio 2024, a rappresentare un’ulteriore sfida per i partecipanti sarà per l’appunto la prima Speciale da quarantotto ore nella storia della corsa.

48H Crono
Tutti i piloti della Dakar 2024 al via della 48 H Crono

La Stage 6, che risulterà divisa in “6A” (in programma l’11 gennaio) e “6B” (prevista il 12 gennaio), sarà una prova ad anello che inizierà e si concluderà presso la città di Shubaytah, nel bel mezzo dell’Empty Quarter. La Speciale sarà disputata su una distanza di 584 km cronometrati – ai quali ne dovranno essere aggiunti altri 234 di trasferimento – e, a differenza della maggior parte delle Stage della Dakar 2024, il percorso di Auto e Moto sarà diverso.

La prima insidia per i piloti delle quattro ruote è nascosta in questo dettaglio. Molto spesso infatti accade che i navigatori delle Auto, per districarsi in sezioni particolarmente impegnative, si affidino alle tracce lasciate poco prima su sabbia, dune e sentieri dai colleghi delle Moto. Privare gli equipaggi delle Auto di questi riferimenti non è cosa da poco: nel 2023 una situazione simile si è verificata a causa dell’annullamento di una Stage per i soli mezzi a due ruote, e non pochi piloti di Moto hanno fatto ironia sulle capacità di navigazione in solitaria dei colleghi delle Auto nei commenti dei post che mostravano vetture vagare disperatamente alla ricerca di punti di riferimento.

Le difficoltà della 48H Crono però non finiscono ovviamente qui. Tutti i piloti avranno infatti a disposizione fino alle 16:00 dell’11 gennaio per percorrere quanti più km possibile tra le dune del più grande deserto sabbioso del mondo: una volta suonato questo gong virtuale, infatti, ogni mezzo dovrà obbligatoriamente fermarsi presso il primo bivacco che incontrerà lungo il percorso della Stage, preparandosi poi a riprendere da lì la corsa alle 07:00 del 12 gennaio. Questa nuova regola, introdotta dagli organizzatori nel tentativo di scalfire il vantaggio degli squadroni ufficiali, potrebbe portare a diversi risvolti strategici in grado di alterare la linearità della corsa. Un primo dubbio si paleserà nelle menti di chi, non troppo distante dalle fatidiche 16:00, dovesse trovarsi nei pressi di un bivacco: meglio usare cautela, rallentare il proprio ritmo e fermarsi nella prima area utile? Oppure meglio oltrepassare quest’ultima e puntare – mentre il sole cala – a lasciarsi il più possibile alle spalle eventuali inseguitori dirigendosi a tutta forza verso il prossimo bivacco pur correndo il rischio di smarrirsi?

48H Crono
© Dakar Media

Oltretutto, dato che in ciascuno di questi bivacchi i piloti avranno a disposizione solamente il minimo indispensabile tanto per passare la notte quanto per effettuare eventuali riparazioni sui propri mezzi, alcune squadre potrebbero per esempio decidere di sacrificare già nel corso della prima settimana la gara degli equipaggi peggio piazzati in classifica. Ritrovarsi in uno stesso bivacco con a disposizione pezzi di ricambio in più – da sottrarre chiaramente all’auto gemella – potrebbe infatti rivelarsi fondamentale per inseguire la vittoria, e dunque non è così assurdo ipotizzare che alcuni team optino per una Stage disputata “in tandem” da alcuni dei loro portacolori.

In più, la presenza di un numero così elevato di bivacchi lungo il percorso della 48H Crono apre la porta all’incertezza circa la posizione dei diretti avversari. Privi di qualsiasi collegamento con il mondo esterno, equipaggi e i piloti non sapranno né in quale bivacco i propri rivali si siano eventualmente fermati né se effettivamente i loro avversari siano giunti in una delle aree di sosta o siano invece incappati in un ritiro. In moltissimi ricorreranno sicuramente allo strumento del passaparola, cercando di carpire informazioni sul posizionamento degli altri grazie alle notizie portate al bivacco dai piloti delle categorie che affronteranno per ultime il percorso, ma non è detto che questo possa bastare. Nel più assurdo e incredibile degli scenari, nella seconda parte della 48H Crono potrebbe non essere impensabile registrare il ritiro di un pilota alle prese con un tentativo di rimonta nei confronti di un avversario… ritiratosi a propria volta il giorno prima. Per scongiurare questo rischio non è da escludere che alcuni piloti decidano di “agganciarsi” all’avversario più vicino in modo tale da non perderlo di vista, ma la sensatezza di una simile strategia potrebbe dipendere dalla situazione in classifica: nel caso in cui si sia costretti a recuperare terreno, trascorrere due giornate di gara consecutive a braccetto con il proprio diretto avversario vorrebbe dire privarsi di due chance per cercare di ricucire il gap dalla vetta.

Date queste caratteristiche e viste le implicazioni strategiche a loro connesse, la sensazione è che le Stage 6A e 6B possano essere tra le Speciali più determinanti di questa edizione della Dakar 2024. Una gara che, tra Tappa Marathon in programma nella Stage 3 e 48H Crono a calendario appena prima del Rest Day, metterà a durissima prova uomini e mezzi ancora prima del proprio giro di boa.





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow