close
4 RuoteAnalisi Tecnica F1Su pista

F1, analisi qualifiche e passo GP Abu Dhabi: tante incognite in vista della gara





Max Verstappen ha ottenuto l’ennesima pole position stagionale nel corso delle qualifiche del GP di Abu Dhabi. Bene anche le McLaren e Leclerc mentre Mercedes potrebbe aver optato per un assetto più carico in vista della gara. Vediamo cos’è successo in qualifica e cosa aspettarci per la gara in questa analisi delle qualifiche e del passo gara del GP di Abu Dhabi di F1.

qualifiche abu dhabi f1
Il poleman del GP di Abu Dhabi Max Verstappen | © Clive Rose / Getty Images

Red Bull ha iniziato il weekend con qualche difficoltà nel trovare l’assetto giusto. Nella prima sessione infatti le due monoposto sono state lasciate in mano al Campione del Mondo di Formula E Jake Dennis e al pilota della Red Bull Junior Team Isack Hadjar mentre durante le FP2 le due bandiere rosse non hanno permesso ai team di completare il programma di lavoro previsto. Per questi motivi si è arrivati nelle FP3 con ancora del lavoro da fare. Lavoro effettuato con temperature molto diverse da quelle che troveremo in gara e quindi meno rappresentativo del solito. Nonostante le difficoltà Red Bull è riuscita a mettere tutto in ordine in vista delle qualifiche, consentendo a Max Verstappen di conquistare la dodicesima pole position stagionale. Vediamo dove l’olandese ha fatto la differenza.

La mappa del circuito usata come riferimento per la numerazione delle curve | © FIA

Analisi qualifiche F1: Norris butta via la prima fila, Leclerc e Russell ottimi nel terzo settore

Confrontando il giro di Leclerc con quello di Verstappen notiamo subito come il #16 perda in curva 1 ma guadagni in tutte le altre curve con margini crescenti. Questo trend fa pensare a una diversa gestione della temperatura della gomma, con l’olandese che è partito con le gomme subito in temperatura, ma poi ha dovuto gestire nell’ultimo settore mentre il pilota della Ferrari abbia iniziato il giro con più calma, ma sia riuscito a fare la differenza nell’ultimo settore. Le due curve dove Leclerc ha guadagnato di più rispetto a Verstappen sono infatti curva 12 e curva 16, entrambe nell’ultimo settore. Notiamo anche una grande differenza nelle curve 13 e 14, quelle sotto l’hotel. Data la maggiore velocità in curva 12 sembra quasi che il monegasco prediliga entrare forte in curva 12 sacrificando un po’ la 13 mentre il tre volte campione del mondo faccia il contrario. Nonostante queste grosse differenze alla fine quel decimo abbondate tra Verstappen e Leclerc è arrivato quasi tutto nel secondo settore nel quale il #1, grazie a una Red Bull con una maggiore velocità di punta e un‘ottima uscita dalla chicane formata dalle curve 6 e 7, è riuscito a guadagnare quanto basta per essere sicuro della pole.

Passiamo ora ai due piloti della McLaren. La monoposto di Woking è stata la migliore nel primo settore grazie alla maggiore capacità di accelerare in curva 3, una curva affrontata in pieno da tutti, ma nella quale McLaren pare riuscire a perdere meno velocità durante la sterzata. Nel resto del circuito la vettura si comporta abbastanza bene, ma paga qualche km/h di velocità in rettilineo rispetto a Red Bull e Ferrari. I due piloti McLaren hanno accentuato ancora più di Leclerc l’approccio di curva 12 e 13. Piastri e Norris infatti sono stati tra i più veloci di tutti in curva 12 insieme a Leclerc, ma sono risultati tra i più lenti in curva 13, curva nella quale Norris ha anche commesso l’errore che gli è costato una probabile prima fila nell’ultimo tentativo. Notiamo anche come, data la lentezza in curva 13, né Piastri né Norris tocchino il freno prima di curva 14.

Nel grafico sottostante possiamo apprezzare l’errore di Norris: l’inglese ha perso il posteriore in percorrenza di curva 13 e non è riuscito a tornare sul gas prima di curva 14 perdendo tantissimo tempo.

f1 analisi qualifiche
Analisi qualifiche F1: l’errore di Norris | © ftdatavisualization

Guardando invece l’ultimo dei top team, Mercedes, notiamo come la monoposto di Stoccarda sia molto più lenta di Red Bull e Ferrari sui rettilinei, ma vada molto forte in curva. Russell infatti ha fatto segnare il record nel terzo settore grazie alle ottime velocità di percorrenza nelle ultime curve, ma ha perso circa tre decimi da Verstappen nei rettilinei del secondo settore. Viene quindi da pensare che Mercedes abbia optato per un assetto più carico per gestire meglio le gomme in gara.

f1 analisi qualifiche
Analisi qualifiche F1: telemetria RUS vs VER | © ftdatavisualization

Nel reel sottostante possiamo apprezzare le velocità di percorrenza in curva nel corso delle qualifiche del GP di Abu Dhabi.

Analisi passo gara

Le due bandiere rosse che hanno interrotto le FP2 hanno costretto diversi team a effettuare le simulazioni di gara anche durante le FP3, con pista più calda e condizioni diverse da quelle che vedremo in gara. Per questo motivo diventa difficile interpretare i dati delle prove libere, ma vediamo comunque cosa hanno combinato di bello le squadre.

Nelle simulazioni effettuate alla fine delle FP2 i piloti che sono partiti con più calma sono riusciti a gestire meglio la gomma nel breve run effettuato. Notiamo infatti come Piastri, partito su tempi intorno all’1:27.5 abbia visto i suoi tempi salire fino all’1:28 alto mentre Russell, partito sull’1:29.5, sia sceso fino all’1:28 basso. C’è da dire che Piastri in questa stagione ha sempre sofferto sul passo gara nei confronti di Norris, quindi non ci sarà da stupirsi se in gara il #4 riuscirà a mantenere gli ottimi tempi fatti segnare da Piastri più a lungo. Buon run anche per Albon, intorno all’1:28, che ha girato molto probabilmente con un carico di benzina molto inferiore a quello del compagno di squadra Sargeant. Il pilota statunitense ha infatti girato con tempi estremamente costanti, ma sul passo dell’1:30 alto. Discorso simile per Magnussen, che ha pagato circa un secondo al giro dalla Williams. C’è da dire però che la Haas ha sempre sofferto tantissimo il degrado gomme nel corso dell’anno, anche per run brevi, mentre questa volta, nonostante la lentezza, pare un po’ più costante. Run molto buono invece per le due AlphaTauri di Tsunoda e Ricciardo con le medie. Leclerc ha invece girato circa mezzo secondo al giro più piano di Piastri con le soft, probabilmente per gestire meglio la gomma.

Durante le FP3 diversi piloti hanno effettuato altre simulazioni di gara. Le più lunghe sono state fatte da Ferrari, con le medie, e Hamilton con le soft. I due piloti del cavallino sono riusciti a girare stabilmente tra l’1:30.5 e l’1:31 mentre Hamilton ha girato su tempi intorno all’1:31.5. Con queste premesse Ferrari sembra favorita per la gara rispetto a Mercedes, ma è importante ribadire che le temperature dell’aria e soprattutto della pista durante le FP3 siano molto maggiori di quelle che ci saranno in gara, quindi i valori di forza potrebbero variare. Passando alle due Red Bull che hanno girato con le soft, Verstappen ha iniziato sull’1:30 basso scendendo fino all’1:28 alto mentre Perez ha iniziato a girare intorno all’1:30 alto per salire fino all’1:31.5. Difficile dire se i due piloti avessero carichi di benzina differenti o spiegare questa enorme differenza di andamento. I dati di Aston Martin invece sono apparsi più chiari: i due piloti infatti sono entrambi partiti dall’1:29.5 con le soft per arrivare all’1:30 alto dopo 6 giri. Stesso andamento per Zhou.

Riassumendo quindi quanto visto nelle FP3 possiamo dire che in generale la soft ha mostrato un crollo abbastanza marcato, tranne per Verstappen, che è andato fortissimo, e Hamilton che però ha girato su tempi molto alti. Tempi molto costanti per le Ferrari con le medie. Gomme medie che si erano dimostrate estremamente costanti anche durante le FP2.

Che conclusioni trarre da tutto ciò? Il favorito rimane Verstappen. Ferrari costante con le medie, ma difficile dire dire se davanti o dietro a McLaren. Nel dubbio chiudiamo con l’animazione delle qualifiche.





Tags : analisi qualifichef1f1 2023gp abu dhabipasso gara
Fabio Catalano

The author Fabio Catalano

Appassionato di motorsport e dinosauri, motivo per cui provo a inserire riferimenti a questi ultimi negli articoli di Formula 1. D’altronde se lo fa AO Racing posso farlo anche io